Il sindaco di cassano, Fabio Colombo, ha annunciato l’affidamento della gestione del bar della stazione ferroviaria a un nuovo operatore, un passo atteso dopo anni di chiusure e abbandono. Non è ancora noto quando il locale tornerà operativo, ma la notizia ha suscitato interesse tra i residenti e i pendolari. Questo spazio, da sempre cuore pulsante della stazione, ha attraversato una lunga storia segnata da trasformazioni urbane che ne hanno modificato profondamente l’identità.
Ricordi di un tempo: pendolari e vecchio caffè della stazione
Bruno Margutti, residente a cassano e vicino alla ferrovia da tutta la vita, racconta con amarezza il cambiamento subito. Nato e cresciuto nella zona, conserva ancora nitidi i ricordi legati al vecchio bar.
Margutti parla del caffè come di un luogo dove i pendolari si incontravano per condividere momenti semplici, come il rito del “bianchino”, un bicchiere di vino bianco prima di riprendere la bicicletta verso casa. Era uno spazio animato durante tutta la giornata, dove il passaggio delle persone era anche occasione di socialità, una pausa dal ritmo frenetico dei viaggi che caratterizzava la vita ferroviaria. Quel bar non era solo un locale, ma un nodo di riferimenti e relazioni nella comunità. Il cambiamento ha trasformato radicalmente un angolo della città dal forte richiamo emotivo.
La lunga storia del bar della stazione tra tradizioni e cambiamenti urbani
Il bar della stazione di cassano affonda le radici nel 1846, rispecchiando quasi duecento anni di vita e di frequenze quotidiane. Per generazioni, è stato un punto di riferimento per i pendolari e per chi attraversava la città tramite la ferrovia. Nel corso dei decenni, la struttura ha seguito l’evoluzione della città e dei suoi abitanti, passando da una semplice osteria a un locale frequentato anche dai giovani, capace di resistere al tempo e ai cambiamenti sociali.
Nel 2013, però, è arrivato un momento di rottura. La demolizione del vecchio edificio per fare spazio a una pista ciclabile sopraelevata ha cancellato un pezzo di memoria collettiva e tradizione locale. Molti abitanti hanno visto con dispiacere quel cambiamento, segno di un mutamento profondo del rapporto con il territorio e il tessuto urbano. Le trasformazioni che hanno interessato l’area della stazione hanno isolato quel luogo un tempo centrale e vivace.
Il nuovo bar: mancata rinascita e attesa di un futuro diverso
La nuova struttura che sostituisce il vecchio bar è stata completata proprio nello stesso anno della demolizione, ma non ha mai raggiunto la centralità e il calore del predecessore. L’edificio, ubicato vicino alla stazione ferroviaria, è rimasto a lungo chiuso e in alcuni momenti completamente abbandonato. La relazione tra Rfi e il gestore precedente si è conclusa con la rottura del contratto e da allora la struttura è apparsa spenta, incapace di attrarre i pendolari che prima erano assidui frequentatori.
Questo periodo di stop ha spinto più volte a riflettere sul ruolo che un bar così strategico dovrebbe avere per la comunità, considerato che la stazione si trova in una posizione importante per i collegamenti tra vari quartieri e città vicine. L’assegnazione a un nuovo gestore rappresenta un’occasione per dare nuova vita al locale. La speranza è che il futuro possa restituire alla stazione un punto di incontro e non solo un luogo attraversato senza soste.
Il sindaco Colombo, con la sua comunicazione, ha sollevato nuove aspettative su questo fronte, anche se resta da capire i tempi e le modalità della prossima riapertura. Il bar può tornare a essere un luogo vissuto, che accolga pendolari e residenti come una volta, ricostruendo qualcosa di importante per la vita quotidiana attorno al nodo ferroviario di cassano.
Ultimo aggiornamento il 11 Maggio 2025 da Giulia Rinaldi