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Il sindaco di molfetta tommaso minervini lascia gli arresti domiciliari ma resta sospeso per un anno

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Il tribunale del riesame ha deciso la scarcerazione del sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, revocando gli arresti domiciliari che erano stati disposti a giugno scorso. Nonostante la libertà, per lui è stata confermata la sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio per dodici mesi. La vicenda riguarda un’inchiesta della procura di Trani su presunte irregolarità nella concessione di appalti in cambio di voti.

Il contesto dell’arresto e le accuse contestate

Tommaso Minervini era stato posto agli arresti domiciliari il 4 giugno 2025 nell’ambito di una complessa indagine giudiziaria che coinvolgeva anche altri funzionari comunali. Le accuse principali riguardano corruzione, turbativa d’asta, frode e falso legati alla gestione degli appalti pubblici a Molfetta. L’inchiesta ipotizza che l’affidamento dei lavori pubblici fosse condizionato da scambi elettorali.

Tra gli indagati figura anche Lidia De Leonardis, dirigente comunale originaria di Bari. Per lei era stata disposta la stessa misura cautelare con l’accusa collegata alle stesse presunte irregolarità amministrative e gestionali negli appalti cittadini. Il gip Marina Chiddo aveva firmato entrambi i provvedimenti restrittivi in attesa delle ulteriori fasi processuali.

Le decisioni del tribunale del riesame e le misure ancora in vigore

Il tribunale del riesame ha accolto i ricorsi presentati dagli avvocati difensori sia per Minervini sia per De Leonardis revocando gli arresti domiciliari a entrambi. Tuttavia ha imposto al sindaco una sospensione dalla carica pubblica valida per un anno; ciò significa che non potrà tornare a svolgere funzioni amministrative nel comune durante questo periodo.

Per De Leonardis è stata confermata una interdizione dai pubblici uffici della durata sei mesi senza più obbligo degli arresti domiciliari. Gli avvocati Michele Laforgia e Alessandro Dello Russo hanno dichiarato che la loro assistita non avrebbe pilotato gare né ostacolato le indagini ma sarebbe coinvolta solo marginalmente su alcuni reati minori come peculato e falso relativi alla rimozione delle microspie collocate nel suo ufficio dagli investigatori.

Implicazioni politiche e amministrative sul comune di molfetta

Minervini guida una lista civica locale nata dall’unione tra forze politiche diverse tra centrodestra e centrosinistra; questa posizione aveva attirato attenzione sulla sua figura già prima dell’arresto. La sospensione forzata dal ruolo pone ora il comune davanti alla necessità immediata di individuare soluzioni alternative al governo cittadino fino al termine della misura disciplinare imposta dal tribunale.

L’inchiesta rischia inoltre ripercussioni sul clima politico locale soprattutto perché si intreccia con dinamiche elettorali delicate legate all’affidamento dei lavori pubblici strategici nel territorio pugliese coinvolto nella vicenda giudiziaria tranneiana.

Iniziative culturali recenti legate al sindaco tommaso minervini

Nonostante lo scandalo giudiziario tuttora aperto, Tommaso Minervini aveva portato avanti alcune iniziative culturali significative nei mesi scorsi prima della sospensione definitiva dalle funzioni comunali. Tra queste spicca la donazione al papa “La bisaccia del cercatore”, libro scritto da don Tonino Bello che illustra i valori umani ed etici promossi dal vescovo pugliese scomparso venticinque anni fa.

Insieme all’opera letteraria, sono stati consegnati oggetti realizzati da artigiani locali: una vera bisaccia ed una sciarpa simboliche, testimonianza concreta delle tradizioni manuale molfettesche. Questo gesto evidenzia come alcune attività istituzionali fossero proseguite fino all’ultimo momento utile prima dell’applicazione della misura cautelare più restrittiva.

L’evoluzione processuale resta ora sotto osservazione mentre prosegue l’attività degli avvocati difensori impegnati nelle prossime udienze volte ad approfondire ogni aspetto accusatorio emerso finora dalle indagini coordinate dalla procura presso il tribunale ordinario di Trani.

Written by
Giulia Rinaldi

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