Diverse decine di attivisti italiani sono stati fermati al loro arrivo al Cairo, impedendo loro di unirsi alla marcia internazionale per Gaza. Le autorità egiziane hanno imposto Restrizioni non previste, mentre il governo italiano segue la situazione da vicino.
L’arrivo al cairo e il blocco improvviso
Appena atterrati all’aeroporto del Cairo, numerosi italiani sono stati fermati dalle autorità locali. Secondo fonti del movimento “Global March to Gaza Italia”, i partecipanti sono stati costretti a firmare documenti senza che fosse chiaro il contenuto. Alcuni hanno già deciso di tornare in Italia, altri invece hanno scelto di restare e aspettare sviluppi.
La situazione ha sorpreso molti, perché le condizioni erano diverse da quelle annunciate prima della partenza. Il movimento sottolinea inoltre che non risulta alcuna dichiarazione ufficiale da parte delL’Egitto che dichiari la marcia illegale.
Difficoltà diplomatiche e mancanza di comunicazione
Un punto critico è emerso anche sul fronte diplomatico: secondo le stesse fonti, l’ambasciata italiana al Cairo non avrebbe permesso l’invio alla Farnesina della lista completa dei partecipanti italiani alla marcia. Questo ha complicato ulteriormente la gestione della situazione.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato che un funzionario dell’ambasciata e un team del consolato sono presenti in aeroporto per assistere gli italiani bloccati e dialogare con le autorità egiziane. La Farnesina sta seguendo minuto per minuto gli sviluppi.
Quanti sono stati rilasciati e quanti rimpatriati?
Fonti vicine ai movimenti attivisti riferiscono che 35 Persone sono state rilasciate dopo il fermo iniziale, mentre altre sette sono state rimpatriate in Italia. Non è chiaro se ci saranno ulteriori rilasci o nuovi rimpatri nei prossimi giorni.
La posizione ufficiale del governo italiano
Il ministro Tajani ha spiegato che il consolato sta accudendo tutti gli italiani bloccati al Cairo. Ha ribadito che la marcia verso Gaza non è stata autorizzata dalle autorità egiziane, motivo principale delle Restrizioni imposte ai partecipanti.
Nonostante questo, sia ambasciata sia consolato mantengono un contatto costante con i cittadini coinvolti e si trovano direttamente in aeroporto per garantire assistenza immediata.
Cosa succede ora agli attivisti italiani?
Al momento la situazione resta incerta: alcuni attivisti stanno valutando se restare in Egitto o tornare in Italia. Il blocco imposto dalle autorità locali ha reso impossibile raggiungere i punti di ritrovo previsti per la partenza della marcia internazionale.
Il movimento “Global March to Gaza Italia” continua a monitorare gli sviluppi e a chiedere maggiore trasparenza sulle motivazioni dietro i fermi e sulle condizioni imposte agli italiani presenti al Cairo.
La vicenda mette in luce le difficoltà politiche e diplomatiche legate a iniziative internazionali delicate come questa marcia verso Gaza, soprattutto quando coinvolgono paesi con regole rigide come L’Egitto. Gli occhi restano puntati su come si evolverà la situazione nelle prossime ore.