La farmacia ospedaliera di asst melegnano martesana tra sfide, innovazioni e gestione delle malattie rare nel 2025
Le farmacie ospedaliere in Italia, come quella della ASST Melegnano Martesana, svolgono un ruolo cruciale nella gestione delle malattie rare, garantendo terapie personalizzate e accesso a farmaci specifici.

L’articolo descrive il ruolo fondamentale della farmacia ospedaliera della ASST Melegnano Martesana nella gestione personalizzata delle malattie rare, evidenziando sfide, nuovi finanziamenti per la ricerca e l’integrazione con le farmacie di comunità per migliorare l’accesso alle terapie. - Unita.tv
Le farmacie ospedaliere in Italia rappresentano un elemento chiave nella cura delle malattie rare e croniche, offrendo trattamenti altamente specifici a pazienti con bisogni particolari. Tra queste realtà, la farmacia ospedaliera della ASST Melegnano Martesana si distingue per la capacità di garantire terapie complesse a migliaia di persone. Questo articolo racconta il lavoro di questa struttura, le difficoltà incontrate e i nuovi sviluppi che stanno cambiando il modo di fornire i farmaci ai pazienti affetti da patologie rare.
Il ruolo delle farmacie ospedaliere in italia
Le farmacie collocate all’interno degli ospedali hanno una funzione che va ben oltre la semplice distribuzione di medicinali. Qui si preparano farmaci personalizzati, si gestiscono terapie complesse come quelle oncologiche o le miscele nutrizionali sterili, e si assicura un controllo accurato della qualità e della sicurezza dei prodotti. Il personale, composto da farmacisti specializzati e tecnici, lavora con apparecchiature avanzate per confezionare dosi precise e tenere sotto controllo le terapie di pazienti che spesso non trovano alternative nelle farmacie normali.
La farmacia ospedaliera della ASST Melegnano Martesana
La farmacia ospedaliera della ASST Melegnano Martesana, in particolare, si è affermata per la sua capacità di accogliere richieste particolarmente complesse. Questo centro concentra l’assistenza su chi soffre di malattie rare o croniche, una fascia di pazienti che necessita di protocolli terapeutici su misura, tenendo conto di diagnosi specifiche e condizioni cliniche particolari. Con tecnologie di laboratorio dedicate e personale formato, questa farmacia gestisce farmaci che spesso non sono facilmente reperibili altrove, garantendo continuità e sicurezza nella somministrazione.
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Gestione delle malattie rare nella zona di martesana
Nel territorio di Martesana, la farmacia ospedaliera serve circa 4500 pazienti con malattie rare o condizioni croniche. Questo dato evidenzia un contesto impegnativo, che richiede una organizzazione attenta e risorse mirate. Le malattie rare, per definizione, colpiscono un numero molto limitato di persone e, di conseguenza, hanno spesso poche opzioni terapeutiche studiate o standardizzate.
Gestire queste patologie significa adottare un modello di assistenza su misura: ogni paziente può necessitare di farmaci sintetizzati o composti ad hoc, controlli regolari e una rete di supporto che comprenda medici, farmacisti e personale infermieristico. La farmacia ospedaliera di Martesana diventa quindi un punto di riferimento fondamentale, non solo per la somministrazione dei farmaci, ma anche per il coordinamento delle terapie e l’informazione ai pazienti sulle modalità d’uso e sui possibili effetti.
Questo ruolo si fa ancora più centrale considerando la difficoltà di accesso che molti pazienti devono affrontare, specie quelli che abitano in zone poco servite o lontano dagli ospedali. La gestione e il monitoraggio costante delle terapie rappresentano un esercizio quotidiano, dove la precisione e l’attenzione sono determinanti per l’esito dei trattamenti.
Sfide e investimenti nelle malattie rare in italia per il 2025
Le malattie rare rappresentano una realtà complessa e poco visibile del sistema sanitario nazionale. Il loro basso numero di casi per singola patologia riduce l’interesse delle case farmaceutiche nella ricerca e nello sviluppo di farmaci dedicati. Tuttavia, lo stato italiano ha incrementato gli sforzi per affrontare questo problema.
Per l’anno 2025, l’AIFA ha destinato un finanziamento di quasi 18 milioni di euro per una ricerca indipendente focalizzata sulle malattie rare. Questo bando finanzia studi e sperimentazioni che mirano a identificare nuovi farmaci o a migliorare quelli esistenti, con l’obiettivo di offrire soluzioni terapeutiche efficaci a pazienti spesso esclusi da modelli di cura tradizionali.
Un cambio di passo nella ricerca e collaborazione
Questa iniziativa sottolinea un cambio di passo: la promozione di progetti indipendenti incrementa la quantità di informazioni disponibili e crea nuove opportunità per affrontare patologie complicate. La collaborazione tra ricercatori, centri ospedalieri e farmacie ospedaliere diventa essenziale per trasferire i risultati della ricerca direttamente nelle pratiche cliniche e terapeutiche.
Novità 2025 nella distribuzione dei farmaci per patologie rare
Nel 2025 si registra un cambiamento importante nel modo di distribuire i farmaci destinati ai pazienti con malattie rare. Federfarma, rappresentante delle farmacie di comunità, ha mostrato interesse a collaborare per portare all’interno delle farmacie territoriali alcuni medicinali finora disponibili solo in quelle ospedaliere.
Questo nuovo modello mira a facilitare l’accesso ai trattamenti per pazienti fragili o con difficoltà di spostamento, eliminando la necessità di recarsi ogni volta in ospedale per ritirare le terapie. La diffusione capillare delle farmacie di comunità può abbattere barriere geografiche e rendere più semplice l’approvvigionamento di farmaci essenziali.
Marco Cossolo, presidente di Federfarma, ha evidenziato come questa scelta supporti un accesso più equo alle cure, soprattutto nelle zone più isolate o meno servite. Nel contempo, il presidente di AIFA, Robert Nisticò, ha sottolineato il valore della ricerca indipendente, affermando che “ogni paziente ha diritto a speranza e terapie innovative.”
Difficoltà operative e cooperazione tra enti per migliorare i servizi
Non mancano però ostacoli all’attuazione di questi cambiamenti. L’accesso ai farmaci rimane complicato per pazienti che vivono lontano dagli ospedali o che hanno problemi di mobilità. I farmaci per malattie rare spesso richiedono una gestione attenta, con controlli frequenti e la capacità di monitorare gli effetti collaterali.
Per affrontare queste difficoltà diventa indispensabile la collaborazione fra vari soggetti: le strutture ospedaliere, le farmacie ospedaliere e quelle di comunità. Solo lavorando insieme si può garantire una continuità nella cura e un servizio più vicino ai bisogni dei pazienti.
La disponibilità di Federfarma a partecipare al progetto di estendere la distribuzione dei farmaci alle farmacie di territorio rappresenta uno sviluppo importante per l’inclusione sanitaria. Questo coordinamento aiuta a superare le distanze geografiche e a migliorare la presa in carico di pazienti con problemi complessi.
Problematiche economiche e formazione del personale nelle farmacie di comunità
Tra le criticità legate al nuovo modello di distribuzione ci sono i costi elevati di molti trattamenti per malattie rare. Alcuni farmaci risultano troppo costosi, con coperture parziali da parte del sistema sanitario. Questo crea dubbi sulla sostenibilità a lungo termine di alcuni percorsi terapeutici.
In più, per garantire la sicurezza e l’efficacia dei farmaci somministrati nelle farmacie di comunità, serve una preparazione adeguata del personale. I farmacisti devono acquisire competenze specifiche per la gestione di medicinali complessi, spesso con regole di conservazione e somministrazione particolari.
Investire in programmi di formazione professionale è quindi indispensabile. Solo così si può assicurare un servizio di qualità anche al di fuori degli ospedali, con operatori pronti a rispondere alle esigenze dei pazienti e a collaborare con medici e centri specialistici.
La farmacia ospedaliera di ASST Melegnano Martesana conferma il valore di un’assistenza personalizzata, anche alla luce dei nuovi equilibri che coinvolgono le farmacie di comunità. Il futuro della cura delle malattie rare passa da un sistema integrato, che tenga conto delle peculiarità di queste patologie e delle aspettative di chi le vive quotidianamente.