indagate cinque persone per il disastro del 9 aprile alla centrale idroelettrica di enel green power a bargi

Cinque persone indagate dalla procura di Bologna per il disastro alla centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi, dove sette operai hanno perso la vita durante un collaudo.
A Bologna, cinque persone sono indagate per il disastro colposo e omicidio colposo in seguito al cedimento durante un collaudo alla centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi, che ha causato sette morti e sei feriti. - Unita.tv

A Bologna, la procura ha iscritto cinque persone nel registro degli indagati per il tragico incidente avvenuto il 9 aprile 2024 alla centrale idroelettrica di Enel Green Power a Bargi, nel territorio del lago di Suviana. Nel cedimento improvviso di un impianto durante un collaudo, sette operai persero la vita e altri sei rimasero feriti. Il fascicolo, ora con nomi specifici, riguarda accuse di disastro colposo, omicidio e lesioni colpose sul lavoro, e si prepara a un accertamento irripetibile.

Dinamica dell’incidente e contesto operativo

Il 9 aprile 2024, durante un collaudo su un generatore della centrale idroelettrica, un’esplosione sotterranea improvvisa ha provocato il crollo di un tratto dell’impianto di produzione elettrica di Enel Green Power a Bargi. Questo impianto, situato lungo il lago di Suviana nella provincia di Bologna, da anni rappresenta una fonte importante di energia rinnovabile. Il momento scelto per il collaudo era cruciale per verificarne l’efficienza e la sicurezza, ma qualcosa è andato drasticamente storto.

Le sette vittime, tutti operai specializzati impegnati nelle operazioni di verifica, sono stati travolti dal cedimento. Altri sei lavoratori, presenti nello stesso momento sul posto, sono riusciti a salvarsi ma hanno riportato ferite di vario genere. Era risaputo che l’operazione richiedeva attenzione estrema, viste le condizioni complesse dell’infrastruttura, ma la natura e la causa esatta della scoppio sono ancora oggetto di approfondimenti.

Procedimento della procura di bologna e nuove iscrizioni nel registro degli indagati

Dopo le prime indagini condotte contro ignoti, la procura di Bologna ha ora iscritto cinque persone nel registro degli indagati. I capi di accusa contestati riguardano disastro colposo, omicidio colposo sul lavoro in forma plurima e lesioni colpose sul lavoro. Si tratta di una svolta, perché indagare soggetti precisi rappresenta il passaggio fondamentale per chiarire responsabilità precise.

Il titolo di reato di disastro colposo sottolinea come l’incidente non sia stato un evento imprevedibile, ma connesso a negligenze o errori nella gestione dell’impianto o nelle procedure di collaudo. La chiave sarà l’accertamento irripetibile, un’analisi tecnica che dovrà svolgersi senza modificare o alterare lo stato in cui si trova l’infrastruttura, proprio per raccogliere prove oggettive sul meccanismo dello scoppio.

Le nuove iscrizioni nel registro segnalano un momento delicato anche dal punto di vista giuridico, perché ogni passo dovrà essere compiuto con rigore per evitare omissioni. La procura sta quindi preparando la documentazione necessaria per sostenere le accuse davanti al tribunale.

Impatto dell’incidente sul territorio e risposte della comunità locale

L’evento ha lasciato un segno profondo nel territorio di Bargi e più in generale nel bacino del lago di Suviana. La perdita dei sette lavoratori ha scosso la comunità, dove molte famiglie sono legate in qualche modo a quella centrale storica, e ha acceso un dibattito sull’adeguatezza delle misure di sicurezza nelle strutture industriali del territorio.

Diverse associazioni di categoria e sindacati si sono attivati per chiedere maggiore trasparenza nei processi di controllo e per garantire che episodi simili non si ripetano. La centrale, infatti, rappresenta una fonte rilevante di produzione energetica, ma anche un nodo delicato per la sicurezza sul lavoro.

Nei mesi successivi all’accaduto, sono state promosse assemblee pubbliche e incontri tecnici che hanno coinvolto rappresentanti dell’azienda, degli enti locali e familiari delle vittime. L’esigenza di chiarezza e di rispetto verso chi ha perso la vita sul lavoro ha prevalso, sottolineando la necessità di una revisione profonda delle procedure.

Ruolo e responsabilità di enel green power nella gestione dell’impianto

Enel Green Power, proprietaria e gestore della centrale idroelettrica di Bargi, ha dichiarato collaborazione piena con la magistratura per fare chiarezza sull’incidente. Da parte sua, l’azienda ha ribadito di aver rispettato le normative in vigore e di aver avviato immediate verifiche interne per valutare eventuali anomalie o difetti tecnici.

La gestione degli impianti di produzione energetica richiede continui controlli e manutenzioni, specialmente in strutture che hanno diverse decine di anni di attività come quelle di Bargi. L’incidente ha messo sotto i riflettori anche il ruolo delle ditte appaltatrici e dei tecnici esterni chiamati a intervenire in fasi delicate, come il collaudo.

In questo quadro, la contestazione della procura punta a capire se qualcuno, all’interno di Enel o tra i soggetti coinvolti nella gestione diretta, abbia sottovalutato rischi o trascurato procedure di sicurezza, portando alla tragedia. La risposta a questa domanda determinerà sviluppi processuali importanti.

Aspetti tecnici dell’accertamento irripetibile per la ricostruzione dell’accaduto

L’imminente accertamento irripetibile sarà fondamentale per capire la dinamica esatta dello scoppio e delle conseguenze dirette per il cedimento del generatore. Si tratta di un’operazione che prevede il blocco delle condizioni attuali del sito per consentire a periti tecnici, esperti nel settore energetico e in sicurezza industriale, di esaminarlo senza modifiche.

L’analisi cercherà di individuare possibili difetti strutturali, errori nelle procedure di collaudo o eventuali condizioni ambientali che hanno contribuito alla deflagrazione. La complessità della centrale, con macchinari e impianti interconnessi, rende l’operazione di ricostruzione particolarmente delicata.

La perizia sarà alla base delle eventali imputazioni e servirà a chiarire anche aspetti tecnici spesso oggetto di dispute legali negli incidenti sul lavoro di questo tipo. L’uso di tecnologie moderne per diagnosticare materiali, tubazioni e dispositivi potrebbe offrire indicazioni preziose.

Questo passaggio non si limita ad accertare responsabilità, ma servirà a stabilire piani di sicurezza più rigorosi per futuri interventi nel settore idroelettrico e per la tutela degli operatori. La giustizia, in questi casi, procede passo dopo passo per fermare il ripetersi di tragedie analoghe.