Indagini sul caso chiara poggi: la difesa di alberto stasi non richiede nuovi prelievi di dna prima del test peritale
Indagini sul delitto di Chiara Poggi a Garlasco si intensificano con nuovi prelievi di DNA ordinati dal gip Daniela Garlaschelli, mentre la difesa di Alberto Stasi mantiene una posizione cauta.

Le indagini sul delitto di Chiara Poggi a Garlasco si intensificano con nuovi prelievi di DNA su persone coinvolte, mentre le difese di Alberto Stasi e Andrea Semperio attendono gli esiti dell’incidente probatorio per eventuali ulteriori accertamenti. - Unita.tv
Le nuove indagini sul delitto di chiara poggi, avvenuto a garlasco nel 2007, procedono con una serie di analisi genetiche complesse. La difesa di alberto stasi, condannato in via definitiva nel 2015, ha scelto di non estendere al momento i prelievi di dna ad altri soggetti coinvolti nel procedimento. L’appuntamento per l’inizio dell’incidente probatorio è fissato per il 17 giugno e fa parte di un aggiornamento sulle prove riguardanti la scena del crimine e le persone a essa collegate.
La decisione del gip di pavia su nuovi prelievi e persone coinvolte
Il gip di pavia, daniela garlaschelli, ha ordinato un ampliamento delle acquisizioni di dna rispetto a quanto già raccolto. Questi prelievi riguarderanno anche le gemelle cappra, marco panzarasa amico di stasi, e tre altri amici della vittima marco poggi e di andrea semperio, il principale indagato in questa fase. Inoltre sono stati inclusi chi ha svolto ruoli chiave nelle indagini iniziali: il medico legale, tre investigatori e alcuni soccorritori intervenuti sulla scena.
L’obiettivo della decisione giudiziaria è focalizzato sulla verifica incrociata delle tracce genetiche per chiarire meglio la dinamica e la presenza di persone durante gli eventi. Il giudice ha lasciato aperta la possibilità ad entrambe le parti di richiedere ulteriori persone da sottoporre ai test.
La posizione della difesa di alberto stasi sui nuovi accertamenti
Gli avvocati giada bocellari e antonio de rensis, che rappresentano alberto stasi, hanno escluso al momento una richiesta di altri prelievi di dna. Bocellari ha dichiarato con nettezza che non è prevista nessuna estensione al momento, anche se lascia aperta l’eventualità di una revisione successiva. La scelta appare legata alla valutazione strategica degli elementi già in loro possesso, in vista di una fase peritale che si annuncia decisiva.
Anche la difesa di andrea semperio, con massimo lovati e angela taccia, mantiene la stessa linea. Entrambe le parti preferiscono concentrarsi sulle risultanze attese dall’incidente probatorio, prima di proporre altre indagini genetiche su persone diverse da quelle già conosciute.
Le ricerche scientifiche della difesa sul dna e l’impronta rilevata
I consulenti tecnici di alberto stasi lavorano ancora su alcune «brevi osservazioni tecniche» da presentare alla procura di pavia. L’attenzione si concentra sull’impronta numero 33, trovata sul muro vicino alle scale dove è stato rinvenuto il corpo di chiara poggi. Questa traccia è stata attribuita ad andrea semperio dagli esperti della procura ma presenta caratteristiche particolari che ne suggeriscono un ulteriore approfondimento.
Secondo la difesa, l’impronta appare «densa e carica di materiale biologico», il che potrebbe indicare la presenza di sangue. Per questa ragione si richiede che vengano effettuati ulteriori accertamenti, allo scopo di chiarire la natura precisa della traccia e la sua possibile correlazione con i fatti oggetto dell’indagine.
Le nuove indagini si svolgono complesse e serrate, in un contesto ancora profondamente segnato dalla vicenda giudiziaria che si è protratta per anni. Le perizie e i test genetici avranno un ruolo fondamentale nei prossimi sviluppi, con i legali che seguiranno passo dopo passo ogni nuova evoluzione.