La burocrazia complica l’accesso alle rsa per malati di alzheimer: il racconto di una famiglia a roma

Le famiglie di Roma affrontano difficoltà burocratiche e mancanza di supporto nell’accesso alle Rsa per malati di Alzheimer, costrette a soluzioni temporanee e costose.
L'articolo racconta le difficoltà burocratiche e la carenza di strutture specializzate per malati di Alzheimer a Roma, evidenziando l’esperienza di una famiglia costretta a cercare soluzioni private prima di accedere finalmente a una rsa accreditata. - Unita.tv

La difficoltà di affrontare la malattia di Alzheimer si somma spesso a ostacoli legati alla gestione delle pratiche burocratiche per accedere alle Rsa. A roma, sono diverse le famiglie che si trovano a dover lottare contro tempi lunghi e mancanza di supporto per sistemare i propri cari nelle strutture adatte. Il caso di Nora Feroldi, parente di un paziente affetto da questa malattia, mette in luce l’impatto di queste situazioni sulla vita quotidiana di chi assiste.

Il primo scontro con la burocrazia e le difficoltà nel chiedere un posto in rsa

Nora Feroldi ha assistito da vicino la rapidissima evoluzione dei sintomi di Alzheimer di suo marito, iniziati quando lui aveva 73 anni. Nonostante la relativa giovinezza, il peggioramento è stato tale da richiedere un ricovero in rsa. Ma la strada per ottenere un posto si è rivelata difficile. La prima esperienza è stata caratterizzata da una navigazione complicata tra moduli, domande e interlocutori telefonici, senza un reale accompagnamento.

“Il medico di base ti dice di presentare domanda, ma tra attese e risposte che arrivano con mesi di ritardo, la malattia progredisce senza tregua”, racconta Nora. Quel che colpisce è la totale assenza di chi possa guidare passo passo le famiglie, molte delle quali non hanno dimestichezza con strumenti digitali o non conoscono i termini utili per interagire con gli enti preposti. Nora ricorda con frustrazione: “me la sono cavata, so usare il computer, ma tante persone che si trovano sole non possono fare altrettanto”.

La carenza di nuclei Alzheimer nelle rsa pubbliche e le alternative pesanti a carico delle famiglie

Dopo la domanda iniziale, è arrivato un altro problema più serio: nel distretto di roma dove risiede Nora, non esistono nuclei specializzati per malati di Alzheimer nelle rsa pubbliche. Questa carenza costringe molti a tenere a casa anziani con bisogni complessi per periodi troppo lunghi, aumentando la pressione su chi si prende cura di loro.

Per sopperire, molte famiglie scelgono servizi di assistenza privata. Il prezzo da pagare è alto, sia in termini economici sia organizzativi. Nora spiega che si è affidata a un’agenzia che manda personale specializzato, ma che l’assistenza non copre orari critici come la notte o i fine settimana. “Non puoi permetterti di lasciare solo un malato di Alzheimer nelle ore più difficili”, sottolinea. Così rimane l’opzione più fragile ma necessaria: una rsa privata, con costi elevati che includono spese extra per pannolini, visite mediche e scadenze varie da tener sotto controllo.

Il sollievo finale con l’ingresso in una rsa accreditata specializzata

Il percorso di Nora non si è concluso senza un po’ di sollievo. Dopo una lunga attesa e un peggioramento del marito, è arrivata la comunicazione ufficiale: la sua domanda ha superato le valutazioni, ora poteva accedere a una rsa con un nucleo Alzheimer accreditato nel territorio romano.

Un’esperienza positiva dentro la rsa specializzata

L’esperienza all’interno di questa struttura è stata positiva, almeno rispetto alle difficoltà precedenti. Qui il marito di Nora ha trovato assistenza qualificata e un ambiente più adatto ai suoi bisogni. La direttrice della rsa si è dimostrata disponibile e il personale ha mostrato competenza nella gestione dei sintomi.

Questa storia mette però in luce i problemi ancora diffusi nell’accesso alle cure per malati di Alzheimer. La presenza scarsa di strutture specializzate nei distretti e la lentezza amministrativa pesano sulle famiglie, costrette a trovare soluzioni temporanee e spesso molto costose. L’appello che emerge è quello per un sostegno più concreto e un aiuto pratico che accompagni chi affronta queste situazioni delicate giorno dopo giorno.