Il bayesian, l’imbarcazione affondata la notte del 19 agosto al largo di porticello, è stato riportato in superficie e posizionato sulla struttura in acciaio realizzata nel porto di termini imerese. L’operazione ha avuto inizio per consentire i controlli necessari da parte della procura e dei periti incaricati. Le attività si svolgono con grande attenzione, considerando le condizioni dell’imbarcazione dopo la lunga permanenza sott’acqua.
Prime fasi del recupero e posizionamento nel porto
Dopo giorni dall’affondamento avvenuto al largo di porticello, la gru hebo lift 2 ha sollevato il bayesian dalla profondità marina e lo ha adagiato sulla piattaforma appositamente costruita a termini imerese. Questa struttura in acciaio permette di mantenere stabile l’imbarcazione durante tutte le operazioni successive. Il processo richiede calma perché l’imbarcazione deve rimanere intatta quanto possibile per permettere una corretta ispezione dello scafo.
La presenza della procura sul posto garantisce che tutte le procedure vengano rispettate secondo quanto previsto dalle normative vigenti. I tecnici stanno esaminando ogni dettaglio per capire meglio cosa abbia causato l’affondamento e se ci siano responsabilità da chiarire.
Controlli esterni sullo scafo: tempi e precauzioni
Nonostante il recupero sia già avvenuto, non sarà possibile entrare all’interno dell’imbarcazione prima di circa quindici giorni. Questo ritardo serve a scongiurare rischi legati alla presenza eventuale di gas tossici sviluppatisi durante la lunga immersione nei fondali marini. La sicurezza degli operatori viene messa al primo posto durante questa fase delicata.
Nel frattempo si procederà con una serie di esami esterni allo scafo che potranno fornire informazioni utili senza mettere a rischio chi lavora sul sito. Solo dopo aver verificato che i livelli chimici siano sotto controllo sarà autorizzata l’ispezione interna approfondita, indispensabile per raccogliere prove ed elementi utili alle indagini.
Lo svuotamento del carburante: un intervento critico
Un’altra operazione cruciale riguarda lo svuotamento dei serbatoi contenenti circa 18 mila litri di carburante ancora presenti sull’imbarcazione bayesian. Questa fase è considerata molto delicata perché qualsiasi fuoriuscita potrebbe provocare danni ambientali rilevanti oltre a complicazioni nelle indagini giudiziarie.
Le squadre specializzate hanno predisposto protocolli rigorosi per garantire un intervento sicuro ed evitare contaminazioni marine o rischi d’incendio o esplosioni dovute alla natura infiammabile del materiale trasportato dal natante prima dell’affondamento.
Recupero dell’albero tagliato rimasto sul fondale
Durante i giorni seguenti all’affondamento era stato tagliato l’albero maestro della barca rimasto però abbandonato sul fondo del mare vicino alla zona interessata dal naufragio . Oggi sono previste nuove operazioni con la gru hebo lift 2 ferma ancora nella zona marina davanti a porticello proprio per completare questo passaggio finale delle attività legate al recupero totale dell’imbarcazione.
Il ritiro anche degli ultimi resti sommersi contribuisce ad eliminare ogni ostacolo presente nei fondali rendendo più sicure le acque circostanti oltre a facilitare ulteriormente gli accertamenti sulle cause effettive dello schiantò nautico.
L’intervento complessivo dimostra come sia importante coordinare varie competenze tecniche, ambientali, giudiziarie nel gestire incidenti marittimi così complessi come quello capitato al bayesian.
