
A Milano, un incendio doloso causato dal compagno Michael Pereira ha provocato la morte della donna Sueli Barbosa, vittima di violenza domestica; Pereira è ora accusato di omicidio volontario con aggravanti. - Unita.tv
Un incendio è divampato in un appartamento di milano nella notte tra giovedì e venerdì, causando la morte di una donna di 48 anni, Sueli Barbosa. Le indagini hanno evidenziato la presenza di sostanze infiammabili nel bilocale dove viveva con il compagno Michael Pereira, ora accusato di aver appiccato le fiamme con l’intento di ucciderla. I dettagli dell’accaduto e le ricostruzioni degli investigatori delineano una vicenda drammatica di violenza e crudeltà.
Le dinamiche del rogo e l’intervento dei vigili del fuoco
I vigili del fuoco hanno individuato chiaramente la presenza di materiali acceleranti in almeno due punti dell’abitazione, il soggiorno e la camera da letto. La sostanza, probabilmente alcol, ha favorito la rapidissima propagazione del fuoco all’interno del piccolo appartamento al quarto piano. Sueli Barbosa era in casa mentre si sviluppava l’incendio e ha tentato di fuggire in ogni modo. Le finestre si sono rotte per il calore intenso. La donna ha provato ad aprire la porta per uscire, ma si è trovata bloccata dal fuoco e non ha avuto soccorso immediato.
I vicini, impauriti dalle urla disperate di Sueli, hanno provato a forzare la porta ma non sono riusciti ad entrare. Il rogo ha avuto origine nella sala e poi si è esteso rapidamente a tutta l’abitazione. Così la vittima, con le fiamme alle spalle, si è gettata dal balconcino della camera da letto per salvarsi. Il volo di circa quindici metri non le ha lasciato scampo: è morta poco dopo al Fatebenefratelli di milano. Gli investigatori confermano che si è trattato di un estremo gesto dettato dalla disperazione.
Il comportamento del compagno e l’aggravante della premeditazione
Michael Pereira è stato considerato dagli inquirenti molto freddo, quasi indifferente al dramma in corso. È stato visto mentre osservava le fiamme dall’esterno, seduto in un bar vicino, senza mostrare alcuna reazione di soccorso. Durante le deposizioni, ha fornito diverse versioni ritenute false dalla procura. Lui sostiene che stessero per sposarsi e nega qualsiasi volontà di far male alla compagna. Ma le testimonianze delle amiche e della sorella di Sueli raccontano un quadro diverso: la donna aveva deciso di lasciarlo a causa dei suoi comportamenti violenti.
Gli estremi dell’accusa potrebbero aggravarsi con la premeditazione. Le indagini puntano a dimostrare che l’incendio non è stato un gesto impulsivo ma pianificato. La presenza di sostanze acceleranti in più punti respinge la tesi dell’incidente. Pereira ha confessato di aver gettato una sigaretta accesa su un tappeto, ma ha minimizzato, sostenendo che “volevo solo provocare un dispetto, senza prevedere le conseguenze drammatiche.”
La storia di violenza precedente e le reazioni delle vittime collaterali
La polizia era più volte intervenuta nell’appartamento a seguito di liti tra i due conviventi, con almeno tre chiamate negli ultimi due anni. Pereira era già noto per comportamenti violenti nei confronti di Sueli. Questa storia di tensione conferma un contesto di disagio e pericolo imminente non affrontato in tempo. La famiglia della vittima e le amiche sostengono che lei volesse interrompere la relazione, ma lui ha risposto negando questa possibilità, aggiungendo che quei racconti sono “frutto di bugie.”
La vicenda porta alla luce la difficoltà di molte donne nel trovare protezione e sostegno in situazioni di abuso reiterato. L’episodio del rogo e la morte di Sueli rappresentano un drastico epilogo di un conflitto che avrebbe richiesto interventi e tutela maggiori.
Le prossime fasi giudiziarie e le implicazioni legali
La procura ha formulato l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla convivenza, un reato che prevede la pena dell’ergastolo. Si valuta inoltre l’aggravante della crudeltà e la possibile premeditazione. Oggi verrà presentata al gip la richiesta di convalida del fermo e della custodia cautelare in carcere per Pereira.
L’interrogatorio determinerà ulteriori sviluppi. Probabilmente il carcere sarà confermato visto l’evidenza delle prove raccolte. Il processo si svolgerà davanti alla corte d’assise di milano. La vicenda ha suscitato attenzione per la brutalità dell’atto e per il contesto familiare segnato da violenza e tensioni continue. Le indagini non si fermano e approfondiranno i dettagli delle sostanze usate e il percorso che ha portato al gesto finale.