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Imprenditore di 73 anni muore schiacciato da lastra di granito in cava a Buddusò

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Un tragico incidente sul lavoro ha causato la morte di un imprenditore di 73 anni a Buddusò, in Gallura. L’episodio è avvenuto nel pomeriggio all’interno della cava Bua Graniti, attività di famiglia dove l’uomo era titolare. La dinamica dell’accaduto è al centro delle indagini delle autorità intervenute.

Intervento delle autorità e attività di soccorso

Subito dopo l’incidente, sul posto sono arrivati rapidamente i soccorsi. L’equipe medica del 118 ha tentato di prestare assistenza ma la situazione è apparsa subito disperata. I vigili del fuoco hanno lavorato per mettere in sicurezza l’area e rimuovere con cautela la lastra. Al loro fianco sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Ozieri, incaricati di gestire la scena del sinistro e avviare le indagini.

Un ruolo fondamentale è stato svolto dagli ispettori dello Spresal, che si occupano della sicurezza sul lavoro. Il loro compito sarà quello di comprendere le cause dell’incidente, verificare eventuali responsabilità e valutare il rispetto delle normative di sicurezza all’interno della cava. Questi controlli rappresentano una parte cruciale per evitare altri episodi simili.

La dinamica dell’incidente nella cava di buddusò

L’incidente si è verificato nel piazzale della cava Bua Graniti, situata in località Biralò. L’imprenditore stava seguendo le operazioni di movimentazione di lastre di granito, eseguite con una gru. Secondo quanto ricostruito finora, una delle lastre si è staccata accidentalmente e lo ha travolto. La forza dell’impatto non gli ha lasciato scampo, provocando il decesso immediato.

L’area della cava è un ambiente soggetto a rischi elevati, dove la movimentazione dei pesanti blocchi di granito richiede procedure di sicurezza molto rigide. Ancora non è chiaro cosa abbia determinato il cedimento della lastra e se si tratti di un errore umano, un guasto meccanico o un problema strutturale legato al materiale.

Le indagini per chiarire le cause dell’incidente

Le forze dell’ordine insieme agli ispettori dello Spresal stanno raccogliendo testimonianze, esaminando l’attrezzatura e la dinamica del sinistro per definire con precisione cosa sia successo. Le verifiche puntano a stabilire se il sistema di movimentazione abbia funzionato correttamente o se vi siano state negligenze.

Questa fase è determinante per comprendere se l’incidente sia stato legato a carenze nella sicurezza, al comportamento umano o ad altri fattori esterni. Le conclusioni delle indagini saranno fondamentali per eventuali provvedimenti e per migliorare le procedure nelle cave di granito, con l’obiettivo di evitare ulteriori vittime sul lavoro.

Contesto lavorativo e rischi nelle cave di granito

L’attività estrattiva in cave di granito comporta rischi significativi, dovuti principalmente al peso elevato dei materiali e all’uso di macchinari pesanti come gru e carriponte. Gli operatori devono seguire protocolli rigidi per garantire la stabilità delle lastre durante la movimentazione.

I casi di incidenti mortali in questo ambiente sono ancora presenti, nonostante le norme di sicurezza. Lo scontro tra materiali pesanti e le condizioni spesso difficoltose delle cave aumenta il rischio di eventi fatali. La morte di Pietro Bua mette in evidenza la pericolosità di questo lavoro e l’urgenza di controlli scrupolosi per tutelare l’incolumità degli addetti.

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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