La procura di Milano ha presentato una memoria nell’ambito di una lunga serie di indagini su presunti abusi edilizi e manovre illecite nella gestione urbanistica del comune. I pm accusano alcuni dirigenti ed ex dirigenti comunali di falsificare norme e manipolare regole per favorire speculazioni edilizie, con particolare attenzione al caso delle Park towers in via Crescenzago. Domani, 23 luglio, la gup Alessandra Di Fazio deciderà se mandare a processo sei imputati coinvolti. La questione incrocia giudizi recenti e arresti per corruzione legati al settore della pianificazione territoriale milanese.
Come funziona il presunto sistema di speculazione edilizia
Secondo il documento depositato, i pm evidenziano come il sistema investigato si basi su una manipolazione consapevole delle regole urbanistiche. La gestione di pratiche edilizie sarebbe stata falsata a vantaggio di interessi privati, partendo dagli uffici comunali stessi. I dirigenti coinvolti, nell’interpretazione dei regolamenti, avrebbero alterato i principi fondamentali che regolano l’urbanistica, creando così un sistema a proprio uso e consumo. Si parla di conflitti di interesse e di rappresentazioni volutamente false della realtà normativa. Questo quadro spiega le numerose irregolarità emerse in anni di indagini, mettendo in luce una rete ormai consolidata di pratiche illecite.
Focus sulle park towers di via crescenzago
L’indagine si concentra in particolare su lottizzazioni abusive e modifiche ai progetti senza i necessari permessi, come nel caso delle Park towers di via Crescenzago. Qui, secondo la procura, si sarebbero verificate alterazioni di dati e documenti per far avanzare il progetto contro le norme urbanistiche vigenti. Le irregolarità non sono mai state isolate, ma parte di un sistema che coinvolge anche la Commissione Paesaggio, organismo comunale centrale nelle decisioni sugli sviluppi edilizi, la cui stessa dirigenza è stata oggetto di indagini e arresti recentemente.
Responsabilità degli imputati e aspetti giudiziari
La memoria firmata dai pm Marina Petruzzella, Mauro Clerici e Paolo Filippini del pool guidato dall’aggiunta Tiziana Siciliano, ricostruisce le responsabilità di sei persone chiamate in causa. Tra loro figurano tre dirigenti attivi ed ex del Comune di Milano, accusati di aver prodotto falsità nella gestione delle pratiche edilizie. Il documento evidenzia come la difesa abbia cercato di giustificare le azioni contestate, presentando una “difesa strenua” di quanto accaduto, ma la procura contesta con fermezza questa versione, sostenendo che le evidenze raccolte dimostrano una manipolazione palese e sistematica.
Accuse principali mosse agli imputati
Le accuse riguardano abusi edilizi, modifiche illecite ai progetti approvati e false rappresentazioni, tutte azioni connesse al presunto sistema di speculazione. Gli imputati avrebbero agito in concorso, sfruttando la posizione e i poteri che avevano per bypassare controlli e regole. Il fascicolo fa riferimento a una serie di sentenze della Corte costituzionale, del Consiglio di Stato e della Cassazione che hanno confermato l’esistenza di irregolarità simili in più contesti, rafforzando la tesi di una alterazione grave delle norme.
Indagini precedenti e contesto milanese
Le indagini sulla gestione urbanistica milanese non si fermano a questo procedimento. Negli ultimi anni è emerso un quadro complesso con decine di fascicoli aperti su casi di abusi, corruzione e speculazione. La procura ha ottenuto sequestri di cantieri e immobili che presentavano evidenti difformità rispetto ai progetti approvati, iniziative necessarie per bloccare ulteriori danni al territorio e al patrimonio edilizio.
Il caso di giovanni oggioni e il ruolo nella commissione paesaggio
Tra i casi più rilevanti c’è stato l’arresto di Giovanni Oggioni, ex dirigente comunale ed ex vicepresidente della Commissione Paesaggio, accusato di corruzione e altri reati. La figura di Oggioni appare centrale per comprendere come il sistema abbia potuto consolidarsi, grazie anche al suo ruolo decisivo nelle valutazioni paesaggistiche. Le accuse contro di lui hanno fornito un punto di svolta nelle inchieste, permettendo alla procura di delineare con maggiore chiarezza il funzionamento del sistema illecito.
Il contesto milanese mira ora a chiarire definitivamente responsabilità e dinamiche, con l’attenzione pubblica sul procedimento che la gup Alessandra Di Fazio sta per valutare. Il caso delle Park towers è simbolo di questioni più ampie legate a trasparenza e legalità nel settore edilizio del capoluogo lombardo.