Home Il primo centro diurno socio-educativo per minori a Roma mira a contrastare devianza e marginalità giovanile

Il primo centro diurno socio-educativo per minori a Roma mira a contrastare devianza e marginalità giovanile

Nasce a Roma il primo centro diurno socio-educativo per minori e giovani adulti in difficoltà, gestito da My Way Community International, con un approccio integrato per contrastare marginalità e devianza.

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A Roma aprirà entro il 2025 il primo centro diurno socio-educativo dedicato a minori e giovani adulti con problemi di giustizia, gestito da My Way Community International, che offrirà percorsi personalizzati di recupero, supporto educativo e psicologico, in collaborazione con istituzioni e imprese locali. - Unita.tv

In Italia nasce il primo centro diurno socio-educativo pensato per minori e giovani adulti coinvolti in problemi di giustizia. La struttura, che aprirà a Roma entro la fine del 2025, vuole rappresentare un punto di svolta negli interventi rivolti a chi vive situazioni di disagio sociale e rischia la devianza. Gestito da My Way Community International, il centro offrirà un ambiente dedicato al recupero, con attività educative e di sostegno calibrate sulle esigenze di ciascuno.

La rete di collaborazioni pubbliche e istituzionali per un intervento integrato

Per garantire un supporto efficace, il centro diurno di Roma si appoggia a una rete che coinvolge istituzioni pubbliche, servizi sociali, scuola e mondo imprenditoriale. My Way Community International ha stabilito collaborazioni con il Centro di Giustizia Minorile, gli istituti scolastici, e i servizi territoriali, creando così un sistema integrato di azioni.

Questa alleanza permette di pianificare interventi coordinati e di monitorare costantemente i progressi di ogni ragazzo. La presenza di diverse professionalità all’interno dell’équipe multidisciplinare assicura attenzione tanto agli aspetti educativi quanto a quelli psicologici e sociali. In più, il coinvolgimento delle aziende locali facilita l’attivazione di stage e tirocini, indispensabili per costruire un futuro lavorativo concreto.

Il modello promosso da My Way Community International si basa su linee guida scientifiche, che tengono conto delle peculiarità dei minori con situazioni di difficoltà. Integrando risorse pubbliche e private, il progetto mira a superare gli approcci tradizionali, proponendo strumenti innovativi capaci di incidere realmente sulle condizioni di vita dei giovani. La cooperazione tra scuola, servizio sociale e giustizia minorile risulta fondamentale per accompagnare ciascun ragazzo verso risultati duraturi.

La struttura e le attività del centro diurno socio-educativo

Il centro diurno a Roma, gestito da My Way Community International, offrirà un ambiente studiato per accogliere minori e giovani adulti con storie difficili. Qui ogni ragazzo potrà seguire un progetto personalizzato che combina diversi ambiti di intervento. Dalla scuola ai laboratori professionali, dalle attività culturali al supporto psicologico, tutte le esperienze mirano a rafforzare competenze e autostima.

Focus sul progetto sociale tecnico individuale

In particolare, il progetto sociale tecnico individuale prevede di rilevare le capacità e gli obiettivi personali di ogni giovane per costruire insieme un percorso adeguato. Il sostegno scolastico sarà assicurato per favorire il recupero degli apprendimenti, mentre i laboratori offriranno esperienze pratiche legate al lavoro e all’arte. Verranno inoltre proposti tirocini formativi in collaborazione con imprese e realtà locali, per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro.

Il supporto psicologico sarà costante, volto a riconoscere e affrontare le difficoltà emotive che spesso accompagnano ragazzi con un passato segnato da emarginazione o violenza. “L’obiettivo è quello di fornire un ambiente rassicurante, dove il confronto con specialisti qualificati aiuti a costruire nuove prospettive.” L’intero percorso si basa su una metodologia inclusiva, pensata per mettere il giovane al centro e rispondere in modo concreto alle sue esigenze specifiche.

Il contesto sociale e l’emergenza giovanile a roma

Negli ultimi anni Roma ha visto crescere il numero di minori e giovani adulti alle prese con problemi di marginalità sociale e percorso criminale. Aumentano i casi di ragazzi che, spesso per fragilità familiari e mancanza di opportunità concrete, si trovano invischiati in situazioni di illegalità. La povertà educativa e l’assenza di punti di riferimento validi aggravano questa tendenza, rendendo difficile la fuoriuscita da contesti a rischio.

Le istituzioni locali si confrontano con dati preoccupanti, che mostrano un incremento costante di giovani nei circuiti di giustizia minorile. Chi vive queste condizioni ha bisogni complessi, che richiedono interventi mirati, capaci di raggiungere anche chi, senza sostegni adeguati, finisce per perdere la strada. Il centro diurno si pone proprio l’obiettivo di arrestare questa dinamica, trovando alternative concrete alla delinquenza e all’esclusione sociale.

My Way Community International sottolinea come sia necessario proporre percorsi educativi che vadano oltre il semplice controllo, intervenendo su aspetti formativi e psicologici. “Roma, città con tante risorse ma anche disparità, ha bisogno di luoghi dove i giovani possano sentirsi accolti e guidati verso una crescita positiva, contrastando la spirale della devianza.”

L’accoglienza e la personalizzazione del percorso educativo

Al centro diurno i giovani accolti saranno subito inseriti in un percorso di osservazione attenta. Questo primo momento serve a comprendere le loro esigenze, capacità e difficoltà, per impostare un progetto educativo individualizzato. Ogni intervento sarà disegnato sull’unicità di chi partecipa, tenendo conto dell’età, delle inclinazioni, ma anche delle fragilità personali.

L’accoglienza non si limita alla sola accettazione fisica: è un processo che prevede ascolto e analisi approfondita, necessario per costruire una relazione di fiducia. Solo così si potranno individuare gli strumenti più adatti per sostenere la persona nei vari ambiti: dallo studio al lavoro, dall’aspetto emotivo a quello relazionale. L’équipe, formata da educatori, psicologi, pedagogisti e assistenti sociali, lavora per mantenere il giovane protagonista del proprio percorso.

Anche i familiari potranno essere coinvolti, favorendo un clima più sereno e una rete di sostegno più solida. Il progetto educativo si aggiornerà di continuo per rispondere a eventuali cambiamenti nelle condizioni del ragazzo, evitando soluzioni standardizzate. Questa attenzione al singolo è uno dei punti chiave del centro, pensato per contrastare efficacemente la marginalità e la devianza.

Con queste premesse, Roma avrà a disposizione un servizio finora assente nel panorama italiano, dedicato ad affrontare la complessità dei problemi giovanili nel modo più diretto possibile.