carrega ligure isolata per la chiusura della strada provinciale 147, il paese si mobilita contro le istituzioni
Nel cuore dell’alta val Borbera, Carrega Ligure vive una crisi che dura da oltre due anni. La chiusura della strada provinciale 147 ha isolato questo piccolo comune di 78 abitanti situato al confine tra Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Il sindaco e l’intera amministrazione comunale hanno deciso di reagire con forza contro la provincia di Alessandria e la prefettura, denunciando una situazione che mette a rischio i diritti fondamentali dei cittadini.
La vicenda prende il via tra l’1 e il 2 maggio del 2022 quando un’ondata di maltempo provoca una frana che blocca completamente la strada provinciale 147. Questa arteria è fondamentale per collegare Carrega Ligure con i territori circostanti. Per quasi due anni, gli abitanti hanno dovuto affrontare disagi crescenti senza poter contare su un rapido intervento per ripristinare il transito.
Solo nel giugno del 2024 è stata riaperta parzialmente grazie all’installazione di un sistema tecnologico capace di monitorare eventuali movimenti franosi in tempo reale. Questo sistema prevede anche cancelli automatici che bloccano l’accesso in caso di pericolo imminente. Tuttavia, appena dopo meno di un anno dalla riapertura, nuove piogge intense hanno causato ulteriori cadute detritiche sulla carreggiata facendo nuovamente sospendere il passaggio ai veicoli dal 16 aprile.
Il protrarsi dell’interruzione ha peggiorato notevolmente le condizioni sociali ed economiche del piccolo centro montano costretto a fare affidamento su vie alternative più lunghe o difficili da percorrere.
Le dichiarazioni del sindaco luca silvestri
Il sindaco Luca Silvestri non ha nascosto tutta la sua frustrazione davanti alla gestione della crisi da parte degli enti superiori: «verrà presto il giorno in cui tutti coloro che non hanno assolto il proprio ruolo dovranno cominciare a risponderne», ha dichiarato durante una conferenza stampa tenuta poco dopo aver firmato l’ordinanza per una riapertura parziale temporanea avvenuta lo scorso 21 giugno.
Questa ordinanza però è stata contestata dalla provincia ma non impugnata formalmente né dalla stessa provincia né dalla prefettura. Nel frattempo però sono stati sostituiti i lucchetti dei cancelli automatici impedendo così al comune l’accesso alle chiavi necessarie per gestire direttamente eventuali emergenze legate alla sicurezza o alla protezione civile.
Lo scontro politico tra comune, provincia e prefettura
Carrega Ligure accusa apertamente questi enti di violare diritti costituzionali essenziali come quelli all’istruzione, salute e lavoro perché impediscono ai cittadini servizi fondamentali garantiti dallo stato stesso. In particolare viene sottolineata “l’estromissione” dell’autorità locale dai processi decisionali più importanti relativi alla gestione sanitaria ed emergenziale sul territorio comunale.
La prefettura inoltre rimane silente rispetto alle richieste formali inviate dal municipio tramite posta certificata senza fornire alcuna risposta ufficiale o informale fino ad oggi lasciando aperta questa grave falla nella comunicazione istituzionale verso un paese ormai allo stremo delle forze.
Appelli delle associazioni e intervento politico
La situazione ha attirato attenzione anche fuori dai confini provinciali grazie all’impegno politico del deputato Federico Fornaro , rappresentante elettorale alessandrino che ha presentato un ordine del giorno specifico riguardo questo caso durante le sedute parlamentari recentissime nel corso del primo semestre del 2025.
Parallelamente si registra anche la presa posizione dell’UNCEM attraverso un comunicato ufficiale dove si denuncia come «la provinciale della val Borbera sia chiusa da troppo tempo». L’associazione invita tutte le parti coinvolte – provincia, prefettura, ministero delle infrastrutture – ad agire rapidamente trovando soluzioni concrete capaci non solo di mettere in sicurezza quella via ma soprattutto evitare nuovi isolamento dei piccoli centri montani come Carrega Ligure.
Si segnala infine come nell’appello vengano menzionati possibili investimenti ingenti necessari anche se consistenti ma ritenuti indispensabili a garantire collegamenti stabili nel lungo periodo con benefici evidenti sulle condizioni socio-economiche locali.
In attesa degli sviluppi futuri resta alta la tensione nella piccola comunità piemontese decisa a far sentire forte la propria voce contro ciò che definisce abbandono istituzionale.