Un importante accordo è stato siglato a milano per potenziare le iniziative contro la violenza di genere. Fabrizio Rutschmann, presidente dell’associazione “Pari. Insieme contro la violenza di genere“, ha firmato un protocollo d’intesa con il generale Giuseppe De Riggi, comandante della legione lombardia. Questo patto, valido tre anni, prevede un impegno comune per migliorare la prevenzione e il contrasto di fenomeni violenti che riguardano vittime spesso fragili e invisibili.
I protagonisti e la firma del protocollo
Il 2025 vede una nuova alleanza istituzionale grazie all’incontro tra Fabrizio Rutschmann, figura di riferimento nell’ambito della lotta alla violenza di genere, e il generale Giuseppe De Riggi, che guida la legaione lombardia con responsabilità dirette sulla sicurezza nel territorio. Il protocollo d’intesa, firmato presso la sede della legione, stabilisce un quadro di collaborazioni tra l’associazione e le forze dell’ordine.
Esperienza e impegno
Rutschmann ha portato con sé l’esperienza diretta raccolta attraverso il lavoro con vittime di abusi e maltrattamenti. De Riggi, da parte sua, ha manifestato la volontà di rafforzare l’azione della polizia locale e nazionale coinvolta. L’accordo si focalizza su un periodo di tre anni, per garantire una continuità negli interventi e monitorare l’efficacia delle strategie messe in campo.
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Obiettivi concreti del protocollo d’intesa
Il testo dell’intesa prevede diverse azioni su più fronti: dall’informazione alla formazione degli operatori, passando per il supporto alle vittime e l’implementazione di metodi di intervento più rapidi ed efficaci. Tra gli obiettivi principali spicca la prevenzione diretta nei luoghi dove il fenomeno si manifesta maggiormente, come ambienti domestici e comunità locali.
Sono previsti corsi formativi dedicati alla forze dell’ordine e agli operatori sociali per riconoscere segnali di violenza e rispondere in modo adeguato e tempestivo. La condivisione di dati e di protocolli operativi consentirà inoltre una più stretta collaborazione con enti territoriali e servizi specializzati. Il progetto si rivolge anche a iniziative di sensibilizzazione rivolte a scuole e cittadini per cambiare la percezione culturale di questi crimini.
Impatti attesi sul territorio lombardo
L’adesione di strutture militari e associazioni civili a un percorso comune rappresenta un passo che amplia l’efficacia delle azioni anti-violenza. Nella regione, la collaborazione mirata tra legione lombardia e associazione pari promette di estendere la capacità di risposta e di prevenzione, con modalità più articolate e integrate.
Una rete coordinata
Dal 2025, grazie a questo protocollo, gli interventi sul campo potranno contare su una rete più coordinata, che aiuta a evitare ritardi o dispersione di energie in situazioni di emergenza. In più, l’impegno comune facilita l’attivazione di strumenti legali e di tutela per chi subisce abuso, mettendo la vittima al centro. Questo è particolarmente rilevante a milano e nelle province limitrofe, dove i dati sulla violenza di genere rimangono preoccupanti e richiedono risposte pronte e perseguibili.
La dimensione istituzionale del patto di collaborazione
Questo protocollo d’intesa definisce ruoli e responsabilità precise per ogni parte coinvolta. La legione lombardia assume il compito di garantire una gestione ordinata delle segnalazioni e interventi tempestivi nell’ambito della sicurezza pubblica. L’associazione pari cura invece il supporto alle vittime e lo sviluppo di attività di ricerca e consulenza.
Il patto apre la strada a scambi regolari di informazioni e a incontri di coordinamento per aggiornare le strategie operative. Nel quadro istituzionale, la collaborazione fra forze dell’ordine e realtà del sociale crea un canale diretto verso chi vive situazioni a rischio. Una risposta multifaccia, quindi, che evita di lasciare sole le persone colpite dalla violenza e favorisce un clima di fiducia tra cittadini e autorità.
Lo scenario lombardo si dota così di un nuovo strumento per affrontare un tema che rimane una delle emergenze sociali più urgenti del paese. Restano attivi canali di comunicazione e iniziative congiunte che continueranno a svilupparsi lungo tutto l’arco del triennio previsto dall’accordo.