La lega chiede spiegazioni per l’incontro con la drag queen al liceo munari di acerra: tensioni in aula su temi sociali e politici

Il dibattito sull’intervento della drag queen Priscilla al liceo Munari di Acerra solleva questioni su bullismo, diritti civili e il ruolo educativo della scuola, con posizioni contrastanti tra politici e educatori.
Al liceo Munari di Acerra una drag queen ha parlato agli studenti di bullismo, discriminazioni e diritti civili, suscitando polemiche politiche e un’interrogazione parlamentare della Lega, mentre la scuola e gli esperti difendono l’iniziativa come momento di confronto educativo. - Unita.tv

L’episodio recente al liceo munari di acerra, dove una drag queen si è rivolta a studenti adolescenti, ha suscitato un acceso dibattito politico e culturale. Un intervento che ha coinvolto ragazzi tra i 13 e i 17 anni, affrontando temi di attualità come bullismo, discriminazioni e diritti civili, ma che ha diviso le opinioni tra critici e sostenitori. Il parlamentare della lega rossano sasso è intervenuto con dure parole, mentre la drag queen coinvolta e rappresentanti del mondo della scuola hanno offerto spiegazioni e commenti sul valore educativo dell’incontro.

La polemica della lega sul ruolo della drag queen al liceo di acerra

A gennaio scorso, al liceo munari di acerra , una drag queen, identificata con lo pseudonimo di priscilla, si è presentata davanti a studenti adolescenti per discutere di varie tematiche sociali. Il deputato della lega rossano sasso ha subito definito l’evento preoccupante, mettendo in dubbio la professionalità della persona coinvolta. Sasso ha sottolineato che la figura non aveva nessuna qualifica come pedagogista o psicologo dell’età evolutiva, e ha affermato che una simile presenza con “attività formative” può veicolare messaggi contrastanti rispetto al ruolo educativo della scuola e alla famiglia. Nell’intervento si è parlato anche di una presunta complicità di insegnanti “di estrema sinistra”, che avrebbero favorito l’iniziativa, definendo l’intervento come “un assalto di attivisti ideologizzati”.

Posizione e interrogazione parlamentare

Il deputato, capogruppo in commissione cultura, scienza e istruzione, ha mostrato una posizione netta, mettendo in risalto la possibile influenza politica che si può insinuare in contesti scolastici con l’arrivo di esponenti che, a suo avviso, portano messaggi non neutri e non basati su competenze specifiche. L’interrogazione al ministro valditara mira a fare chiarezza sulla natura dell’incontro e sulle autorizzazioni concesse, per verificare la correttezza di tali iniziative e la tutela del diritto allo studio senza “indottrinamenti”.

Il racconto della drag queen priscilla e il contesto dell’evento

mariano gallo, in arte priscilla, ha offerto un racconto dettagliato di quella giornata al liceo munari. Vestita in modo vistoso con un tailleur pantalone fucsia, ha ricordato che l’incontro è nato da una richiesta diretta degli studenti in occasione della settimana dello studente, evento che nell’istituto è dedicato a momenti di dibattito e confronto. Erano presenti, oltre agli studenti, la dirigente scolastica e diversi insegnanti che hanno partecipato con entusiasmo.

Tematiche affrontate e partecipazione

La drag queen ha spiegato di aver parlato con i ragazzi di temi come bullismo, omofobia, e discriminazioni intersezionali. L’attenzione è stata posta sulla consapevolezza civile dei giovani, che sono stati descritti come molto ricettivi e determinati ad affrontare questioni di diritti e impegno politico. Il discorso si è ampliato alla situazione internazionale, con un riferimento al popolo palestinese, tema inserito nel contesto di una discussione più ampia sui diritti civili e la partecipazione attiva alla politica.

priscilla ha inoltre criticato indirettamente la riforma scolastica vigente, giudicandola retrograda, mentre ha elogiato lo spirito critico e l’apertura degli studenti. Il racconto mette in luce una scuola che, almeno in alcune realtà, cerca di affrontare con i ragazzi temi complessi e attuali, proponendo dialogo e approfondimento su questioni spesso considerate sensibili.

La posizione dei presidi: scuola come luogo di confronto plurale e non di scontri politici

Anche mario rusconi, presidente dell’associazione presidi di roma, è intervenuto sull’episodio richiamando una visione pragmatica della scuola. Rusconi ha puntualizzato che l’istituzione scolastica deve evitare di trasformarsi in un terreno di scontro politico permanente. Secondo lui, si deve garantire un confronto democratico e pluralista, capace di mettere a confronto voci diverse senza imporre una sola verità o un’unica ideologia.

Esempi di equilibrio nel dibattito

Rusconi ha raccontato un esempio concreto: quando gli studenti chiedono la presenza di un attivista pro palestinese a una assemblea scolastica, lui propone di invitare allo stesso tempo anche un rappresentante israeliano, per mantenere un equilibrio e consentire un dibattito con più punti di vista. Questa filosofia vuole impedire che la scuola diventi un luogo diviso da continui conflitti, che rischiano di danneggiare i ragazzi e impedire un dialogo sereno.

La posizione del presidente dei presidi richiama il ruolo della scuola come spazio di crescita civile, dove anche i temi con forti implicazioni politiche possono trovare uno spazio di confronto rispettoso. La democrazia dentro le aule deve fare posto a più opinioni, mai a una versione unilaterale. Questo approccio si contrappone agli allarmi lanciati dalla lega, che vedono in queste iniziative un sovvertimento dei ruoli tradizionali.

In questo contesto, la questione resta aperta e alimenta un dibattito che riguarda il ruolo della scuola in Italia, i limiti e le opportunità degli interventi esterni, e il modo migliore per parlare con le nuove generazioni di argomenti sociali e politici.