Un vasto incendio ha spinto le forze dell’ordine a intervenire nella zona Borghesiana di Roma, dove è stata scoperta un’area adibita illegalmente allo stoccaggio di rifiuti speciali. La Polizia Locale, impegnata nelle operazioni di messa in sicurezza della viabilità, ha trovato una discarica abusiva con materiali estremamente pericolosi. La situazione ha portato a denunce e sequestri mentre proseguono le indagini per individuare eventuali altri responsabili.
Intervento della Polizia Locale per l’incendio in Borghesiana
Il VI Gruppo Torri della Polizia di Roma Capitale ha risposto rapidamente alla segnalazione di un incendio che interessava alcuni terreni nella zona di Borghesiana, alla periferia della città. Le pattuglie hanno lavorato per ricondurre la situazione sotto controllo, garantire la sicurezza degli abitanti e mantenere la regolare circolazione stradale. Durante le operazioni, l’attenzione degli agenti si è focalizzata su un’area limitrofa alle fiamme che è stata ritenuta sospetta.
Quella porzione di terreno, estesa circa 2000 metri quadrati, risultava coinvolta dalle fiamme ma non solo. Gli operatori hanno individuato accumuli di materiali che non avrebbero dovuto trovarsi in quel luogo e che potevano aggravare ulteriormente il pericolo incendi, mettendo a rischio non solo l’ambiente ma la salute pubblica. La risposta tempestiva della Polizia Locale ha permesso di circoscrivere il rogo e iniziare gli accertamenti all’interno dello spazio interessato.
Rilievo della discarica abusiva e materiali pericolosi sequestrati
Sul terreno in questione, che risulta di proprietà privata, si è scoperto un deposito illegale di rifiuti speciali e pericolosi, distribuiti senza alcun controllo. Sono stati rinvenuti vari materiali, tra cui pneumatici usati, accumulatori al piombo, apparecchiature RAEE , condizionatori d’aria usati, motori di avviamento e componenti meccanici. A completare la lista, è stato trovato materiale da ponteggio abbandonato e una cella frigorifera che conteneva altri rifiuti accatastati in modo irregolare.
Quantificato il volume complessivo dei materiali, si arriva a circa 50 metri cubi di rifiuti da smaltire, senza alcuna garanzia di sicurezza o autorizzazione per il trattamento. Lo stoccaggio irregolare di questi prodotti costituisce un serio rischio ambientale e sanitario, potenzialmente responsabile di contaminazione del suolo e dell’aria. Il materiale incluso, soprattutto quello elettronico e chimico, può contenere sostanze dannose, molte delle quali tossiche o infiammabili.
Identificazione e denuncia del responsabile della gestione abusiva
Le forze dell’ordine hanno individuato un uomo, autore della gestione non autorizzata di questi rifiuti. Si tratta di un cittadino nigeriano di 61 anni, che risulta locatario del terreno dove si è svolta l’attività illecita. L’uomo è stato formalmente denunciato per attività di gestione di rifiuti senza autorizzazione, un reato punito dalla legge con sanzioni penali rilevanti.
Le indagini proseguono per definire in dettaglio le modalità con cui i rifiuti sono arrivati sul posto e se esistano altre persone coinvolte nella rete di smaltimento illegale. Si punta a chiarire eventuali responsabilità sia dal punto di vista ambientale che giudiziario. Nel frattempo, l’area è stata posta sotto sequestro, comprese tutte le merci accumulate.
Accertamenti aperti per ricostruire l’origine dei rifiuti e coinvolgimenti esterni
Le autorità hanno avviato ulteriori controlli per risalire alla provenienza dei rifiuti stoccati illegalmente. Questo tipo di operazione richiede l’intervento di esperti in materia ambientale e della Polizia Giudiziaria. L’obiettivo è capire se l’uomo denunciato abbia agito autonomamente o se faccia parte di un sistema più ampio di smaltimento illecito di materiali pericolosi.
I controlli si concentrano anche sull’eventuale coinvolgimento di industrie, officine o altre attività commerciali che potrebbero aver conferito i rifiuti in quella zona, bypassando le norme vigenti. Quanto emerso finora evidenzia un problema persistente con la gestione dei rifiuti pericolosi nelle periferie urbane. Questi controlli contribuiranno a rafforzare la sorveglianza e ad evitare rischi futuri.
L’area e il materiale rimangono sotto sequestro mentre si approfondiscono gli aspetti giudiziari. Le operazioni di smaltimento e bonifica saranno coordinate da enti competenti per tutelare ambiente e comunità locale. Le forze dell’ordine mantengono alta l’attenzione su episodi simili, puntando a interrompere quei circuiti illeciti che minano la sicurezza pubblica.
Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2025 da Davide Galli