Il papa peruviano e la festa di chiclayo a piazza san pietro durante il primo regina caeli

Il legame tra il papa e Chiclayo si è manifestato in piazza San Pietro, dove i peruviani hanno celebrato con cori e bandiere, esprimendo orgoglio nazionale e affetto per Francesco.
Il primo Regina Caeli di papa Francesco a Piazza San Pietro ha visto una vivace partecipazione di peruviani di Chiclayo a Roma, che hanno celebrato con bandiere, cori e striscioni il legame personale e spirituale del pontefice con la loro città natale. - Unita.tv

Il legame tra il papa e la città peruviana di Chiclayo si è fatto sentire con forza durante il primo Regina Caeli celebrato da Francesco a piazza san pietro. La presenza di cittadini peruviani, alcuni residenti a roma da anni, ha trasformato l’evento in una vera e propria festa di emozioni e orgoglio nazionale. Le bandiere hanno colorato l’area e i cori hanno reso omaggio al pontefice, ricordando la sua storia come vescovo nella città andina.

La presenza di chiclayo a piazza san pietro

In circa venti hanno preso posto alle transenne, agitando con energia le bandiere del perù, riconoscibili dalle strisce bianche e rosse. Alcuni indossavano magliette della nazionale di calcio, simbolo di appartenenza e legame con la terra natale. Tra di loro, anche chi è residente da tempo nella capitale italiana e chi è arrivato proprio per l’occasione, per ricordare il passato comune con il papa, che qui ha ricoperto il ruolo di vescovo prima della nomina a pontefice. Su uno striscione si leggeva con chiarezza “Chiclayo presente”, una dichiarazione di identità forte e sentita.

La piazza iniziava a riempirsi di voci e mani alzate. Le bandiere erano legate strette alle transenne per non volare via, segno di una presenza volitiva che voleva farsi notare. Quel giorno assumeva una doppia valenza: il papa veniva salutato come guida spirituale, ma anche come figlio di quelle terre, che porta con sé la cultura e i valori di un popolo intero. Il clima di festa ha coinvolto chiunque si trovasse nelle vicinanze, contribuendo a creare un’atmosfera diversa dal solito.

L’emozione dei familiari e dei conoscenti

Un momento particolare è arrivato quando è stato menzionato il nipote di Fabiola, Carlos, cresimato da papa leone xiv durante il suo periodo da vescovo. La testimonianza della donna che ricordava il volto di Carlos mentre apprendeva la notizia è netta: “il cuore gli sarebbe esploso dalla felicità”. Un’immagine dal forte impatto emotivo, che parla del legame umano tra il papa e chi lo ha conosciuto da vicino.

Queste emozioni hanno infiammato il cuore dei presenti. Maruja, una delle partecipanti più attive, ha raccontato di aver preparato lo striscione con la scritta rossa alle due di notte, portando rispetto e dedizione a quella causa comune. Le parole utilizzate per descrivere il pontefice suonano sincere: “ispira molta nobiltà d’animo, è molto buono e umile”. Non si tratta solo di fede, ma di riconoscere un carattere umano che si riflette nella leadership spirituale.

Questo particolare intreccio tra vita privata e ruolo pubblico contribuisce a dare un volto più concreto a il papa. Non è solo la figura del capo della chiesa cattolica, ma anche un uomo legato a eventi precisi, a persone e a ricordi. Il raduno in piazza san pietro è diventato, così, una finestra aperta sulla storia personale che molti non hanno mai dimenticato e continuano a celebrare.

Cori e bandiere: un’esplosione di orgoglio nazionale

Le bandiere peruviane non si sono mai fermate di sventolare. La folla, composta da gruppi vari, ha intonato corali festosi ripetendo più volte “viva il papa, viva il papa”, segno chiaro della gratitudine e dell’affetto per il pontefice. C’erano momenti in cui la spontaneità di questi canti colpiva per la loro intensità, riempivano la piazza di suoni e vibrazioni.

La festa ha avuto anche un risvolto sociale. Quegli immigrati o discendenti di peruviani a roma si sono sentiti protagonisti di un evento che dal perù arrivava fino al cuore di roma. Eppure non hanno perso l’occasione per mostrare orgoglio nazionale, portando con sé colori, simboli e la storia di una cittadina che rivede se stessa nella figura di il papa.

Il ricordo di quella mattina rimane impresso anche nel modo in cui le persone hanno vissuto l’attesa e il momento insieme. Ogni gesto, ogni striscione, anche le magliette indossate, raccontano una storia comune fatta di radici lontane ma legate indissolubilmente all’oggi. Il papa, in quel contesto, è stato non solo guida religiosa ma un simbolo vivo di una relazione profonda con il suo paese d’origine.