Incendio nell’ex mira lanza a roma: fiamme, esplosioni e ritrovamento di bombole di gas pericolose
Un incendio all’ex Mira Lanza nel quartiere Marconi ha generato panico tra i residenti, rivelando il degrado dell’area e le mancanze delle istituzioni nella gestione della sicurezza pubblica.

Un vasto incendio ha distrutto l’ex stabilimento Mira Lanza nel quartiere Marconi, alimentato da rifiuti abbandonati e aggravato dalla presenza di bombole di gas, mentre restano critiche per il mancato recupero e la gestione dell’area da parte delle istituzioni. - Unita.tv
Un incendio di vaste proporzioni ha colpito il quartiere Marconi nella mattina del 29 maggio. L’ex Mira Lanza, uno stabilimento industriale dismesso da tempo che si affaccia sul lungotevere Vittorio Gassman, è stato teatro di un rogo che ha generato panico tra gli abitanti. Le fiamme, alimentate da un deposito di rifiuti all’interno dell’edificio abbandonato, hanno prodotto un denso fumo nero visibile da più parti della città.
L’incendio all’ex mira lanza: cronaca di una mattina infuocata nel quartiere marconi
Verso le 5 di giovedì 29 maggio, il silenzio dell’alba è stato spezzato da detonazioni e da un crepitio continuo proveniente dall’ex Mira Lanza. Questo vecchio saponificio, chiuso da anni e spesso rifugio di persone senza una casa, ha preso fuoco in modo rapido e devastante. Secondo i primi rilievi dei vigili del fuoco, le fiamme si sono propagate rapidamente grazie alla grande quantità di spazzatura e materiali infiammabili ammucchiati all’interno della struttura.
Le sirene delle ambulanze e dei mezzi di soccorso sono giunte subito sul posto, insieme a carabinieri e agenti della polizia municipale. I residenti nella zona si sono svegliati allarmati dal rumore degli scoppi e dalla colonna di fumo che ha oscurato il cielo già dalle prime ore del mattino. Nonostante la gravità dell’evento, non sono stati registrati feriti. I pompieri hanno lavorato diverse ore per domare il rogo e mettere in sicurezza l’area. Il fumo persistente ha fatto aumentare l’apprensione, per la possibilità che sostanze tossiche si diffondessero nell’aria.
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Ritrovamento di bombole di gas tra le macerie
Durante le operazioni di spegnimento, è emersa una scoperta che ha aggiunto tensione alla situazione: in mezzo alle macerie sono state trovate 20 bombole di gas lasciate abbandonate. Questi contenitori, potenzialmente esplosivi se colpiti dalle fiamme, hanno richiesto attenzione speciale da parte degli esperti. L’intervento dei vigili del fuoco si è quindi concentrato anche su questo aspetto, per evitare incidenti peggiori. L’episodio ha riacceso le preoccupazioni per la gestione dello spazio, da tempo soggetto al degrado.
Il degrado dell’ex mira lanza tra incendi ricorrenti e progetti di rigenerazione mai partiti
L’area dell’ex Mira Lanza è nota agli abitanti del quartiere Marconi per le sue condizioni di abbandono. Nel corso degli anni non sono mancati episodi simili, con incendi provocati dalla presenza di rifiuti e da un uso improprio del sito come rifugio. Residenti e associazioni locali hanno spesso denunciato lo stato di incuria, sottolineando il problema delle occupazioni abusive e della mancata pulizia.
Il complesso sorge in una posizione visibile e frequentata, eppure rimane chiuso da tempo, con tutte le conseguenze negative che ne derivano. Progetti per recuperare l’area sono stati più volte annunciati dalle autorità. Lo scorso aprile, l’Università Roma Tre ha firmato un protocollo con il Comune per trasformare l’ex fabbrica in un nuovo studentato. Questo intervento avrebbe dovuto portare benefici al quartiere, migliorando sicurezza e decoro urbano.
Nessun intervento concreto finora
Al momento, però, nulla è cambiato nel concreto. I rifiuti restano ammassati, nessun intervento di bonifica è stato effettuato e le persone senza fissa dimora continuano a trovare rifugio tra le rovine. Questo ritardo alimenta il disagio e la sfiducia degli abitanti, che chiedono risposte urgenti. In un contesto già segnato da altri problemi legati all’urbanistica e alla mancanza di spazi vivibili, il rogo e la scoperta delle bombole rappresentano un campanello d’allarme.
Le reazioni della politica: duri attacchi a comune e università sul mancato intervento
Le conseguenze dell’incendio hanno spinto la politica locale a intervenire con critiche agguerrite. Marco Palma, consigliere municipale di Fratelli d’Italia, ha commentato aspramente la situazione denunciando l’inefficacia delle istituzioni. Palma ha evidenziato come l’ordinanza antincendi firmata dal sindaco il 20 maggio scorso “non abbia cambiato nulla sul campo.” I cittadini di Marconi e Ostiense continuano a respirare aria contaminata, mentre i responsabili istituzionali sembrano incapaci di rimuovere i rifiuti o di garantire la sicurezza.
Il consigliere ha accusato Comune e università di scaricare le responsabilità l’una sull’altra, abbandonando il quartiere a una condizione inaccettabile. L’incendio è stato definito un vero e proprio “attentato alla salute pubblica.” Gli interventi mancati, le bonifiche non effettuate e la permanenza degli occupanti in uno spazio così pericoloso dimostrano, secondo Palma, una grave negligenza. Questi attacchi mostrano la forte tensione che circonda il tema della rigenerazione urbana in una zona che sperava in cambiamenti rapidi e concreti.
Emergenza e pressione sulle istituzioni
Mentre la colonna di fumo continua a deturpare le pareti dell’ex Mira Lanza, cresce fra i cittadini il timore che senza interventi drastici si possa arrivare a una tragedia ancora più grave. Il quartiere vive questa emergenza come una prova del ritardo e dell’incuria accumulati. Nel contempo si intensifica la pressione sulle amministrazioni per ottenere risposte e soluzioni visibili sul territorio. Il rogo del 29 maggio rimane una spia della situazione critica di un’area centrale di roma ancora in attesa di una svolta.