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Il sindaco di roma tra sketch social e partecipazioni comiche: la nuova immagine pubblica di roberto gualtieri

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Da circa un anno il sindaco di roma Roberto Gualtieri ha adottato un approccio inedito alla comunicazione pubblica che lo vede protagonista di sketch su Instagram e TikTok, oltre a una presenza crescente in programmi tv comici e persino in un film. Questa strategia ha trasformato l’immagine del primo cittadino, spostandola dal tradizionale ruolo istituzionale a una sorta di personaggio mediatico dai tratti leggeri e spesso ironici. La nuova direzione intrapresa ha destato attenzione e raccolto reazioni diverse negli ambienti politici e tra i cittadini, mentre la gestione concreta della capitale resta attraversata da problemi cronici irrisolti.

La strategia social e la costruzione del personaggio pubblico

Sulle piattaforme social è nata una narrativa che ruota attorno ai piccoli dettagli quotidiani e ai problemi della capitale. Su TikTok spicca la pagina «i cantieri di Gualtieri», mentre su Instagram la più nota è «Gualtieri che indica cose». Quest’ultima descrizione sintetizza l’essenza dell’immagine proposta: il sindaco in posa, spesso indicante una buca stradale, una discarica o un intervento di manutenzione, con un’espressione e un gesto studiati a creare un effetto fotografico e comunicativo. Questi contenuti si presentano come momenti ironici ma sono diventati veri e propri format ripetitivi.

Sketch con volti noti della comicità

La mossa social ha assunto toni più marcati grazie a video che spaziano dall’umorismo all’autopromozione, tra cui alcuni sketch realizzati con la presenza di volti noti della comicità, come l’attrice Michela Giraud. Una clip recente ha mostrato una scena in cui Gualtieri si trova a dover affrontare un’improvvisa incursione di una turista americana nel suo ufficio. Il sindaco, nel video, manifesta stupore e una reazione quasi esasperata, mostrando una vulnerabilità costruita ad arte per divertire il pubblico. Questa svolta ha sollevato dubbi sul ruolo del sindaco, diventato in parte un «metapersonaggio» che si distacca dall’azione amministrativa per diventare protagonista di una vera e propria performance.

L’evoluzione tra ironia e critica: il sindaco oltre l’amministratore

Gualtieri sembra essersi allontanato dalla classica figura di amministratore impegnato soprattutto nella gestione dei problemi strutturali della città. Le sue apparizioni sugli schermi televisivi, spesso in programmi di intrattenimento e satire, segnano un cambiamento di registro rispetto ai predecessori, come Walter Veltroni o Francesco Rutelli, che avevano scelto una comunicazione istituzionale più formale. Se Rutelli era noto per un certo appeal postmoderno e sofisticato, Gualtieri mostra una dimensione più informale e talvolta «frescona», alimentata da episodi social che giocano con la sua immagine goffa o impacciata.

Opinioni contrastanti al campidoglio

Questa attitudine ha fatto nascere discussioni all’interno del Campidoglio. Alcuni consiglieri e dipendenti sottolineano come questa ulteriore spettacolarizzazione rischi di svuotare il ruolo del sindaco, riducendolo a una maschera comica, lontana dai problemi quotidiani della città. Non va dimenticato che Gualtieri è un accademico di storia, con esperienza da ministro dell’Economia, abituato a temi complessi e a numeri difficile da piegare a una trattazione social informale. La trasformazione in «attore» pubblico rappresenta dunque un paradosso che divide opinioni e incide sulla percezione del suo operato.

Roma: tra realtà concreta e racconto social

Mentre il sindaco si focalizza sulla comunicazione divertente e sul coinvolgimento mediatico, la realtà di roma resta immutata in molte sue criticità. Le strade sono spesso segnate da buche, il traffico è caotico e i servizi urbani manifestano difficoltà quotidiane. L’immagine della città alterna monumenti grandiosi e scorci preziosi, a disservizi che non trovano soluzione definitiva. Nel racconto social, roma si trasforma nel set dove si gioca una recita continua, con il sindaco che interpreta ruoli più che denunciare problematiche.

Da denuncia a spettacolarizzazione

Un tempo i social rappresentavano uno strumento per denunciare e segnalare i guasti urbani, creando pressione sull’amministrazione per intervenire. Oggi assistiamo invece a contenuti dove la comicità stessa, promossa dal sindaco, sembra servire a distogliere l’attenzione dai disagi o a mitigarne l’impatto agli occhi dei cittadini. Non si tratta di puro populismo, ma di una modalità diversa di presenza pubblica, dove l’informazione si mescola alla spettacolarizzazione e alla costruzione di un personaggio.

Il risultato è un sindaco che, sebbene susciti simpatia, rischia di essere identificato più per le gag e i cameo televisivi che per le decisioni concrete prese per governare la capitale. In questo scenario, mentre Gualtieri interpreta un ruolo da protagonista nei media, la città attende interventi sostanziali e risposte ai problemi che da anni si trascinano senza soluzione.

Written by
Elisa Romano

Elisa Romano è una blogger italiana che si occupa di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. Con uno stile chiaro e coinvolgente, racconta i fatti e le storie del momento, offrendo riflessioni e approfondimenti per un pubblico sempre più attento e informato.

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