L’indagine della procura di Bari ha portato a un’operazione della guardia di finanza che ha interessato otto persone, tra cui il sindaco di Gioia del Colle Giovanni Mastrangelo. Le accuse riguardano corruzione, falso, turbativa d’asta e traffico di influenze relative a diversi appalti pubblici nei comuni della provincia di Bari. L’inchiesta ha evidenziato un sistema consolidato di scambi illeciti tra pubblici ufficiali e imprenditori per favorire assegnazioni di contratti.
Dettagli delle indagini e le accuse rivolte agli indagati
Le perquisizioni eseguite dalla guardia di finanza si basano su decreti emessi dalla procura di Bari a carico di otto indagati. Questi soggetti sono sospettati di aver intessuto una rete di favori e tangenti in cambio di appalti pubblici. Tra i reati contestati figurano corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso ideologico e materiale nei documenti, turbata libertà degli incanti e traffico illecito di influenze.
Le indagini hanno rilevato che gli indagati avrebbero manovrato le procedure di gara per assegnare appalti a imprenditori compiacenti, in particolare in ambito sanitario e in altri progetti pubblici. Le investigazioni hanno dimostrato l’esistenza di un metodo ricorrente, che si serviva di informazioni privilegiate e di una concertazione preventiva tra funzionari pubblici e aziende per alterare i risultati delle gare.
Il ruolo centrale del sindaco
Il ruolo del sindaco di Gioia del Colle risulta centrale nel coordinare o comunque favorire queste attività illegali, in sinergia con altri pubblici ufficiali e imprenditori. Le indagini hanno portato alla luce non solo i meccanismi corruttivi, ma anche la creazione e modifica di documenti falsi per giustificare le scelte adottate.
Il sistema illecito dietro gli appalti pubblici nelle province di bari
L’inchiesta ha approfondito anche alcune procedure di gara tenute in due comuni della provincia di Bari, dove un imprenditore avrebbe ricevuto indicazioni riservate prima della pubblicazione degli appalti. In particolare, si è accertato che la documentazione tecnica e la stima dei costi per la realizzazione di una scuola primaria modulare erano state condivise, prima ancora di iniziare la procedura formale.
Secondo l’accusa, tali attività includevano la simulazione di verifiche e la predisposizione di atti propedeutici concordati in anticipo con l’impresa che poi si è aggiudicata il progetto. Questi passaggi hanno creato un vantaggio competitivo illecito a favore delle aziende coinvolte, compromettendo la trasparenza e la libera concorrenza negli appalti pubblici.
Esempi di tangenti e compensi illeciti
Ad esempio, il responsabile unico del procedimento avrebbe ricevuto una fornitura di 56 quintali di legna come corrispettivo per il suo ruolo nella manipolazione dell’appalto. Inoltre, una persona incaricata di supportare il rup avrebbe ottenuto la promessa di un compenso di 60.000 euro per eseguire azioni contrarie ai propri doveri, come predisporre documenti tecnici in favore dell’imprenditore e selezionare operatori economici da coinvolgere solo per simulare la regolarità della gara.
Impatto e contestualizzazioni dell’operazione giudiziaria
L’operazione della procura di Bari si inserisce in una più ampia attività di contrasto alla corruzione negli enti pubblici del territorio pugliese. Le modalità emerse nell’inchiesta non rappresentano casi isolati ma riflettono una pratica radicata di favori e scambi illeciti nel settore degli appalti, soprattutto nel campo sanitario e nell’edilizia scolastica.
L’attenzione della magistratura resta alta verso l’ipotesi che simili condotte possano intaccare ulteriori gare pubbliche, compromettendo la qualità dei servizi e degli interventi finanziati con risorse pubbliche. Le perquisizioni e le acquisizioni documentali proseguiranno per raccogliere prove e chiarire eventuali altri coinvolgimenti nei reati contestati.
Strategie di controllo e trasparenza
Questo filone di indagine rientra nelle strategie di controllo sul corretto svolgimento delle procedure amministrative e sull’uso trasparente delle risorse, per prevenire danni sia economici sia sociali ai cittadini dei comuni interessati.
Le autorità continuano a raccogliere elementi utili per definire i ruoli e le responsabilità degli accusati, con l’obiettivo di assicurare alla giustizia chi ha turbato la regolare assegnazione degli appalti.