Home La corte costituzionale autorizza il riconoscimento alla nascita dei figli di coppie lesbiche, milano pronta all’accoglienza

La corte costituzionale autorizza il riconoscimento alla nascita dei figli di coppie lesbiche, milano pronta all’accoglienza

Milano accoglie la sentenza della corte costituzionale che riconosce i figli di coppie lesbiche alla nascita, semplificando il processo di registrazione e promuovendo i diritti delle famiglie arcobaleno.

La_corte_costituzionale_autori

La Corte costituzionale ha riconosciuto alla nascita i figli di coppie lesbiche, e Milano ha subito attivato la registrazione immediata senza adozione, segnando un importante passo per i diritti delle famiglie arcobaleno. - Unita.tv

La decisione della corte costituzionale di riconoscere alla nascita i figli di coppie lesbiche ha subito trovato eco a milano. Il sindaco Giuseppe Sala e l’assessora Gaia Romani hanno annunciato il ritorno della registrazione immediata dei bambini nati da due madri, senza dover passare dall’adozione. Questo nuovo orientamento riscrive le regole per le famiglie arcobaleno nate da fecondazione eterologa all’estero, aprendo una pagina nuova per i diritti civili in città.

Cosa prevede la sentenza della corte costituzionale sul riconoscimento dei figli di coppie lesbiche

La corte costituzionale ha stabilito con la sentenza numero 68, depositata nel giugno 2025, che i bambini nati in italia da coppie di donne attraverso fecondazione eterologa effettuata all’estero possono essere registrati all’anagrafe come figli di entrambe le madri fin dalla nascita. Prima di questa sentenza, l’iter prevedeva per la cosiddetta “madre intenzionale” di ricorrere all’adozione particolare per ottenere il riconoscimento legale. Questa pratica ha allungato i tempi e creato difficoltà per diverse famiglie, come emerso nel caso di padova nel 2023, quando una circolare del ministero dell’interno, allora guidato da Matteo Piantedosi, aveva imposto restrizioni sul riconoscimento della seconda madre.

Correzione delle direttive passate

Con questa decisione la corte ha bocciato le direttive precedenti del governo Meloni che limitavano tali diritti, consentendo così un riconoscimento diretto e automatico alla nascita. La sentenza ha valenza retroattiva, perciò tanti bambini che avevano subito il disconoscimento ora potranno essere registrati regolarmente come figli di entrambe le madri senza dover passare attraverso procedure legali e lunghe.

Sempre nella stessa giornata, i giudici costituzionali con la sentenza numero 69 hanno affrontato il tema della fecondazione assistita per donne single. La corte ha ritenuto legittimo vietarla, ma ha sottolineato che spetta al parlamento decidere se aprirla anche a loro. Questo aspetto rimane quindi in attesa di ulteriori interventi legislativi.

Le reazioni delle istituzioni milanesi dopo la sentenza sui diritti delle coppie arcobaleno

Subito dopo la pubblicazione della sentenza, milano ha reagito con rapide iniziative a tutela delle famiglie arcobaleno. Il sindaco Giuseppe Sala ha commentato che la decisione rappresenta “un buon passo” per semplificare la vita di molte coppie lesbiche. Secondo Sala, prima della sentenza le madri cercavano la strada dell’adozione, un percorso spesso complicato e incerto. “Lo sappiamo, nonostante le difficoltà, molte coppie continuano a costruire la loro famiglia e a desiderare il riconoscimento immediato dei figli.” Per il primo cittadino, quest’ultima tappa agevola la gestione quotidiana dei bambini e aiuta la stabilità delle famiglie.

Anche l’assessora ai servizi civici Gaia Romani ha commentato la novità con entusiasmo sui social, sottolineando come milano potrà riprendere a registrare direttamente all’anagrafe i figli delle coppie di donne. Romani ha evidenziato che la sentenza ha effetto retroattivo e che questa scelta mette fine ai tempi lunghi dei tribunali o ai ricatti dovuti alla necessità di adozione per ottenere riconoscimenti legali. Ha invitato le famiglie a rivolgersi all’anagrafe senza più timori.

L’impatto delle nuove disposizioni

La disponibilità del comune a procedere con il riconoscimento è significativa per le famiglie che fino a oggi hanno attraversato percorsi complessi per affermare i loro diritti.

La gestione dei diritti lgbtq+ tra comune e regione milano

Le posizioni politiche su temi lgbtq+ a milano presentano differenze evidenti tra il comune e la regione lombardia. Il comune ha recentemente riconfermato il patrocinio al pride 2025, manifestazione che in passato aveva ricevuto scarso appoggio dalle istituzioni regionali. Il sindaco Sala si è detto tranquillo sulla scelta della giunta di palazzo Marino, ritenendo normale che un’amministrazione come quella milanese conceda patrocinio a una manifestazione pacifica dedicata ai diritti civili. Dalla sua esperienza, le iniziative come il pride non suscitano motivi validi per opposizioni o esclusioni.

Sala ha ricordato che in passato non sempre è stato possibile per lui partecipare alla parata, ma ha assicurato la sua presenza futura. La differenza di atteggiamento tra comune e regione conferma una linea politica distinta nella gestione delle tematiche legate ai diritti delle persone lgbtq+ nel territorio lombardo. Mentre il comune mantiene un sostegno costante, la regione continua a essere più prudente o distante su questi temi.

Milano come punto di riferimento sui diritti delle famiglie arcobaleno

Lo scenario milanese del 2025 si conferma così un punto di riferimento per chi ricerca tutele e diritti completi, in particolare per le famiglie non tradizionali. La sentenza della corte costituzionale ha dato impulso a una nuova stagione legislativa e amministrativa di cui già ora si raccolgono gli effetti concreti.