Nel settembre 2024, a Castelfranco Veneto, due medici sono stati iscritti nel registro degli indagati per la morte di una donna avvenuta pochi giorni dopo un intervento di chirurgia estetica. L’episodio si collega a un presunto errore nella somministrazione di farmaci e a una gestione insufficiente del post-operatorio. Nei tribunali di Treviso si intrecciano anche altri casi simili legati alla chirurgia estetica, con sentenze e patteggiamenti per casi di omicidio colposo.
Il caso di castelfranco veneto: i fatti e le accuse
Il 10 settembre 2024 una paziente è deceduta cinque giorni dopo un intervento di sostituzione delle protesi mammarie nella clinica ‘DiViClinic‘ di Castelfranco Veneto. L’inchiesta ha mosso i primi passi a seguito dei sospetti su una gestione imprudente della cura post-operatoria. L’accusa principale riguarda l’errata somministrazione di farmaci, ritenuta causa diretta della depressione respiratoria che ha portato al decesso. Gli inquirenti riferiscono che la paziente avrebbe ricevuto un trattamento farmacologico incompatibile con il suo stato clinico.
Due medici figurano come indagati: il chirurgo plastico di 65 anni, che dirige la struttura sanitaria, e un anestesista, anch’egli 65enne. Entrambi sono accusati di omicidio colposo. La procura di Treviso ha aperto l’indagine sulla base delle testimonianze e dei referti medici raccolti nel corso del ricovero e del successivo decesso della donna.
I processi e le pene collegate a interventi di chirurgia estetica nella provincia di treviso
Sempre a Treviso, ma nella zona di Spresiano, un altro caso finito in tribunale ha coinvolto un chirurgo di 73 anni. Il medico, direttore di una clinica estetica, ha patteggiato una pena a 15 mesi, con sospensione, per l’omicidio colposo di una paziente di 60 anni, morta dopo una mastoplastica. Il procedimento riguardava la morte di Mariolina Vargiu, avvenuta dopo anni di coma. La paziente, durante l’intervento nel novembre 2016, subì una grave crisi respiratoria e rimase in coma per cinque anni prima di morire nel 2021.
Accanto al chirurgo, un anestesista di 57 anni coinvolto nello stesso procedimento aveva già patteggiato un anno e sei mesi di reclusione, sempre per omicidio colposo, nel 2023. Questi casi evidenziano le difficoltà che gravano ancora sull’esecuzione e la sicurezza degli interventi estetici in strutture della provincia di Treviso. Il ruolo degli anestesisti, in particolare, resta cruciale, sia durante l’operazione sia nel monitoraggio iniziale del paziente.
Le criticità nella chirurgia estetica: farmaci e assistenza post-operatoria
Le inchieste puntano il dito contro una gestione non adeguata del trattamento post-operatorio. Nel caso di Castelfranco Veneto, la somministrazione di farmaci errati ha scatenato una reazione che ha portato alla depressione respiratoria, una condizione grave che ha causato la morte. Questi eventi mettono in luce quanto sia delicato il processo di cura dopo l’intervento, soprattutto quando si utilizzano sostanze che possono alterare le funzioni vitali.
Una supervisione attenta e un monitoraggio continuo sarebbero necessari per evitare complicazioni di questo tipo. Il personale medico ha l’obbligo di valutare ogni rischio e di reagire rapidamente di fronte a segnali di sofferenza del paziente. Le indagini in corso anche nella provincia di Treviso riflettono una preoccupazione diffusa per i protocolli sanitari nei centri estetici, a volte accusati di mancare di rigore nei passaggi critici della cura.
Il ruolo delle procure nelle inchieste sulla chirurgia estetica
Le procure del territorio, in particolare quella di Treviso, si sono impegnate nell’indagine di questi casi con richieste di indagini approfondite e iscrizione nel registro degli indagati. Le accuse di omicidio colposo evidenziano la necessità di chiarire responsabilità precise. Le autorità giudiziarie si concentrano sulla valutazione degli errori medici e della mancata prevenzione di eventi fatali.
Non solo la valutazione del singolo intervento è importante, ma anche la verifica delle procedure adottate dalle strutture che erogano servizi estetici. Il pubblico e i pazienti chiedono garanzie su come vengono trattati durante e dopo le operazioni chirurgiche. Il lavoro della procura indica una maggiore attenzione verso un controllo rigoroso delle cliniche e dei professionisti coinvolti.
La situazione a Castelfranco Veneto e Spresiano rimane sotto osservazione, mentre si aspettano ulteriori sviluppi dai fascicoli aperti negli uffici giudiziari.