Un incendio nei pressi dell’aeroporto di Londra Heathrow, il principale hub aereo europeo, ha causato la cancellazione di oltre 1.300 voli previsti per venerdì 21 marzo 2025, di cui 54 collegamenti da e per l’Italia. La chiusura dell’aeroporto, che si protrarrà per almeno un giorno, avrà effetti a lungo termine sulla programmazione dei voli e sulla gestione dei passeggeri, proprio all’inizio della stagione estiva, un periodo cruciale per il trasporto aereo.
La situazione attuale a Heathrow
L’aeroporto di Heathrow ha sospeso tutte le operazioni di decollo e atterraggio fino alle 23.59 del 21 marzo, ora locale, con ripercussioni significative per il traffico aereo. Secondo i dati forniti dalla società Cirium, erano previsti 1.334 voli per quella giornata, corrispondenti a circa 291.000 posti disponibili. Di questi, 54 voli erano operati da British Airways, con quasi 10.000 posti diretti verso l’Italia. Con un tasso di riempimento medio stimato, si calcola che circa 256.000 passeggeri abbiano subito cancellazioni o dirottamenti.
Un momento critico per il trasporto aereo
L’incendio è avvenuto in un momento particolarmente delicato per il settore aereo, essendo venerdì il giorno più affollato della settimana. Molti viaggiatori erano in partenza per il weekend, mentre altri arrivavano per motivi di lavoro o per visitare familiari e amici. La chiusura dell’aeroporto è iniziata all’1.43 di notte , colpendo anche la prima ondata di voli intercontinentali, che normalmente atterrano all’alba.
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Difficoltà logistiche e dirottamenti
Almeno 36 aerei sono stati costretti a tornare indietro o a dirottare su scali alternativi. Tra questi, il volo American Airlines AA20, partito da Dallas, è stato deviato a Bangor, nel Maine. Le opzioni per il dirottamento sono limitate, poiché anche l’aeroporto di Gatwick, il secondo scalo di Londra, è congestionato. Gli aerei a lungo raggio, come gli Airbus A330 e Boeing 777, non possono atterrare in altri aeroporti britannici.
Le alternative per i voli dirottati
Il Notam, il bollettino aeronautico che informa gli operatori del settore, ha comunicato che le possibilità di dirottare i voli verso altri aeroporti nel Regno Unito sono praticamente nulle. Gli operatori aerei sono stati invitati a considerare deviazioni verso scali europei, come Bruxelles, Colonia/Bonn, Düsseldorf, Amsterdam e Parigi-Charles de Gaulle. Tuttavia, la situazione è complicata dalla necessità di controlli doganali per i passeggeri in arrivo da Paesi extra Schengen, creando ulteriori difficoltà logistiche.
L’impatto su British Airways e altre compagnie
British Airways è la compagnia aerea più colpita dall’incendio, con il 46,7% dei posti programmati per il 21 marzo. Anche Virgin Atlantic, con il 6,2%, e altre 74 compagnie aeree che avevano pianificato voli verso Londra subiranno gravi ripercussioni. Gli esperti del settore avvertono che la gestione dei voli nei giorni successivi sarà complessa, con possibili ritardi e cancellazioni che potrebbero protrarsi fino al fine settimana successivo.
La situazione attuale richiede una rapida risposta da parte delle autorità aeroportuali e delle compagnie aeree per garantire la sicurezza e il benessere dei passeggeri, mentre il settore aereo si prepara ad affrontare le sfide di un’estate già segnata da incertezze e difficoltà operative.
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