Inchiesta sulle scommesse illegali: il tribunale del riesame di Milano respinge i ricorsi e mantiene i domiciliari per i principali indagati coinvolti nel giro che ha toccato anche calciatori famosi.
Il 21 maggio scorso, su ordinanza della gip Lidia Castellucci, erano stati arrestati cinque indagati Nell’ambito dell’inchiesta sulle scommesse clandestine che ha coinvolto una dozzina di calciatori di Serie A. Tra loro nomi noti come Nicolò Fagioli, Nicolò Zaniolo, Sandro Tonali e Alessandro Florenzi.
Dopo gli interrogatori preventivi, la misura cautelare degli arresti domiciliari era stata disposta per reati legati all’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e al riciclaggio. Ora il Tribunale del Riesame di Milano ha confermato questa decisione, respingendo i ricorsi presentati dalle difese.
La rete illegale e la conferma del tribunale
Secondo l’accusa, a capo del sistema ci sarebbero Tommaso De Giacomo e Patrik Frizzera. I due avrebbero messo in piedi un meccanismo basato sul “passaparola” per far scommettere soprattutto sui giochi di poker Online ma anche su eventi sportivi.
Il sistema avrebbe coinvolto direttamente diversi calciatori professionisti, che avrebbero puntato soldi attraverso questo circuito illegale. L’indagine è stata condotta dalla Guardia Di Finanza sotto la direzione dei pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini.
Non solo gli organizzatori delle scommesse: ai domiciliari sono finiti anche gli amministratori della gioielleria milanese Elysium Group. Antonio Scinocca , Antonino Parise e Andrea Piccini sono accusati di aver messo a disposizione conti correnti aziendali per riciclare denaro.
Secondo l’accusa, avrebbero simulato la vendita di orologi di lusso emettendo fatture false a giustificazione delle operazioni. In realtà questi documenti servivano a giustificare bonifici ricevuti sui conti correnti aziendali come copertura dei debiti contratti dai giocatori con le scommesse.
Questa operazione avrebbe permesso il riciclaggio di centinaia di migliaia di euro provenienti dalle puntate illegali.
La Guardia Di Finanza sta ancora analizzando telefoni cellulari e dispositivi sequestrati durante le perquisizioni. Dai primi accertamenti emergono dettagli importanti sul patrimonio accumulato da De Giacomo: risulterebbe proprietario di sei immobili a Dubai.
Questo elemento fa capire quanto fosse esteso il giro economico dietro alle attività illegali legate alle scommesse clandestine.
Va detto che i calciatori coinvolti non sono il vero focus dell’indagine milanese. I pm hanno ereditato il fascicolo dai colleghi torinesi che avevano già aperto un’inchiesta simile.
Nei prossimi mesi è probabile che molti giocatori escano dal procedimento pagando semplicemente delle oblazioni — cioè multe — senza ulteriori conseguenze penali gravi.
L’inchiesta continua quindi a muoversi su più fronti tra arresti, sequestri e approfondimenti patrimoniali mentre si cerca ancora tutta la rete dietro al business illecito delle scommesse in Serie A.