L’emergenza sicurezza antincendio negli edifici torna sotto i riflettori alla Triennale di Milano. L’evento mette a confronto le esperienze drammatiche di tre grandi incendi legati a materiali pericolosi usati nel rivestimento delle facciate. Le famiglie coinvolte nel rogo di via Antonini, a Milano, si uniscono a rappresentanti delle comunità colpite dagli incendi della Grenfell Tower a Londra e del complesso Campanar a Valencia. La mostra punta a far luce su come materiali ampiamente utilizzati e tuttora ammessi creino rischi non trascurabili.
La mostra alla triennale e i legami tra le tragedie di milano, londra e valencia
Il 27 maggio 2025, la Triennale di Milano ha inaugurato una mostra che intreccia i racconti di tre grandi incendi in contesti urbani diversi ma accomunati dalla presenza di simili materiali edili. L’incendio di via Antonini a Milano nel 2021 non ha causato vittime, ma ha lasciato senza casa circa 80 famiglie. A Londra, nel 2017, il rogo alla Grenfell Tower ha provocato 72 morti, mentre nel 2023 l’incendio al complesso Campanar di Valencia è costato la vita a 10 persone. La mostra ha ospitato delegazioni dal Regno Unito e dalla Spagna, rendendo visibile la dimensione internazionale del problema.
Un’esposizione collettiva dei danni
Questo incontro ha il valore di un’esposizione collettiva dei danni causati dalla scelta e dall’uso di pannelli combustibili nelle costruzioni. Ciascun episodio rappresenta un caso studio sulle conseguenze di materiali non atti a contenere il fuoco, specie negli edifici residenziali alti. L’esposizione punta a mantenere alta l’attenzione sulla necessità di valutare la sicurezza anche in vesti pubbliche e istituzionali.
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I rischi dei materiali compositi in alluminio con nucleo in polietilene
Il pericolo maggiore deriva dal cosiddetto pannello Acm, a base di alluminio con un’anima di polietilene. Il professor Guillermo Rein, esperto in scienza del fuoco all’Imperial College di Londra, ha illustrato le caratteristiche di questi materiali definendoli “un grave rischio d’incendio”. Il polietilene, infatti, brucia molto rapidamente e favorisce la propagazione delle fiamme soprattutto in edifici alti o con molte persone.
Lo stesso studioso ha sottolineato come le versioni di pannelli Acm più economiche siano anche più infiammabili. Non a caso, spesso vengono preferite per motivi di costo senza considerare il rischio/beneficio in tema di sicurezza. Rein ha chiesto un divieto globale all’uso di questi materiali, invitando le autorità a rimuoverli dalle facciate degli edifici dove sono già installati. Il docente ha argomentato che alternative con caratteristiche ignifughe e resistenti esistono, ma restano poco diffuse per ragioni di costo o ritardi normativi.
Un appello internazionale
“È fondamentale vietare globalmente l’uso di pannelli con nucleo in polietilene, perché rappresentano un pericolo immediato per la sicurezza delle persone,” ha dichiarato il professor Guillermo Rein.
Il punto di vista italiano e la denuncia del comitato rinascita antonini
Mirko Berti, portavoce del comitato delle famiglie di via Antonini, riflette su quanto accaduto in Italia dopo il rogo del 2021. Sono passati quasi quattro anni, ma i provvedimenti concreti in materia di sicurezza antincendio basata sui materiali non sono stati adottati. Il comitato evidenzia come, con provvedimenti come il superbonus 110%, non solo non si siano toccati gli aspetti della sicurezza antincendio, ma spesso si sono peggiorati gli stessi edifici.
Secondo Berti, gli interventi di efficientamento energetico hanno ignorato del tutto il problema dei rivestimenti combustibili, lasciando inalterato o addirittura aggravato il rischio di rapido propagarsi delle fiamme in caso di incendio. Questo ha generato una forte frustrazione nelle famiglie, che chiedono risposte e azioni concrete per evitare che tragedie come quella sfiorata a Milano possano ripetersi.
Le differenze giudiziarie tra italia e spagna sul caso campanar
Il fronte giudiziario divide la Spagna e l’Italia dopo la tragedia di Valencia. Nel 2023, un incendio nel complesso Campanar ha causato 10 morti. La ditta Alucoil, produttrice dei rivestimenti usati nel palazzo con pannelli di tipo Larson Pe, è finita sotto accusa.
Il Tribunale di Valencia ha però respinto ogni richiesta di indagine sulle responsabilità penali della società. I giudici hanno stabilito che la costruzione del complesso era conforme alla normativa vigente al momento della realizzazione e quindi l’uso di quei rivestimenti era autorizzato. Questa decisione ha escluso Alucoil da possibili conseguenze legali dirette.
In Italia invece la situazione è diversa. La stessa Alucoil ha fornito pannelli per le facciate di Milano, nel quartiere dove si trova la torre dei Moro, e due suoi manager sono stati rinviati a giudizio. Il processo coinvolge 13 imputati, inclusi progettisti, costruttori e fornitori di materiali. Il procedimento riprenderà il 19 maggio 2025 con l’obiettivo di chiarire le responsabilità che hanno riguardato anche l’uso di materiali pericolosi.
L’importanza della mostra e la chiamata all’attenzione pubblica
La mostra alla Triennale di Milano serve come momento di riflessione ma anche di denuncia pubblica sul tema della sicurezza antincendio nei materiali da costruzione. Le storie di Milano, Londra e Valencia si intrecciano dimostrando che il problema riguarda diversi paesi e che le scelte normative e produttive influiscono direttamente sulla vita delle persone.
Dal dialogo tra le famiglie colpite e i rappresentanti presenti emerge la richiesta di norme più rigide e controlli più stringenti sull’uso dei materiali per rivestimenti esterni. Anche la comunità scientifica, rappresentata da esperti come il professor Rein, spinge verso un divieto globale di prodotti infiammabili che finora continuano a essere utilizzati. La mostra, dunque, punta a tenere alta l’attenzione sulle conseguenze di queste scelte e a rendere visibile il legame tra i materiali usati e la sicurezza abitativa di migliaia di persone.