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La bimba di cosenza riconosciuta figlia di due madri dopo la sentenza della consulta

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La decisione del sindaco di cosenza di riconoscere come madre la compagna della donna che ha partorito segna un passo importante nella tutela dei diritti delle famiglie omogenitoriali in italia. La sentenza 68 del 22 maggio 2025 della consulta ha modificato il quadro normativo, permettendo a entrambe le madri di essere iscritte nell’atto di nascita del bambino quando la procreazione è avvenuta all’estero con consenso condiviso.

Il matrimonio di maria ammirata e melina merli e il contesto locale

Maria Ammirata e Melina Merli hanno celebrato il loro matrimonio il 20 agosto 2021 ad Altomonte, un comune nella provincia di cosenza. Questa cerimonia ha unito ufficialmente la coppia, che da allora ha affrontato le sfide della genitorialità condivisa all’interno di una realtà ancora poco abituata a riconoscere i diritti delle coppie dello stesso sesso. La nascita della loro figlia di due anni rappresenta un momento significativo, poiché per la prima volta a cosenza la legge ha riconosciuto pienamente la doppia maternità.

Anni di battaglie legali e sociali

Il riconoscimento formale è arrivato dopo anni di battaglie legali e sociali, che riflettono un cambiamento lento ma crescente in diverse città italiane. Altomonte, pur essendo un piccolo centro, diventa in questo modo testimone di un progresso civile che riguarda tutte le famiglie, oltre i tradizionali modelli. Il legame di matrimonio aiuta la coppia ad affidarsi a una cornice istituzionale che ora comincia a interpretare in modo più ampio il concetto di genitorialità.

La sentenza della consulta che ha cambiato le regole sulla maternità intenzionale

Il 22 maggio 2025 la consulta ha emesso la sentenza 68, dichiarando incostituzionale la parte della normativa italiana che impediva alla madre intenzionale di essere riconosciuta formalmente come genitrice del proprio figlio. Prima di questa decisione, la legge non contemplava il caso in cui la madre non biologica – cioè la compagna che aveva condiviso il progetto di procreazione medicalmente assistita – potesse ricevere tale riconoscimento, specie quando il trattamento era avvenuto all’estero.

Una svolta significativa

Questa sentenza rappresenta una svolta perché tutela i diritti di chi, come Maria Ammirata e Melina Merli, ha seguito metodi di fecondazione assistita fuori dall’italia con un’assistenza medica adeguata e un consenso chiaro di tutte le parti coinvolte. La consulta ha specificato che impedire il riconoscimento della madre intenzionale viola i principi di uguaglianza e tutela della famiglia stabiliti dalla costituzione.

Il sindaco di cosenza Franz Caruso ha così dato seguito a questa nuova interpretazione, aggiornando l’atto di nascita della bambina e annotando Maria Ammirata come seconda madre. Questo atto, oltre ad essere un riconoscimento giuridico formale, conferisce alla famiglia la sicurezza necessaria per sentirsi pienamente tutelata da ogni punto di vista legale.

I diritti riconosciuti e i passi successivi per la bambina e le madri

Con l’iscrizione di Maria Ammirata come madre intenzionale sull’atto di nascita, la bimba di due anni ottiene nuovi diritti legali, tra cui quello alla doppia cittadinanza familiare e alla protezione completa da parte di entrambe le madri. Questo rende ufficiale il legame genitoriale e permette all’altra madre di esercitare funzioni che prima non erano riconosciute dalla normativa italiana.

Prossimi obiettivi legali

Il prossimo passo indicato dalla coppia, insieme alla loro avvocata Mariafrancesca Colistra, è rivolgersi all’autorità giudiziaria per attribuire alla bambina anche il cognome della madre intenzionale. Si tratta di una pratica importante per rafforzare ulteriormente il legame familiare e per evitare difficoltà burocratiche in futuro.

Maria Ammirata e Melina Merli hanno sottolineato che al momento un trattamento simile non è previsto per le coppie omosessuali di uomini. Questo indica la presenza di disparità nel riconoscimento giuridico rispetto al tipo di genitorialità e rimarca la necessità di continuare a lavorare per garantire pari diritti a tutte le famiglie. A tal proposito, hanno espresso la volontà di continuare la loro battaglia legale per arrivare a un riconoscimento completo anche per le coppie gay maschili.

Una sfida aperta nel contesto italiano

L’episodio mette in luce una sfida ancora aperta, ovvero l’adattamento delle leggi italiane a modelli familiari diversi da quelli tradizionali, soprattutto in materia di filiazione e diritti dei minori. Questa vicenda ha un valore simbolico che va al di là del caso personale, segnando un punto di svolta verso un riconoscimento più ampio della pluralità delle forme familiari presenti oggi in italia.

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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