
Il laboratorio sociale di Ostuni per giovani con autismo, "Le orecchiette che vorrei", promuove inclusione e autonomia attraverso l’arte culinaria, guadagnando riconoscimenti nazionali e internazionali e partecipando a eventi prestigiosi come la visita alla Marina Militare e la conferenza ONU a New York. - Unita.tv
Il laboratorio sociale di ostuni dedicato a giovani con autismo continua a guadagnare visibilità nazionale e internazionale. Dopo il riconoscimento ottenuto al g7 dell’inclusione e della disabilità e la consegna delle loro orecchiette artigianali a papa francesco, il gruppo si prepara a due eventi importanti: una giornata a livorno con la marina militare e un incontro di prestigio all’onu a new york. Questo progetto punta a valorizzare autonomie e capacità relazionali attraverso l’arte culinaria.
La visita a livorno e il coinvolgimento con la marina militare
Il 2025 vede un momento significativo per il laboratorio sociale di ostuni. Domani, in toscana, i ragazzi del progetto “le orecchiette che vorrei” visiteranno il veliero della marina militare, l’amerigo vespucci, simbolo nazionale e storico della marineria italiana. La mattinata sarà dedicata all’esplorazione della nave e alla conoscenza degli ufficiali e degli allievi di bordo. A seguire, nella struttura dell’arsenale militare, i giovani cucineranno le loro orecchiette per il personale della nave.
Questa iniziativa segna una tappa importante per il gruppo, che riesce a portare il proprio lavoro in spazi inconsueti. Collaboreranno anche con i ragazzi di “tortellante”, gruppo formato da allievi dello chef stellato massimo bottura e l’associazione italiana cuochi . La presenza in un contesto come quello della marina è vista come un riconoscimento concreto del valore educativo e sociale del progetto nato in puglia, ma capace di incontrare realtà diverse.
giuseppe primicerio, presidente della “yuri benefit corporation” e ideatore del progetto, ha definito questa giornata “un segnale chiaro di inclusione” e ha sottolineato come l’interazione con l’equipaggio dell’amerigo vespucci rappresenti “un’occasione per i ragazzi di mettersi alla prova in situazioni reali, fuori dal loro ambiente”.
La partecipazione alla conferenza mondiale per i diritti delle persone con disabilità a new york
Dal 10 al 12 giugno una delegazione di tre ragazzi provenienti dal laboratorio di ostuni volerà a new york dove si svolgerà la conferenza mondiale sui diritti delle persone con disabilità, ospitata nella sede principale delle nazioni unite, il cosiddetto “palazzo di vetro”. In questa occasione, il gruppo italiano presenterà il progetto “le orecchiette che vorrei” davanti ai rappresentanti di 193 nazioni.
La presenza dei giovani nel cuore della diplomazia internazionale avrà un impatto doppio: non solo esporranno la loro esperienza ma dimostreranno come l’autonomia e la capacità relazionale possano crescere attraverso laboratori pratici e creativi come il loro. giuseppe primicerio illustrerà il lavoro svolto durante un intervento pubblico, mentre i ragazzi coinvolti mostreranno le loro abilità culinarie e sociali direttamente davanti alla platea.
Il supporto della ministra alessandra locatelli si è rivelato fondamentale. La sua partecipazione agli eventi sia di livorno sia di new york testimonia l’attenzione istituzionale rivolta a iniziative di inclusione concreta, che vanno oltre le parole per costruire momenti di effettiva crescita personale e comunitaria.
Il progetto le orecchiette che vorrei come modello di inclusione sociale
Il laboratorio nasce con l’obiettivo di creare un ambiente dove i ragazzi autistici possano esprimersi lavorando con le mani su un prodotto tipico come le orecchiette, un formato di pasta pugliese. Qui apprendono non solo tecniche di cucina ma anche capacità comunicative e comportamentali fondamentali per la loro autonomia. Le attività sono scandite da obiettivi chiari e progressivi, che portano a piccoli traguardi.
Il riconoscimento ottenuto dagli eventi a cui partecipano dimostra come questo metodo funziona. Dal g7 dell’inclusione alla consegna delle orecchiette a papa francesco in giugno 2024, fino agli appuntamenti di quest’anno, il percorso si sviluppa anche grazie all’incontro con realtà diverse: chef famosi, marinai, delegati internazionali.
“Le orecchiette che vorrei” si propongono come esempio concreto di inclusione, dove le capacità e i talenti emergono dalla pratica, dal lavoro di squadra e dalla relazione con gli altri. Il progetto si regge su collaborazione, impegno e rispetto, elementi centrali per offrire una prospettiva positiva ai ragazzi e a chi li sostiene nel quotidiano.
L’attenzione continua da parte delle istituzioni, la visibilità internazionale e i contatti con persone di rilievo aiutano il laboratorio a crescere e a raggiungere nuovi traguardi. È un percorso che intreccia sapori, mani e storie personali in un racconto sociale che coinvolge sempre più persone e luoghi.