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Ippolita baldini, da milano a new york tra teatro, cinema e ironie sulla fede

Ippolita Baldini, comica milanese, racconta il suo percorso artistico tra teatro e cinema, l’importanza di Zelig nella sua carriera e le riflessioni sulla vita e la fede nel 2024.

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Ippolita Baldini, comica milanese nota per "Benvenuti al Nord", racconta il suo percorso artistico tra teatro, cinema e comicità intima, riflettendo su vita, fede e il rapporto con il pubblico. - Unita.tv

Ippolita Baldini è una comica di Milano con un percorso teatrale e cinematografico che ha saputo costruire passo dopo passo. Conosciuta dal pubblico per la sua interpretazione di Dodi nel film “Benvenuti al Nord” di Luca Miniero, ha poi scelto una strada meno convenzionale, portando la comicità nei salotti privati con spettacoli teatrali intimi. In questa intervista, Baldini racconta il suo rapporto con il palco, le esperienze formative e la personale riflessione sulla vita e la fede.

Le radici di una passione nata in famiglia

La passione di Ippolita Baldini per la recitazione è emersa già da bambina, quando amava far ridere il proprio nucleo familiare. Questo primo impulso ha trovato conferma negli anni, attraversando una formazione artistica che nel suo caso è stata piuttosto completa. Dopo il diploma all’Istituto Europeo di Design, dove si è occupata di grafica, ha consolidato il suo talento diplomandosi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma. Questo istituto, noto per la formazione di attori e registi, è stato il luogo dove Baldini ha affinato le sue abilità recitative e ha avuto modo di entrare in contatto con la scena professionale del teatro.

Curiosità per l’arte e prime esperienze milanesi

La scelta di studiare anche grafica ed estetica parla di una curiosità per l’arte a tutto tondo, che ha accompagnato il suo percorso in teatro e cinema. Ricorda con affetto l’inizio a Milano, dove ha messo piede per la prima volta su un palco amatoriale presso il teatro Verga, ora Teatro del Borgo, una realtà che ha mantenuto viva nel tempo con la sua collaborazione. Lì Baldini ha vissuto l’esperienza che l’ha portata a decidere di fare della recitazione il suo mestiere.

Zelig, un banco di prova fondamentale

Il passaggio a Zelig ha segnato una tappa cruciale per Ippolita Baldini. Ha raccontato di come questo palco le abbia offerto l’occasione di crescere professionalmente. Presentarsi davanti a un pubblico televisivo ha aperto nuove prospettive, trasformando l’approccio al mestiere della comicità in modo serio e impegnato. La sua esperienza con Zelig Off, in particolare, è stata arricchita dalla collaborazione con Federico Basso e Davide Paniate, due figure con cui ha sviluppato un rapporto di fiducia e confronto costante.

Formazione intensa e gestione del palco

Il teatro di Zelig, con le sue regole precise e le aspettative del pubblico, ha rappresentato per Ippolita molto di più di un luogo di esibizione. Si è trattato di un momento di formazione intensa, dove si impara a dosare l’espressione, a gestire la presenza scenica e a mantenere controllo sul timing della comicità. Grazie a questa esperienza ha potuto affinare la capacità di modulare la voce e di scoprire aspetti più profondi della propria personalità.

Riflessioni sul sé dentro e fuori dal palco

Nel racconto di Ippolita Baldini emerge un’immagine complessa di sé stessa. La recitazione le ha insegnato, dice, a conoscersi profondamente, a porsi domande e ad ascoltare le voci interiori che a volte finiscono per sabotare l’autostima. Ha parlato di quei “parassiti” vicino al cuore, quei pensieri che svalutano le qualità di una persona: “non sono all’altezza”, “non sono brava”, “sono brutta”. Sono riflessioni che molti possono riconoscere, elementi che il mestiere di attrice e comica le ha aiutato a gestire, senza mai nasconderli.

Il supporto dei fan

Accanto a questi pensieri negativi, il bene e il supporto dei fan hanno rappresentato per lei un sostegno reale, una spinta per andare avanti nei progetti artistici. Ha voluto esprimere gratitudine ai suoi seguaci, sottolineando quanto sia importante il calore del pubblico per un artista, soprattutto in un lavoro fatto di esposizione personale e di emozioni condivise.

Dal teatro di casa allo show negli stati uniti

L’itinerario artistico dell’attrice si è sviluppato anche su scala internazionale. Il suo spettacolo “Io, Roberta Ippolita Lucia” ha varcato i confini italiani, arrivando a New York per tante serate. Baldini definisce questa esperienza come un’apertura mentale significativa. Ha potuto confrontarsi con una città in fermento continuo, dove ogni giorno offre nuovi spunti e qualche sorpresa.

L’esperienza americana

Il gusto dell’imprevedibile l’ha affascinata, e anche se ha rimandato ai suoi spettacoli il racconto dettagliato di quanto vissuto, ha lasciato intendere che l’America le ha confermato la volontà di raccontarsi sempre, a modo suo.

L’ironia sulla religione e la fede nel 2024

Negli ultimi mesi, la comica ha dedicato parte della sua attività teatrale a un tema delicato come la religione. Con “Una ballata per Chiara” ha portato in scena un racconto che tratta questo argomento con leggerezza e ironia. Ha spiegato che non si sente affatto “santa”, pur ambendo a comportamenti migliori, lasciando trasparire un certo senso di umanità imperfetta.

Durante il 2024, durante lo spettacolo, è stata sospesa l’esibizione per la diretta televisiva dell’elezione del nuovo papa Leone XIV. Baldini ha condiviso la sua impressione sul pontefice: “nonostante un iniziale scetticismo, il discorso e soprattutto la preghiera a Maria le sono sembrati molto efficaci e ben posizionati.”

Episodi dal palco e consigli per chi vuole avvicinarsi alla comicità

Oltre alla serietà che si cela dietro alla sua arte, Ippolita Baldini racconta anche qualche episodio divertente capitato durante le esibizioni. Ha ricordato un momento su Zelig in cui il gancetto del vestito si è slacciato proprio mentre cantava una canzone d’amore per il presentatore, costringendola a improvvisare con il pubblico. Questi dettagli mostrano il lato umano e fraintollerabile del lavoro sul palco.

Un consiglio per aspiranti comici

A chi sogna una carriera come la sua, rivolge un consiglio netto: “solo chi sente un fuoco dentro, una spinta insopprimibile, deve provare a entrare in questo mondo. Se manca questa energia, meglio pensare a qualcosa d’altro.” Un invito alla consapevolezza, senza inutili illusioni, che è parte della durezza ma anche della verità dietro il mestiere dell’attrice e comica.