Il popolo pro vita a roma scende in piazza con 10 mila manifestanti contro aborto e eutanasia
A Roma, la manifestazione del movimento pro vita ha riunito 10 mila partecipanti contro aborto, fecondazione assistita ed eutanasia, con interventi di Lorenzo Fontana e Maria Rachele Ruiu su temi etici.

A Roma, migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione pro vita contro aborto, fecondazione assistita ed eutanasia, con interventi di esponenti politici e tensioni con contestazioni transfemministe. - Unita.tv
Tra le vie di Roma si è svolta una manifestazione organizzata dal movimento pro vita, che ha portato in piazza migliaia di persone per esprimere pareri contrari all’aborto, alla fecondazione assistita e all’eutanasia. I manifestanti hanno sfilato con palloncini colorati e cartelli recanti il volto di Papa Leone XIV, ponendo l’accento sulla difesa della vita in ogni sua fase.
La manifestazione pro vita a roma e il messaggio di fontana sulla natalità
La protesta ha preso corpo soprattutto in via dei Fori Imperiali, dove gli organizzatori hanno contato circa 10 mila partecipanti tra famiglie, genitori, figli, nonni e qualche animale domestico. Il messaggio del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, è stato letto dal palco e si è focalizzato sull’importanza di tutelare la vita sin dalla sua origine. Nel testo si è sollevata particolare preoccupazione per il calo delle nascite in Italia, considerato un problema sociale avvertito da più parti.
Fontana e il dibattito sulla vita
In un passaggio significativo, Fontana ha sottolineato la necessità di aprire un dibattito più ampio e partecipato sulla vita umana e sulle misure da adottare per garantirne la protezione. Questo intervento ha fatto da cornice al corteo che è partito da piazza della Repubblica e ha attraversato via cavour, animato da musiche e fumogeni gialli.
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Le richieste e le posizioni nette contro la legge 194 e le pratiche mediche correlate
Dal palco la portavoce del movimento Scegliamo la vita, Maria Rachele Ruiu, ha parlato con toni decisi contro la legge 194 che regola l’aborto in Italia. Ha affermato che nessuna donna viene costretta a partorire per via di questa legge, ma ha evidenziato il motivo principale degli aborti: la mancanza di supporto reale e di alternative per le donne in difficoltà economiche o sociali.
Ruiu ha lanciato la richiesta di abrogazione dell’aborto legale e la creazione di fondi pubblici destinati a prevenire aborti legati alla povertà e all’isolamento. Ha inoltre denunciato la pillola abortiva RU486, definendola “disumana, pericolosa e violenta”.
Posizioni contro la riproduzione assistita e il fine vita
Sul fronte della riproduzione assistita e del fine vita, Massimo Gandolfini, altro portavoce dell’evento, ha ribadito posizioni totalmente contrarie a pratiche come la fecondazione in vitro, il commercio di gameti, la selezione genetica e il congelamento di embrioni. Ha espresso un netto no verso eutanasia e suicidio assistito, sottolineando che “nessuno deve pensare che morire sia una soluzione”.
Nella giornata si è anche parlato della legge sul fine vita approvata in Toscana: durante i momenti fuori dal palco, Ruiu si è detta “super favorevole” all’impugnazione da parte del governo, chiedendo che non venga approvata una “morte di stato”.
I riferimenti ai messaggi papali e le tensioni con le contestazioni transfemministe
Sul palco è stato ricordato il messaggio di Papa Francesco dello scorso anno, che si era espresso contro aborto e eutanasia, invitando a difendere la vita umana in tutte le sue forme. Il volto di Papa Leone XIV, figura a cui i promotori guardano con speranza per presenze future, è stato esposto su cartoncini durante la marcia.
Il corteo, partito da piazza della Repubblica, è stato accompagnato da percussioni e dall’uso di fumogeni gialli, alimentando un’atmosfera festosa ma determinata. Durante il percorso, ci sono stati momenti di tensione con alcune giovani transfemministe che hanno contestato con striscioni offensivi come “prima o poi abortiamo pure voi” e “roma vi schifa”. Le risposte del popolo pro vita si sono concretizzate in cori e battute a voce alta, creando un confronto acceso tra le due parti.
Divisioni profonde e dibattito acceso
La manifestazione ha lasciato emergere con chiarezza le divisioni profonde su temi etici e sociali che coinvolgono gran parte della società italiana. Dalle strade di Roma si è levato un messaggio deciso, che sarà destinato a tenere acceso il dibattito almeno per tutto il 2025.