Intitolata a Giuseppe Bommarito la nuova sala consiliare per ricordare il sacrificio contro la mafia

Il consiglio comunale di Zibido San Giacomo intitola la sala consiliare a Giuseppe Bommarito, medaglia d’oro al valore civile, per onorare il suo sacrificio nella lotta contro la mafia.
La sala consiliare di Zibido San Giacomo è stata intitolata a Giuseppe Bommarito, carabiniere medaglia d’oro al valore civile, ucciso dalla mafia, per onorare il suo sacrificio e trasmettere alle nuove generazioni i valori di coraggio e legalità. - Unita.tv

Una sala consiliare di Zibido San Giacomo ha assunto un nuovo nome, quello di Giuseppe Bommarito, medaglia d’oro al valore civile. Questa decisione è giunta dal consiglio comunale, che ha approvato all’unanimità una delibera proposta dal consiglio comunale dei ragazzi . La scelta sottolinea l’impegno a mantenere viva la memoria di chi ha difeso lo stato con coraggio davanti al crimine organizzato. In questo contesto, sindaca e vicesindaco hanno coinvolto anche i giovani, sottolineando l’importanza del ricordo diretto e consapevole.

Il voto del consiglio comunale e la dedica a giuseppe bommarito

Il consiglio comunale di Zibido San Giacomo ha approvato con unanimità una delibera per intitolare la sala consiliare di piazza roma a Giuseppe Bommarito. L’iniziativa è nata dalla proposta del consiglio comunale dei ragazzi, un organismo attivo nel coinvolgere i giovani nella politica locale. La sindaca Sonia Belloli ha definito questo gesto come un modo per custodire il ricordo di chi, come Bommarito, ha servito lo stato con attenzione e impegno costante. “Intendiamo tener vivo il ricordo di chi ha servito lo Stato con dedizione, con attenzione e scrupolo, senza mai abbassare la guardia di fronte al pericolo”, ha detto.

Anche la vicesindaco Anita Temellini ha sottolineato il ruolo dei giovani, ringraziando gli studenti per la maturità dimostrata nell’affrontare temi così delicati. Questa intitolazione non ha solo un valore simbolico, ma vuole trasmettere un messaggio forte alle nuove generazioni. La sala consiliare, cuore della vita democratica del paese, diventa così un luogo di memoria e riflessione.

Chi era giuseppe bommarito e il contesto della sua morte

Giuseppe Bommarito è stato un appuntato dei carabinieri ucciso dalla mafia il 13 giugno 1983 a Palermo. Quel giorno si trovava in via Scobar insieme al collega Pietro Morici mentre facevano la scorta al capitano della compagnia carabinieri di Monreale, Mario D’Aleo. Tutti e tre persero la vita durante un agguato organizzato dalla criminalità organizzata. Bommarito è stato insignito della medaglia d’oro al valore civile per il suo sacrificio.

La sindaca Belloli ha ricordato Bommarito come “un uomo semplice, un marito e un padre, che ha vissuto le difficoltà dell’emigrazione nell’allora nord industriale, ma che non ha mai voluto rinunciare al legame con la sua terra”. Questo legame con la Sicilia e con la sua storia personale rende ancora più significativo il gesto di intitolare la sala consiliare a lui.

L’episodio del 1983 si inserisce in un periodo drammatico della lotta contro la mafia in Italia, con numerosi attacchi contro le forze dell’ordine e la società civile. Bommarito e gli altri due carabinieri hanno perso la vita proprio mentre erano impegnati a proteggere chi conduceva quell’impegno sul territorio.

Mantenere viva la memoria nelle istituzioni locali

Intitolare luoghi pubblici a chi ha sacrificato la propria vita per la legalità è una pratica che rafforza l’identità delle comunità. La scelta di Zibido San Giacomo rientra in questo filone. Pochi sanno esattamente chi fosse Giuseppe Bommarito e perché sia diventato un simbolo della lotta alla mafia. Questa intitolazione, davanti a giovani e cittadini, punta a colmare questa lacuna.

La sala consiliare diventa un richiamo costante a valori come il coraggio e la dedizione, che si spera diventino parte della cultura civica locale. Coinvolgere il consiglio comunale dei ragazzi condensa anche la volontà di far conoscere alle nuove generazioni queste storie di sacrificio. Il ricordo di Bommarito non è solo un tributo, ma un monito a non abbassare mai la guardia contro le minacce alla convivenza civile.

Anche la figura istituzionale della sindaca Belloli ha evidenziato quanto sia importante questo tipo di memoria. Non si tratta solo di un nome sulla porta di una stanza, ma di un patrimonio condiviso che tiene vivi i legami con il passato e spinge ad una vigilanza continua. La memoria di Giuseppe Bommarito, quindi, diventa un patrimonio aperto, da coltivare ogni giorno.

Il valore simbolico per la comunità di zibido san giacomo

La scelta di intitolare lo spazio pubblico del consiglio comunale a un eroe civile trova un riscontro diretto sul territorio. Zibido San Giacomo, una realtà che vive le sfide quotidiane di un paese moderno, si dota di un riferimento forte. Bommarito incarna la lotta alle ingiustizie, al crimine e alla sopraffazione mafiosa, temi ancora attuali.

Il coinvolgimento dei ragazzi del CCR non è casuale. Significa che la comunità vuole guardare avanti con consapevolezza. Il nome di Bommarito nella sala consiliare accompagna discussioni e decisioni che riguardano il bene comune. Porta con sé la storia di chi ha pagato con la vita l’impegno verso lo stato e la legge.

Questo atto di intitolazione rappresenta un messaggio concreto per la cittadinanza e per chi partecipa alla vita pubblica. Il ricordo di Bommarito si trasforma in un esempio che spinge a resistere e agire contro ogni forma di illegalità. Non è solo un richiamo storico, ma un invito costante a preservare la dignità della democrazia.