L’evento “io sono tu sei” propone un dialogo artistico tra due protagonisti di linguaggi diversi ma capaci di un confronto intenso. La mostra è ospitata a palazzo maffei marescotti, edificio seicentesco nel cuore di roma, e raccoglie le opere di cinzia bevilacqua e ferdinando fedele. La loro ricerca si sviluppa attraverso pittura da una parte e arti visive dall’altra, creando un racconto collettivo sull’identità moderna e il mito di narciso. L’appuntamento si terrà il 18 luglio 2025, con apertura fino a fine mese e poi a settembre.
La cornice storica di palazzo maffei marescotti a roma
Palazzo maffei marescotti si trova tra via dei cestari e via della pigna, nel rione pigna. La costruzione risale al seicento ed è accanto alla chiesa delle santissime stimmate di san francesco. Negli anni Sessanta ospitò la galleria la pigna e sede della ucai, unione cattolica artisti italiani, diventando centro di attività culturali e artistiche. Questa storia rende ancora più significativa la scelta della sede per la mostra “io sono tu sei”. Il luogo richiama il valore sacro dell’arte e invita i visitatori a un’esperienza che supera la semplice esposizione, mantenendo un legame con tradizioni ormai lontane ma ancora vive nel presente.
La posizione centrale a roma, in una zona di grande richiamo artistico e turistico, permette di raggiungere un pubblico ampio e variegato. Palazzo maffei marescotti si presta a eventi di questo tipo, unendo suggestioni storiche e uno spazio versatile per ospitare pittura, performance e installazioni. L’atmosfera che caratterizza l’edificio accresce l’intensità del messaggio degli artisti, rendendo la visita un incontro tra passato e contemporaneità.
Il dialogo tra pittura e arti visive: cinzia bevilacqua e ferdinando fedele
Cinzia bevilacqua si affida al pennello per esprimere se stessa e comunicare con il pubblico. Nelle sue opere emerge un’attenzione particolare ai temi della famiglia, della natura morta, del ritratto e della figura umanoide. Il suo è un linguaggio figurativo segnato dall’uso vibrante del colore, elemento che attraversa tutte le sue composizioni modellando emozioni e spazi. Bevilacqua indaga l’identità interiora ed esteriora delle persone, portando in primo piano la riflessione sul mito di narciso e la moderna fissazione con l’immagine di sé, soprattutto in un’epoca digitale.
Ferdinando fedele invece privilegia performance e arti visive che sfruttano diverse tecniche come incisione, grafica, fotocalcografia, cianotipia, stampa digitale e stencil. La sua ricerca passa attraverso interventi pratici e interattivi con il pubblico. L’artista invita infatti i visitatori a partecipare direttamente alle sue performance, coinvolgendoli nella riflessione sull’immagine personale attraverso la fotografia e la pratica del selfie. Fedele capovolge il mito tradizionale di narciso: “lo specchio diventa lo sguardo dell’altro, non più riflesso in un fiume.” È un gioco continuo tra identità percepita e immagine costruita, tra sé e l’altro.
Questo confronto tra due modalità di espressione differenti rende la mostra un’occasione per osservare come diverse tecniche parlano dello stesso tema. La pittura di bevilacqua racconta con segni e colori, fedele all’azione con la performance interattiva esplora la relazione tra spettatore e opera. Questa possibilità di confronto tra linguaggi amplifica il senso dell’opera e il suo impatto emotivo.
Il mito di narciso e la riflessione sull’identità contemporanea
L’arte di bevilacqua e fedele si concentra sul mito di narciso, una figura antica che oggi si carica di nuovi significati per la società digitale. Narciso, nella tradizione classica, è il giovane innamorato della propria immagine riflessa nell’acqua. Questo mito diventa uno specchio per riflettere l’ossessione moderna con la propria immagine che si diffonde attraverso i social network e la cultura del selfie.
Claudio strinati, curatore della mostra, evidenzia come questo tema si riallacci a un fenomeno sociale visitato da molti: “la costruzione continua dell’identità attraverso la visibilità online.” Bevilacqua racconta questo tema con colori che danno profondità ai soggetti raffigurati, svelando le contraddizioni tra l’io interiore e la sua rappresentazione visibile. L’uso del colore diventa linguaggio emozionale per capire l’anima e il suo rapporto con se stessa.
Fedele invece ne parla con azioni concrete, invitando i visitatori a fotografarsi e mostrarsi. Il suo lavoro supera la dimensione passiva dell’osservazione, trasformando il pubblico in partecipante attivo. Qui il narcisismo si trasforma nella dinamica sociale dello scambio di immagini. L’opera suggerisce che oggi il volto si modifica e si definisce anche attraverso lo sguardo degli altri, non solo attraverso la propria auto-riflessione.
Un elemento centrale della performance è la sovversione del concetto: “il selfie non è solo controllo e auto-celebrazione, ma interazione e confronto con chi osserva.” Si crea così un dialogo che punta a far emergere i nodi e le tensioni tra identità personale e pubblico.
Dettagli dell’evento e calendario della mostra
L’appuntamento con “io sono tu sei” si terrà il 18 luglio 2025 a roma. L’inaugurazione prende il via alle 17.30 in via della pigna 13a, nelle sale di palazzo maffei marescotti. Alla presentazione parteciperanno valentina pedrali, claudio strinati e don giuseppe fusari, sacerdote, scrittore e storico dell’arte, che introdurranno il pubblico alle opere e ai temi principali. L’accompagnamento musicale sarà affidato alla pianista daniela reboldi, che renderà l’atmosfera ancora più intensa.
L’esposizione potrà essere visitata gratuitamente fino al 31 luglio seguendo gli orari del palazzo. Riprenderà poi dal primo all’8 settembre, garantendo ulteriori occasioni per osservare e partecipare alle opere di bevilacqua e fedele. Questo calendario permette di intercettare un pubblico vario, dai cittadini romani ai turisti, interessati all’arte contemporanea e alle riflessioni sul presente.
La mostra si inserisce con coerenza nelle attività culturali della città, diventando uno spunto per dialoghi su identità, immagine e presenza digitale. Palazzo maffei marescotti si conferma così spazio di incontro fra tradizione e innovazione.