
Un sedicenne senza patente ha provocato un inseguimento e un incidente nel quartiere Giambellino a Milano, ferendo un passante. Arrestato, è stato posto ai domiciliari per guida pericolosa e resistenza a pubblico ufficiale. - Unita.tv
Un inseguimento ad alta velocità nel quartiere di giambellino a milano ha portato a un incidente con conseguenze serie per un passante. Un ragazzo di 16 anni, alla guida di una land rover discovery senza patente, ha sfidato gli agenti di polizia prima di schiantarsi contro una pensilina dei mezzi pubblici. Il ferito, un trentatreenne filippino, è stato raggiunto da schegge di vetro durante la collisione. Le autorità hanno adottato misure restrittive nei confronti del giovane, già noto per precedenti controversie.
Il contesto e la dinamica dell’inseguimento
Il 6 maggio, poco dopo le 17.00, due agenti in servizio al commissariato lorenteggio hanno intercettato un suv land rover discovery che sfrecciava a velocità elevata su via giambellino. Il conducente, un minorenne già noto alle forze dell’ordine, ha ignorato l’alt e ha imboccato via recoaro contromano, mettendo a rischio passanti e altri automobilisti. L’auto viaggiava con a bordo anche un amico del ragazzo. Dopo aver percorso alcune decine di metri a folle velocità, il giovane ha provato a fermarsi, forse per tentare una fuga a piedi. Ma davanti a lui un agente si è parato vicino alla portiera sinistra. Il sedicenne ha ripreso la corsa, rischiando di travolgere l’agente. La fuga è proseguita in via lorenteggio fino a quando il suv ha perso il controllo all’incrocio con via segneri e si è schiantato contro una pensilina della fermata autobus.
Il gesto ha costretto i passeggeri ad allontanarsi in fretta, ma un uomo di 33 anni, originario delle filippine, è stato ferito da schegge di vetro scagliate dall’impatto. I due ragazzi sono scesi dall’auto e si sono dati alla fuga a piedi. Nella fretta, il sedicenne ha perso il cellulare e la carta bancomat intestata alla madre. Gli investigatori del commissariato si sono recati presso l’abitazione del minorenne, ma il compagno della madre ha riferito di non averlo visto da qualche giorno.
L’intervento della polizia e la risposta del giovane
Qualche ora dopo, il sedicenne è tornato accompagnato dalla madre al commissariato lorenteggio, supportato da una mail del suo legale. Nel testo, il ragazzo confermava di essere stato alla guida del suv e spiegava la fuga con la mancanza di patente, mai conseguita per l’età. L’atto di presentarsi alle forze dell’ordine non è stato interpretato come un gesto di pentimento spontaneo, ma come una strategia difensiva per evitare l’arresto. A seguito dell’accaduto, il giovane è stato denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale e guida senza patente.
Parallelamente, la procura ha chiesto l’applicazione di una misura cautelare. Il tribunale per i minorenni, su richiesta della pm brunella sardoni, ha disposto la permanenza domiciliare per il sedicenne identificato come N.K. Il ragazzo aveva già precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti, rapina, furto e lesioni, elementi che hanno aggravato la posizione giudiziaria.
La valutazione del tribunale e le conseguenze legali
Il giudice luca dell’osta ha definito l’episodio di fuga e incidente come un atto di “inaudita gravità”. Nel suo provvedimento, ha evidenziato come la fuga abbia messo in serio pericolo non solo la vita dei due giovani, ma anche di chi era in strada in quel momento. Alcune delle vie percorse dal land rover sono trafficate e non secondarie, aumentando il rischio di incidenti. Il fatto che la corsa sia finita contro una pensilina frequentata da passeggeri ha ulteriormente aggravato la situazione.
Il ferimento di un uomo di 33 anni, colpito dalle schegge di vetro, è stato un evento evitabile solo grazie alla fortuna. Il giudice ha sottolineato che la decisione del ragazzo di presentarsi in commissariato era coordinata dal legale e progettata per evitare misure più restrittive. Questo ha spinto il tribunale a mantenere la persona in custodia domiciliare. Le forze dell’ordine e il giudice rimangono attenti a eventuali sviluppi, monitorando costantemente il comportamento del giovane coinvolto.
L’accaduto si inserisce in un quadro di attenzione crescente verso i comportamenti a rischio alla guida, specialmente tra i minorenni già noti alle autorità. Le misure adottate hanno come fine evitare il ripetersi di eventi che possano mettere in pericolo persone non coinvolte e aumentare la sicurezza nel tessuto urbano milanese.