Il 7 luglio 2025, a Palazzo Lombardia, si è svolta la cerimonia di consegna del Premio Rosa Camuna al cantautore pavese Rosalino Cellamare, noto come Ron. L’evento ha rappresentato un momento importante per celebrare una carriera lunga e ricca di successi nella musica italiana. Il riconoscimento era stato assegnato già in maggio ma l’artista non aveva potuto partecipare alla Festa della Lombardia.
La cerimonia di consegna del premio a palazzo lombardia
La premiazione si è tenuta nel cuore della sede istituzionale lombarda con la presenza del presidente della regione Attilio Fontana. Accanto a lui c’erano figure chiave come Ruggero Invernizzi, sottosegretario alla presidenza che aveva promosso la candidatura di Ron al premio. Presente anche Mario Melazzini, direttore generale del Welfare e amico personale dell’artista, oltre all’assessore regionale Massimo Sertori.
L’atmosfera dell’incontro ha messo in luce il valore culturale e umano del riconoscimento attribuito all’artista originario della provincia di Pavia. La scelta della location ha sottolineato l’importanza simbolica che questo premio riveste per la regione Lombardia e per chi contribuisce con arte e impegno sociale.
Motivazione ufficiale: poesia e musica dagli anni ’70 ad oggi
Il Premio Rosa Camuna 2025 è stato conferito a Ron “per essere uno straordinario protagonista della musica italiana dagli anni ’70 ad oggi”. Nella motivazione ufficiale si evidenzia come le sue canzoni siano considerate un connubio tra poesia e melodia capace di lasciare un segno profondo nel panorama musicale nazionale.
Ron ha scritto brani che sono diventati parte integrante dell’identità culturale italiana grazie alla loro capacità narrativa ed emotiva. La sua produzione artistica spazia da interpretazioni personali fino alla scrittura per altri grandi nomi dello spettacolo italiano, dimostrando versatilità e talento duraturi nel tempo.
Ron tra legami territoriali e riflessioni sulla musica lombarda
Durante il suo intervento Ron ha espresso gratitudine verso questo riconoscimento definendolo molto importante nella sua carriera. Ha sottolineato come la provincia di Pavia sia stata ed è tuttora casa sua: “Qui sono cresciuto – ha detto – qui ho costruito i miei successi”.
Riflettendo sul passato musicale regionale con riferimento diretto al testo della canzone “Vorrei incontrarti tra cent’anni”, vincitrice del festival di Sanremo nel 1998, l’artista ha paragonato due epoche diverse: “La Lombardia di trent’anni fa? Meglio quella di oggi! La musica invece? Meglio quella allora…”. Questo commento richiama un legame forte con le radici ma anche una valutazione critica dei cambiamenti artistici avvenuti negli ultimi decenni.
Fontana celebra ron autore anche per lucio dalla
Nel corso della cerimonia il presidente Fontana ha ricordato non solo i successi ottenuti da Ron come interprete delle proprie canzoni ma anche il suo ruolo fondamentale dietro le quinte musicali italiane. Fontana lo ha definito “un artista che interpreta personalmente i suoi brani ma soprattutto autore dei grandi successi firmati da nomi illustri quali Lucio Dalla”.
Questo aspetto mette in evidenza quanto l’apporto creativo dell’artista abbia influenzato più generazioni attraverso collaborazioni importanti contribuendo così allo sviluppo musicale italiano oltre ai propri lavori solisti.
Invernizzi valorizza impegno sociale oltre quello artistico
Ruggero Invernizzi durante l’incontro si è soffermato su un lato meno noto ma altrettanto significativo nella figura pubblica dell’artista pavese: “Premiamo un uomo – ha spiegato – che oltre ad essere celebrato artisticamente dedica tempo ed energie nell’aiutare persone fragili o in difficoltà”.
Questa dimensione umanitaria rafforza ulteriormente il senso attribuito al Premio Rosa Camuna assegnandogli valore non solo culturale ma anche sociale all’interno delle comunità locali dove Ron opera attivamente attraverso iniziative solidali o sostegno diretto ai bisognosi presenti sul territorio lombardo.