crai chiude il 2024 con 3,1 miliardi di euro e investe 150 milioni per espandersi soprattutto nel sud italia
La storica catena di distribuzione alimentare crai ha registrato un fatturato di oltre 3 miliardi nel corso del 2024. Questo traguardo si inserisce all’interno del piano strategico craifutura, lanciato due anni fa dal gruppo per rinnovare la rete commerciale e rafforzare la presenza sul territorio nazionale, con particolare attenzione al mezzogiorno.
Dal 2022 il gruppo crai ha messo in campo un progetto chiamato craifutura, pensato per aggiornare il modello distributivo tradizionale. Il piano prevede investimenti pari a circa 150 milioni di euro dedicati allo sviluppo di nuovi format commerciali vicini ai consumatori. L’obiettivo è migliorare l’esperienza d’acquisto attraverso punti vendita più moderni e funzionali che possano rispondere alle esigenze della clientela locale. La crescita punta anche su territori meno serviti come alcune aree del sud italia dove la presenza della catena è ancora da potenziare.
La crescita comprende anche l’ampliamento della rete con aperture mirate che dovrebbero arrivare a circa quaranta nuovi negozi solo in campania grazie alla collaborazione con imprenditori locali. Questi interventi vogliono consolidare la posizione dell’azienda come punto di riferimento nelle comunità dove opera.
L’espansione in campania: il progetto crai mediterranea
Un tassello importante nella strategia espansiva riguarda proprio la regione campania dove nasce il progetto crai mediterranea. Nato dalla partnership con michele apuzzo, imprenditore locale noto nel settore, questo piano punta ad aprire una quarantina di punti vendita entro i prossimi anni concentrandosi su città e centri abitati ad alta densità abitativa.
L’iniziativa mira a generare un giro d’affari stimato intorno ai 500 milioni di euro contribuendo così a rilanciare anche economicamente alcune zone regionali attraverso nuovi posti lavoro e servizi commerciali più accessibili. crai mediterranea vuole diventare una realtà capillare sul territorio campano offrendo prodotti freschi e assortimento diversificato vicino alle esigenze dei clienti quotidiani.
Rafforzamento nel nord ovest: integrazione tra fratelli ibba e codè crai ovest
Nel nord ovest prosegue invece l’azione volta a consolidarsi nei mercati urbani più competitivi tramite l’integrazione tra fratelli ibba e codè crai ovest. Questa operazione ha lo scopo di ampliare le aperture nella zona torinese ed estendere così ulteriormente la copertura territoriale dell’insegna.
La sinergia tra le due realtà permette una gestione coordinata degli store esistenti oltre all’avvio rapido delle nuove aperture previste nei quartieri centrali della città, facilitando quindi una maggiore presenza diretta nei luoghi frequentati dai consumatori urbani interessati alla spesa quotidiana comoda ed efficiente.
Crai secom conferma crescita solida con fatturato da record
crai secom rappresenta uno dei pilastri principali del gruppo ed evidenzia un incremento significativo rispetto all’anno precedente pari al trenta percento in termini economici arrivando a raggiungere i cento trentacinque milioni complessivi nel bilancio annuale.
Questo risultato si riflette anche sull’ebitda aggregato che tocca gli otto milioni consentendo una base finanziaria solida per sostenere ulteriormente le attività operative future senza compromessi sulla qualità dei servizi offerti ai clienti finali nelle varie regioni italiane dove è presente la catena.
Governance confermata fino al 2027 con ruoli chiave affidati a giangiacomo ibba e michele apuzzo
Per assicurarsi continuità gestionale durante questo periodo cruciale fino al duemilaventisette, sono stati riconfermati gli assetti decisionali nell’ambito della governance aziendale: giangiacomo ibba mantiene il ruolo presidenziale dopo aver svolto funzioni da amministratore delegato negli ultimi anni mentre michele apuzzo assume ufficialmente la vicepresidenza rafforzando così legami diretti fra imprenditoria locale e gruppo centrale.
Questi sviluppi testimoniano come cruenta competizione sul mercato retail venga affrontata puntando su modelli territorializzati capaci di adattarsi rapidamente alle caratteristiche specifiche delle diverse aree italiane favorendo così stabilità economica ma anche radicamento sociale.