Irregolarità sanitarie in un salumificio di cesena con prodotti scaduti da anni sequestrati dai nas
Controlli dei Nas in un salumificio e prosciuttificio di Cesena rivelano gravi irregolarità, con spezie scadute da oltre dieci anni e carni non tracciabili. Sequestri per 30.000 euro e sanzioni per 12.000 euro.

I Nas dei carabinieri hanno scoperto gravi irregolarità in un salumificio cesenate, sequestrando prodotti scaduti da anni e strutture abusive, con sanzioni e provvedimenti per garantire la sicurezza alimentare. - Unita.tv
Nel cesenate, un controllo dei Nas dei carabinieri ha portato alla luce gravi irregolarità in un salumificio e prosciuttificio locale. Sono stati trovati spezie vecchie anche di più di dieci anni, carni e salumi senza etichettatura valida o con scadenze superate da tempo, insieme a strutture per la conservazione abusive. L’intervento ha coinvolto anche l’azienda sanitaria locale e ha portato a sequestri e sanzioni per migliaia di euro.
Le condizioni degli alimenti e i rischi per la salute pubblica
Durante l’ispezione nello stabilimento in provincia di cesena, i carabinieri dei Nas hanno rilevato quantità ingenti di spezie e condimenti con date di scadenza oltrepassate persino di oltre dieci anni. Questi prodotti sarebbero dovuti essere utilizzati nella produzione dei salumi, ma rappresentano un rischio significativo per chi consumasse quei cibi. Oltre alle spezie, l’ispezione ha fatto emergere carni, salumi, prosciutti e budelli per insaccare con conservazioni arrivate a scadenze già ampiamente superate oppure sprovviste di qualsiasi identificazione, e quindi non rintracciabili.
Tali condizioni mettono in pericolo la salute pubblica poiché i prodotti possono contenere agenti patogeni o tossine sviluppate nel corso del tempo. Un uso improprio di spezie scadute da anni implica casi estremi di contaminazione chimica o biologica dovuta alla degradazione. I salumi e i prosciutti conservati oltre il limite possono ospitare muffe pericolose o batteri. La mancanza di tracciabilità rende ancora più grave la situazione, perché impedisce ogni forma di richiamo o controllo a posteriori.
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Irregolarità nella struttura e nelle procedure di conservazione
Fuori dallo stabilimento, nel piazzale antistante, è stata scoperta una cella frigorifera allestita senza autorizzazioni, dove venivano conservate varie tipologie di spezie e alimenti. Quest’area, usata in modo abusivo, non rispetta alcun tipo di regola per la sicurezza alimentare, esponendo il cibo a contatti non controllati e potenziali contaminazioni.
Gli ispettori hanno inoltre verificato le modalità di congelamento dei prosciutti. Questi venivano tenuti a -18°C per periodi insolitamente lunghi, variabili tra 2 e 5 mesi. Dopo questo lungo congelamento, i prodotti venivano scongelati, affettati e confezionati in buste termo-sigillate destinate alla vendita al dettaglio. Tuttavia, sulle confezioni veniva indicata una scadenza di circa 80 giorni, un tempo decisamente troppo lungo rispetto ai rischi legati al lungo congelamento e alla conservazione post-affettatura.
Questo tipo di gestione solleva dubbi sulla sicurezza del ciclo produttivo e sulla reale affidabilità delle date di scadenza apposte sui prodotti, mettendo a rischio i consumatori che si affidano alle informazioni in etichetta.
Sequestro della merce e sanzioni
I militari nazionali hanno proceduto al sequestro di oltre mille chilogrammi di spezie con scadenze ormai datate dal 2013 in poi. Insieme sono stati bloccati circa 307 chilogrammi di salumi diversi, molti dei quali irrintracciabili o con scadenza già oltrepassata da tempo. A questi si aggiungono poco meno di 255 chilogrammi di carni e prosciutti congelati in modo irregolare.
Il valore complessivo della merce sequestrata si aggira intorno ai 30.000 euro. Parallelamente sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di 12.000 euro. A seguito dell’intervento dei Nas, anche l’azienda sanitaria locale ha emesso provvedimenti prescrittivi volti a correggere e mettere in sicurezza le attività dell’azienda coinvolta.
I controlli continueranno per verificare che lo stabilimento si adegui alle normative vigenti e ripulisca completamente la propria catena produttiva da elementi pericolosi che minacciano la salute pubblica.