Home Cronaca Il tribunale del Lazio annulla i daspo a casapound per il saluto romano a acca larenzia
Cronaca

Il tribunale del Lazio annulla i daspo a casapound per il saluto romano a acca larenzia

Condividi
Condividi

Introduzione Seo
Il Tar del Lazio ha cancellato i Daspo fuori contesto inflitti a militanti di CasaPound, tra cui Gianluca Iannone e Luca Marsella, per aver fatto il saluto romano durante la commemorazione di Acca Larenzia. Una sentenza che segna un punto importante nel dibattito su libertà di espressione e limiti delle misure restrittive.


Quando il saluto romano diventa motivo di daspo: la vicenda di acca larenzia

Nel 2025, diversi attivisti di CasaPound sono stati colpiti da Daspo fuori contesto dopo aver partecipato alla commemorazione di Acca Larenzia, un episodio tragico degli anni di piombo. Tra loro spiccano i nomi di Gianluca Iannone e Luca Marsella, figure note nel panorama politico italiano.

Il motivo? Il gesto del saluto romano, considerato da alcuni come simbolo controverso e potenzialmente legato a ideologie estremiste. Le autorità avevano deciso quindi di applicare misure restrittive per impedire ulteriori manifestazioni simili.


La sentenza del tar Lazio: perché i daspo sono stati annullati

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha accolto i ricorsi presentati dai militanti. Nella motivazione della sentenza si legge chiaramente che i Daspo fuori contesto non possono essere applicati in reLazione ai reati contestati agli imputati.

Una vittoria giuridica e politica

La decisione rappresenta una doppia vittoria: sul piano giuridico perché ribadisce i limiti dell’uso dei Daspo; sul piano politico perché riconosce il diritto a commemorare eventi storici anche se controversi.

CasaPound ha sottolineato come questa sentenza smonti quella che definiscono una “logica inquisitoria”, che trasforma momenti legittimi di memoria in occasioni per criminalizzare chi partecipa.


Acca larenzia tra memoria e polemiche: cosa significa commemorare oggi

Acca Larenzia è uno dei capitoli più dolorosi della storia italiana recente. La morte dei giovani militanti avvenuta negli anni ’70 è ancora oggi oggetto di discussione e divisione politica.

Per CasaPound, ricordare quegli eventi è un diritto inviolabile. La sentenza del Tar rafforza questa posizione, affermando che commemorazioni come questa non possono essere trattate come atti illegali o provocatori solo per via dei simboli usati.


Le conseguenze della sentenza sul futuro delle manifestazioni politiche

Questa decisione potrebbe avere effetti importanti sulle modalità con cui le forze dell’ordine e la magistratura gestiranno manifestazioni simili in futuro. Limitare troppo la libertà d’espressione rischia infatti di alimentare tensioni anziché risolverle.

La sentenza invita a riflettere su dove tracciare la linea tra sicurezza pubblica e rispetto delle libertà civili. Nel caso specifico, il Tar ha scelto chiaramente dalla parte della tutela dei diritti individuali anche quando si tratta di gesti simbolici controversi.


In sintesi, il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio segna un momento chiave nella dialettica tra ordine pubblico e libertà politica in Italia nel 2025. La cancelLazione dei Daspo fuori contesto conferma che non sempre le misure restrittive sono giustificate quando si tratta di esprimere idee o ricordare fatti storici delicati.

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

Unita.tv è un sito d’informazione generalista che offre aggiornamenti su cronaca, politica, spettacolo, gossip, sport e altri temi d’attualità, con uno stile dinamico e accessibile.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@unita.tv

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.