Il palio di siena del 2 luglio 2025 si avvicina, e l’attesa cresce intorno al drappellone realizzato dall’artista senese Riccardo Manganelli. L’opera, dedicata al quinto centenario dell’Accademia degli Intronati, sarà contesa dalle dieci contrade della carriera in onore della Madonna di Provenzano. Questo evento rappresenta un momento importante per la città, che ritrova nella tradizione una forte identità culturale e sociale.
Il drappellone: un simbolo tra arte e storia
L’opera dipinta da Riccardo Manganelli è stata accolta con applausi e attenzione durante la presentazione ufficiale a Siena. Il pittore ha voluto esprimere attraverso il suo lavoro non solo la bellezza estetica ma anche le sensazioni profonde legate alla sua esperienza personale come senese cresciuto all’interno delle contrade. Il drappellone si sviluppa su tre piani visivi distinti che raccontano una storia complessa.
In primo piano spicca un cavallo visto da tre quarti, circondato da mani che lo accarezzano con cura; questa immagine vuole rappresentare il momento di calma e affetto prima della corsa. Nel piano intermedio domina la figura della Madonna di Provenzano vestita d’oro e bianco, incoronata da due amorini alati che simboleggiano protezione divina; sotto questi due angeli altri amorini sorreggono una pietra serena consumata dal tempo sulla quale è inciso lo stemma dell’Accademia degli Intronati. Questa scelta iconografica sottolinea il valore culturale che l’accademia ha esercitato su Siena per cinque secoli.
Infine sullo sfondo appare una veduta particolareggiata della città vista dall’uscita di piazza del campo: questo elemento collega direttamente l’opera alla realtà urbana in cui si svolge ogni anno la storica corsa del palio.
Riccardo manganelli tra emozione personale e memoria collettiva
Riccardo Manganelli ha spiegato come realizzare questo drappellone abbia superato ogni aspettativa emotiva o orgoglio artistico usuale per lui. Cresciuto in seno a una contrada senese con radici familiari profonde nel tessuto cittadino, ha vissuto questa commissione come qualcosa che va oltre le parole o i gesti comuni.
La scelta dei soggetti riflette proprio questo legame intimo: il cavallo coccolato evoca la quotidianità nelle stalle delle contrade mentre gli elementi sacri richiamano le devozioni popolari fortemente radicate nella tradizione locale. La presenza dello stemma dell’Accademia degli Intronati rimanda invece alla dimensione culturale più ampia, quella fatta di studi teatrali ed eventi letterari nati proprio a Siena cinquecento anni fa.
Manganelli ha cercato così non solo di dipingere un’immagine ma anche restituire uno stato d’animo condiviso dalla comunità senese durante queste settimane cruciali prima del palio vero e proprio.
Reazioni istituzionali: parole dalla sindaca nicoletta fabio
La sindaca Nicoletta Fabio è intervenuta durante la presentazione sottolineando come quest’anno sia necessario ritrovarsi attorno a valori comuni senza distinzioni sociali o pregiudizi. Ha ricordato infatti quanto quel “cencio” – cioè il drappellone – rappresenti molto più che un semplice premio sportivo o artistico; diventa invece simbolo capace di riconciliare tutti i cittadini sotto uno stesso sentimento collettivo.
Fabio ha invitato quindi ad accogliere sia i limiti sia le qualità individuali senza perdere mai consapevolezza dei cambiamenti imposti dal tempo ma mantenendo saldo ciò che resta invariabile nella storia senese: quell’appartenenza tenace alle proprie origini espressa attraverso manifestazioni antiche come appunto il palio dedicato alla Madonna Di Provenzano.
Aspetti storici legati all’accademia degli intronati
L’Accademia degli Intronati nasce nel 1525 ed è considerata tra le prime compagnie teatrali italiane dedicate principalmente al teatro comico popolare in volgare toscano. Fondata da nobili senesi appassionati alle arti sceniche, l’accademia ebbe grande influenza sulla cultura cittadina fino ai giorni nostri.
Il riferimento diretto all’anniversario dei cinquecento anni nell’opera scelta per il palio richiama dunque non solo l’importanza religiosa ma anche quella artistica. La pietra serena raffigurata, tipico materiale architettonico usato nei monumenti cittadini, fa emergere inoltre un senso tangibile del tempo trascorso. Questo dettaglio lega strettamente passato storico, fede popolare ed identità urbana.
Le celebrazioni attorno all’anniversario hanno coinvolto numerose iniziative culturali nel corso dell’anno, confermando ancora oggi quanto siano vive quelle radici rinascimentali tanto care ai cittadini.