Il caso di chiara poggi torna a vivere un momento cruciale nel processo contro andrea sempio, indagato nuovamente nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di garlasco avvenuto nel 2007. Dopo anni di archiviazioni, la riapertura dell’indagine ha imposto una serie di accertamenti genetici e dattiloscopici per cercare elementi inediti capaci di chiarire fatti rimasti oscuri. Proprio in vista di questa fase, la difesa di sempio ha deciso di chiamare un esperto di impronte digitali, aggiungendo un altro tassello tecnico al proprio team.
l’arrivo di luigi bisogno, ex ispettore superiore esperto in impronte digitali
Luigi bisogno entra nel procedimento come consulente dattiloscopista della difesa di andrea sempio. L’esperto, andato in pensione nel 2010, ha lavorato per quasi venticinque anni al gabinetto interregionale della polizia scientifica di napoli, specializzandosi nell’analisi delle impronte e nella ricostruzione della scena del crimine. La sua attività si è concentrata su diversi casi di omicidio e cold case, portando avanti indagini complesse con particolare attenzione alle tracce lasciate dai sospetti.
I legali di sempio, massimo lovati e angela taccia, nonché luciano garofano, ex comandante del ris dei carabinieri, hanno deciso di affidarsi a bisogno per supportare le attività che saranno avviate dall’incidente probatorio. Il deposito della nomina è previsto proprio in vista delle prime operazioni sui campioni genetici, che si svolgeranno nei giorni immediatamente successivi. Questo inserimento punta a rafforzare l’analisi anche sugli elementi legati alle impronte digitali, un campo che sembrava meno centrale ma che si è rivelato decisivo.
Il ruolo della consulenza dattiloscopica nell’incidente probatorio e nelle indagini
L’incidente probatorio convocato dalla gip di pavia, daniela garlaschelli prevede una serie di accertamenti sulle tracce genetiche legate all’omicidio di chiara poggi, ma anche l’esame delle impronte digitali si colloca in una posizione di rilievo non secondaria. Nel verbale dell’udienza è emerso come la difesa di sempio abbia voluto assicurarsi una figura che potesse occuparsi in modo specifico della dattiloscopia, scelta motivata dall’esperienza accumulata da altri soggetti coinvolti, tra cui la stessa giudice.
Il compito di bisogno sarà innanzitutto quello di esaminare 35 para-adesivi recuperati al tempo delle indagini, contenenti un totale di 58 impronte digitali repertate sulla scena. Sarà sua cura aprire queste fascette e verificare come le tracce si siano conservate negli anni, qualità indispensabile per procedere a qualsiasi comparazione affidabile con i profili genetici emersi nei nuovi accertamenti. Questa fase si rivela delicata perché l’integrità delle impronte compromessa dal tempo potrebbe influire sull’identificazione.
l’importanza delle impronte digitali nella vicenda giudiziaria di garlasco
Il nome di andrea sempio torna al centro del dibattito giudiziario in relazione ad una traccia particolare, rinominata “traccia 33” dai pm, rinvenuta nel 2007 sul muro della scala in fondo alla quale fu trovato il corpo di chiara poggi. La procura ha attribuito questa traccia a sempio, un elemento che ha avuto un peso decisivo negli sviluppi investigativi e giudiziari.
La difesa, per parte sua, intende avvalersi di questa consulenza per effettuare ulteriori analisi sulle impronte e contestare, laddove possibile, le conclusioni dell’accusa. In questo senso, l’attività di bisogno potrebbe estendersi anche al di fuori dell’incidente probatorio, diventando un riferimento tecnico per l’intera difesa nel tentativo di ricostruire in modo più completo le dinamiche della scena del crimine.
Le operazioni avvieranno un nuovo capitolo nella vicenda giudiziaria, offrendo strumenti più approfonditi per verificare la corrispondenza delle impronte con i sospetti indicati dall’indagine. A tal fine si attende con attenzione l’esito degli accertamenti che potrebbero influire in modo significativo sull’evoluzione del processo.