
I carabinieri di Livorno hanno arrestato cinque persone per un sistema illecito di falsificazione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, smantellando un “caf abusivo” che presentava false domande di regolarizzazione per lavoratori stagionali extracomunitari. - Unita.tv
I carabinieri del comando provinciale di Livorno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di cinque persone originarie del napoletano. L’accusa riguarda il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, la sostituzione di persona e falsità materiale. L’operazione, svolta tra le province di Napoli e Grosseto, si è basata su un’indagine durata mesi e ha portato allo smantellamento di un sistema illecito per la presentazione di false domande di regolarizzazione di lavoratori stagionali extracomunitari.
Indagini avviate a seguito di segnali sospetti sulle richieste di regolarizzazione
Le attività investigative sono partite nel giugno 2024 su segnalazione della prefettura, che aveva notato un anomalo flusso di richieste di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari attraverso il portale dedicato. In particolare, era stato rilevato un numero insolito di domande inviate a nome di imprese della provincia di Livorno, tutte riferibili apparentemente a lavoratori stagionali. I carabinieri hanno quindi iniziato a monitorare le comunicazioni telefoniche e online attraverso intercettazioni, rintracciando elementi che hanno evidenziato una struttura ben organizzata che gestiva la presentazione di migliaia di istanze false.
Falsificazione e sostituzione di persona
L’indagine ha permesso di appurare che le richieste non riguardavano lavoratori reali, ma invece erano state predisposte mediante la falsificazione di documenti e la sostituzione di persona. Questo sistema creava una situazione di illegittima regolarizzazione di ingressi, alterando in modo significativo il meccanismo previsto dal decreto flussi, che regola l’ingresso dei lavoratori stranieri stagionali in Italia.
Creazione e funzionamento di un “caf abusivo” e produzione di documenti falsi
Gli indagati, secondo gli inquirenti, avevano creato un vero e proprio “caf abusivo”, un punto di raccolta e istruttoria per le domande di lavoro degli extracomunitari. All’interno di questa struttura erano prodotti a fini illeciti un gran numero di documenti falsificati, tra cui documenti di identità e attestazioni lavorative di aziende ignare della truffa. Solo nella provincia di Livorno sono state coinvolte 24 imprese, i cui nomi erano usati senza autorizzazione.
La centrale operativa predisponeva tutta la burocrazia necessaria per simulare l’assunzione, fornendo certificati e documenti taroccati che avrebbero dovuto rendere credibili le richieste di lavoro stagionale. Nel corso delle operazioni, sono stati sequestrati timbri falsificati appartenenti a enti comunali e professionisti, che venivano usati per autenticare la documentazione prodotta. Questo sistema ha consentito agli indagati di disporre agevolmente di migliaia di domande irregolari da presentare alle autorità competenti su tutto il territorio nazionale.
Sequestro e blocco delle domande false
Nel mese di novembre 2024, durante una giornata di apertura del portale per la presentazione delle domande di lavoro stagionale, chiamata “click day”, le forze dell’ordine hanno effettuato una serie di perquisizioni mirate. In questa occasione sono stati sequestrati decine di dispositivi elettronici, tra computer, smartphone e chiavette di archiviazione, oltre a una quantità elevata di documenti falsi in formato digitale e cartaceo.
L’azione ha consentito di bloccare la trasmissione alle prefetture di decine di migliaia di richieste di assunzione fabricate ad hoc. Gli inquirenti hanno così impedito che numerosi ingressi irregolari fossero formalmente autorizzati, congelando un traffico illecito fondato sull’inganno burocratico. L’operazione mette in luce come organizzazioni criminali possano sfruttare le procedure previste dalla legge per manipolare i flussi migratori e favorire l’ingresso di persone prive di requisiti.
Attesa conferenza stampa per aggiornamenti sulle indagini
Per illustrare i dettagli dell’operazione e rispondere alle domande dei giornalisti, è stata convocata una conferenza stampa presso il comando provinciale dei carabinieri di Livorno, fissata per le ore 11. In questa occasione le autorità presenteranno gli elementi raccolti, spiegheranno come si sia svolta l’inchiesta e le conseguenze sui vertici dell’organizzazione.
L’intervento delle forze dell’ordine evidenzia l’attenzione rivolta al controllo delle procedure di regolarizzazione del lavoro stagionale nelle regioni coinvolte. Lo smantellamento di questo sistema illegale testimonia come permangano imprese dedite a manipolare i canali ufficiali per facilitare ingressi irregolari, sfruttando anche strumenti informatici e documentali falsificati.