Un inseguimento ad alta velocità si è concluso ieri sera allo svincolo di Gallarate sull’autostrada Milano-Varese, dove due giovani di nazionalità romena sono stati fermati dai carabinieri. Il fatto ha coinvolto un ragazzo e una ragazza, quest’ultima incinta, che dopo essere stati intercettati a Olgiate Comasco hanno tentato una fuga disperata lungo strade provinciali e autostrade.
La fuga da olgiate comasco fino all’autostrada
L’inseguimento è iniziato nel territorio di Olgiate Comasco, provincia di Como, quando i carabinieri hanno notato una Mercedes E220 sospetta. A bordo c’erano due giovani romeni che alla vista delle forze dell’ordine hanno accelerato improvvisamente. La vettura ha sfrecciato ad altissima velocità verso Lomazzo senza rispettare limiti o segnali stradali.
Il tentativo dei fuggitivi era chiaro: seminare i militari per evitare un controllo più approfondito. Invece la pattuglia ha mantenuto la pressione seguendo il veicolo in modo serrato fino al casello autostradale dove l’auto si è immessa sulla Milano-Varese. L’inseguimento è durato circa 38 chilometri tra le province di Como e Varese.
Lo schianto a gallarate e l’arresto
La corsa si è conclusa bruscamente allo svincolo autostradale per Gallarate quando la Mercedes ha perso il controllo ed è andata a sbattere contro un ostacolo laterale. Lo scontro ha bloccato definitivamente il veicolo mettendo fine alla fuga dei due ragazzi.
I carabinieri sono intervenuti immediatamente per bloccare i fuggitivi che sono stati arrestati con l’accusa formale di resistenza a pubblico ufficiale durante le operazioni di fermo. Un particolare rilevante riguarda la giovane donna: era incinta al momento dell’arresto, circostanza segnalata dagli investigatori ma non influente sulle procedure penali in corso.
Refurtiva trovata nell’auto e ipotesi sui furti commessi
All’interno della Mercedes gli agenti hanno rinvenuto merce rubata del valore stimato intorno ai 3.700 euro: principalmente cosmetici confezionati in diversi pacchi ben nascosti nel bagagliaio dell’auto. Secondo gli accertamenti preliminari questa refurtiva proviene da vari colpi messi a segno soprattutto in supermercati della zona comasca nelle settimane precedenti.
Le forze dell’ordine ipotizzano che i due siano pendolari abituali del furto; cioè viaggiano frequentemente tra Italia e Romania portando avanti attività illecite transfrontaliere sfruttando appunto la mobilità tra i paesi europei vicini come base operativa per ripetuti reati predatori su larga scala.
Indagini coordinate e fenomeno criminale
Gli arresti arrivano dopo mesi d’indagini coordinate dai carabinieri locali impegnati nel contrasto ai furti seriali nei negozi della provincia lariana; questo episodio conferma quanto sia attivo il fenomeno dei gruppi criminali stranieri dediti al saccheggio sistematico nelle aree commerciali italiane più vicine alle frontiere internazionali.