
Il nido universitario Bambini Bicocca, attivo dal 2005, compie venti anni e si è evoluto in un polo educativo 0-6 anni, integrando scuola dell’infanzia e promuovendo servizi innovativi per famiglie universitarie, con un evento pubblico nel 2025 dedicato a ricerca e politiche per l’infanzia. - Unita.tv
Il nido universitario Bambini Bicocca spegne venti candeline. Nato nel 2005 dall’Università degli studi di Milano-Bicocca in collaborazione con il Comune di Milano, Pirelli e cooperative sociali, il nido si è trasformato oggi in un polo sperimentale che copre tutta la fascia 0-6 anni, integrando la scuola dell’infanzia. Per questo traguardo è previsto un evento pubblico che riunisce esperienze e riflessioni sul ruolo dei servizi educativi nei contesti accademici e urbani.
La nascita e l’evoluzione del nido universitario bambini bicocca
Il progetto del nido universitario Bambini Bicocca è nato nel 2005 per andare incontro alle esigenze di genitori studenti, ricercatori e personale dell’ateneo milanese. Fin da subito si è caratterizzato per la collaborazione tra istituzioni pubbliche, imprese private e cooperative sociali. Questo modello di partnership ha permesso di coniugare cura e formazione, creando un ambiente adatto a favorire sia l’apprendimento dei piccoli che la conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle famiglie universitarie.
Un polo sperimentale 0-6 anni
Nel corso degli anni, il nido ha ampliato la sua offerta integrando la scuola dell’infanzia, evolvendosi così in un polo sperimentale per i bambini da zero a sei anni. La trasformazione ha dato continuità ai percorsi educativi, con attenzione alle pratiche pedagogiche e a temi di sostenibilità e inclusione. L’università ha scelto di mettere al centro la qualità del servizio, la ricerca sulle metodologie educative e la promozione della corresponsabilità educativa.
L’evento del 2025: dibattito su ricerca e politiche per l’infanzia
Il prossimo 29 maggio 2025, alle ore 10 nell’auditorium Martinotti del campus Bicocca, si terrà un momento di riflessione pubblica sul tema “Bambine e bambini all’Università? Ricerca, impegno, sostenibilità”. L’incontro raccoglierà contributi provenienti dalle università di Macerata, Padova, Parma e Cagliari, che come Milano-Bicocca sperimentano politiche e servizi per i più piccoli in ambito accademico.
L’obiettivo principale del dibattito è mettere a confronto i dati più recenti sullo stato dei servizi educativi per l’infanzia e riflettere sul significato e sulle priorità di investimenti e politiche pubbliche nel settore. Verranno presentati i risultati dell’ultimo rapporto Istat di maggio 2025 che fotografa un quadro con luci e ombre, tra una crescita dell’offerta e persistenti divari territoriali.
I dati 2025 sui servizi per l’infanzia in italia e le sfide ancora aperte
L’analisi del rapporto Istat evidenzia un aumento del numero di posti disponibili per i bambini da zero a sei anni, saliti del 4,5% rispetto agli anni precedenti. Però la domanda cresce più rapidamente, soprattutto nelle aree del Nord Italia, dove la presenza di genitori occupati spinge a richiedere servizi educativi. Solo a Milano, infatti, nel 2025 ci sono 2.422 bambini in lista d’attesa nonostante il potenziamento strutturale e il calo demografico generale.
La copertura media nazionale dei servizi educativi si aggira intorno al 30% per l’anno scolastico 2022-23. Questo dato è distante dall’obiettivo fissato dall’Unione europea, che punta al 45% entro il 2030. Il settore pubblico e quello privato insieme non riescono a compensare la crescente richiesta, creando tensioni e differenze marcate tra regioni e aree urbane e rurali.
Differenze territoriali e urbanizzazione
Le tensioni e le differenze regionali mostrano come alcune aree urbane, pur offrendo più posti, non riescono comunque a soddisfare la domanda crescente, mentre molte zone rurali rimangono fortemente carenti di servizi adeguati.
Il ruolo strategico dei servizi educativi nella società e nel contesto accademico
Il nido e le scuole d’infanzia rappresentano molto più di un luogo dove lasciare i bambini mentre i genitori lavorano o studiano. Ricerche nazionali e internazionali hanno confermato che questi servizi favoriscono la prevenzione di diseguaglianze, promuovono i diritti dell’infanzia e diffondono la cultura della corresponsabilità educativa. Il nido universitario Bambini Bicocca sottolinea come tali strutture costituiscano leve fondamentali per la coesione sociale.
Garantire a tutte le famiglie l’accesso a servizi educativi di qualità significa incidere positivamente sull’intero sistema sociale, amplificando le opportunità nelle fasce più vulnerabili della popolazione. L’impegno di università, amministrazioni comunali, imprese sociali e terzo settore continua a essere centrale per rispondere a bisogni che restano elevati, nonostante gli investimenti fatti.