Inaugurata a catania la teca con i cimeli del sergente lars e. eklund legati allo sbarco in sicilia del 1943

Inaugurata una teca al museo Le Ciminiere di Catania con cimeli storici del sergente Lars E. Eklund, testimoni della visita di Franklin Delano Roosevelt a Castelvetrano nel 1943.
Al museo Le Ciminiere di Catania è stata inaugurata una teca con cimeli storici del sergente Lars E. Eklund, testimoni della presenza del presidente Roosevelt in Sicilia nel 1943 durante la seconda guerra mondiale, grazie alla donazione dei suoi figli e al lavoro dello storico Maurizio Tosco. - Unita.tv

Nel cuore del polo museale Le Ciminiere di Catania, è stata aperta al pubblico una teca che conserva oggetti storici appartenuti al sergente Lars E. Eklund. Quel 8 dicembre 1943, Eklund si trovava all’aeroporto di Castelvetrano, in provincia di Trapani, quando giunse il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt. Questi cimeli, donati dai figli di Eklund, John e Paul, sono stati messi insieme grazie all’impegno dello storico e ricercatore Maurizio Tosco, che da tempo lavora sulla documentazione dello sbarco in Sicilia.

La testimonianza storica dei cimeli del sergente eklund

I reperti esposti nella teca al museo raccontano un momento cruciale della seconda guerra mondiale in Sicilia. Lars E. Eklund era presente in una delle prime fasi dell’occupazione alleata sull’isola, precisamente durante l’atterraggio di Roosevelt a Castelvetrano. Gli oggetti, appartenuti al sergente, raccontano qualcosa di più di un semplice incontro: forniscono un’anima concreta a un evento spesso citato ma poco documentato con prove tangibili. Sono pezzi personali e militari che diventano dunque strumenti per comprendere meglio il contesto storico e l’impatto dell’operazione anfibia.

La donazione e il lavoro di raccolta

La donazione da parte di John e Paul Eklund permette ai visitatori di entrare in contatto diretto con la storia. Gli oggetti, che includono documenti e accessori militari, sono stati raccolti e studiati da Tosco, che ha seguito da vicino tutte le fasi di autenticazione e conservazione. Questi cimeli rappresentano l’unica prova ufficialmente riconosciuta della presenza reale di Roosevelt in Sicilia pochi mesi dopo lo sbarco alleato, dando un peso concreto a un episodio che ha segnato la città metropolitana di Catania.

L’arrivo degli ospiti della naval air station di sigonella per la cerimonia

Per la cerimonia di inaugurazione della teca con i cimeli di Lars E. Eklund, alla sede espositiva de Le Ciminiere sono arrivati rappresentanti della Naval Air Station di Sigonella. Tra loro, il comandante tenente colonnello Michael Dunn del 7º squadrone da ricognizione, primo luogotenente Christoper M. Savell, sergente maggiore capo Clifford J. Daniels e Alberto Lunetta, capo delle relazioni esterne della base militare. La loro presenza sottolinea il legame ancora vivo e diretto tra l’Italia e le forze armate americane, soprattutto in quella regione strategica che Sigonella rappresenta.

Accoglienza e significato simbolico

La delegazione statunitense è stata accolta da figure chiave del polo museale: l’architetto Salvatore Maltese, referente della struttura, Iole Rizzo, Salvatore Platania, Flavia Zelaschi e lo stesso Maurizio Tosco. La giornata ha avuto un valore simbolico ed emotivo oltre che storico, suggellando un rapporto che dalle trincee del passato si sposta all’impegno culturale e didattico di oggi.

L’importanza storica nei racconti del ricercatore maurizio tosco

Maurizio Tosco, storico che ha curato l’allestimento e la raccolta di questi cimeli, ha spiegato il significato della donazione: “Questa teca rappresenta la prova storica ufficiale – e l’unica attualmente riconosciuta − della presenza in Sicilia del presidente Franklin Delano Roosevelt poco tempo dopo lo sbarco alleato”. Aggiunge che questo patrimonio appartiene non solo a Catania, ma soprattutto alle nuove generazioni, a cui è affidato il compito di leggere in modo più diretto e corretto uno degli episodi più importanti della seconda guerra mondiale.

Tosco invita a considerare questo materiale come un invito a studiare oltre i racconti generici, fornendo un supporto fisico e verificabile alla narrazione sull’operazione anfibia in Sicilia. Quel 1943 ha segnato la più grande ondata di sbarco in un’unica fase militare sul territorio, e qui si trova una testimonianza grossa come un racconto personale e specifico, capace di restituire memoria al tempo passato.

Il museo e gli oggetti restituiti alla scena pubblica, attraverso questo gesto e le ricerche che lo accompagnano, mettono a disposizione di studiosi e cittadini un elemento concreto di storia. Così le parole e le date si trasformano in qualcosa che si può toccare, vedere, e con cui riflettere sulla portata di quegli eventi nel contesto della liberazione della Sicilia e della sua importanza internazionale.