
Studenti del liceo Leone XIII di Milano hanno portato il musical "The Greatest Showman" nel carcere di Bollate, unendo arte e impegno sociale per promuovere inclusione, solidarietà e riflessione in un contesto difficile. - Unita.tv
Un gruppo di studenti del liceo leone xiii di milano ha portato in scena “the greatest showman” all’interno del carcere di bollate, offrendo ai detenuti uno spettacolo di fine anno carico di significati. L’iniziativa ha coinvolto non solo i ragazzi ma anche docenti e genitori, con l’obiettivo di unire arte e impegno sociale in un contesto difficile. La risposta del pubblico carcerario ha sottolineato il valore di condividere cultura e solidarietà in luoghi non convenzionali.
Il progetto e la collaborazione tra scuola e carcere
Il liceo leone xiii di milano ha deciso di portare il suo tradizionale spettacolo di fine anno nel carcere di bollate, coinvolgendo circa un centinaio di studenti e i loro insegnanti, oltre al regista filippo tampieri. L’idea è nata dalla volontà di offrire un segno concreto di vicinanza a chi vive una realtà complicata, dando spazio all’arte come strumento di inclusione. Il direttore generale vincenzo sibillo e il rappresentante legale padre vitangelo denora hanno evidenziato il valore educativo dell’iniziativa, in linea con la missione della scuola di formare uomini e donne sensibili e responsabili. Anche i genitori hanno sostenuto le attività, partecipando attivamente alla preparazione dello spettacolo per renderlo professionale il più possibile.
Un’apertura significativa da parte della direzione carceraria
La risposta della direzione carceraria è stata immediata e positiva, accogliendo con interesse la proposta che rompe la consuetudine delle attività in carcere. Così, il rapporto tra liceo e istituto penitenziario ha trovato un terreno fertile, grazie anche al costante impegno di associazioni come sesta opera san fedele, che da decenni offre supporto nelle carceri milanesi. Il progetto si è così rivelato un’occasione di scambio e crescita reciproca, in cui l’arte diventa una forma di dialogo capace di superare barriere e pregiudizi.
L’esperienza degli studenti e il significato della rappresentazione
I ragazzi hanno vissuto l’esperienza con emozioni intense e una forte carica umana. Leonardo del bo, 18 anni, studente del liceo scientifico, ha raccontato di essere stato accolto con calore ed è rimasto colpito dalla disponibilità dei detenuti, che hanno partecipato attivamente ai preparativi e alla smontatura delle scenografie. Filippo giorgetti, suo compagno di classe, ha sottolineato come il lavoro di squadra abbia mostrato quanto si può realizzare quando si collabora con impegno, non solo da studenti ma da persone capaci di costruire qualcosa insieme.
Un musical con un messaggio profondo
Il musical scelto, la storia di phineas taylor barnum, parla di fallimenti e rinascite, temi che in un carcere acquistano una risonanza speciale. Filippo ha spiegato che il messaggio centrale è quello di riconoscere l’unicità di ciascuno e la possibilità di trovare la propria strada, un’idea che si è rivelata ancora più potente davanti agli spettatori di bollate. Sara bottiani, un’altra studentessa, ha sottolineato il rapporto di rispetto e gratitudine che si è creato con il pubblico detenuto, con sguardi che non giudicavano ma accoglievano.
La commozione è stata palpabile dopo l’esibizione, i detenuti hanno applaudito con calore, riconoscendo l’impegno e l’arte dei giovani. L’esperienza ha permesso agli studenti di vivere una lezione di solidarietà concreta, oltre alla semplice esibizione artistica, mostrando l’importanza di mettersi in gioco in contesti difficili.
Il valore sociale e culturale dell’iniziativa nel carcere di bollate
L’iniziativa è nata anche dal desiderio di portare svago e momenti di leggerezza a persone che affrontano quotidianamente limitazioni e difficoltà. Elisabetta brun, docente di lettere, ha evidenziato come l’idea sia stata accolta con entusiasmo sia dalla direzione del carcere che dall’intera comunità scolastica. L’impatto dell’evento non riguarda solo il momento artistico, ma anche la capacità di restituire dignità e stimoli a chi si trova dietro le sbarre.
Proposte culturali e ricreative all’interno del carcere
Ogni anno, il carcere di bollate riceve diverse proposte culturali e ricreative, ma il progetto del leone xiii è stato considerato particolarmente significativo perché punta a costruire un dialogo basato sulla bellezza e sull’inclusione. Catia bianchi, referente delle attività culturali all’interno dell’istituto penitenziario, ha chiarito che questi eventi non servono solo a far passare il tempo, ma offrono opportunità per riflettere e immaginare un futuro diverso.
Il coinvolgimento di un’associazione come sesta opera san fedele, che da oltre un secolo opera per il sostegno ai detenuti, ha favorito la riuscita dell’iniziativa. L’esperienza ha dimostrato come la cultura possa aprire spazi di libertà anche in condizioni limitate, dando nuove prospettive a chi vive una stagione difficile della propria vita.
Una esperienza formativa e un ponte tra realtà diverse
Mettere in scena un musical dentro un carcere ha significato per i ragazzi del leone xiii misurarsi con una realtà insolita e complessa. L’occasione ha permesso di superare pregiudizi e paure, entrando in contatto diretto con persone che vivono in un ambiente rigido ma capaci di accogliere e partecipare attivamente. Il dialogo tra studenti e detenuti ha arricchito entrambe le parti, mostrando che l’arte può unire, anche quando le differenze sembrano profonde.
Prospettive per il futuro e riflessioni
La collaborazione con il carcere ha aperto una strada concreta per futuri progetti simili, su temi culturali e sociali legati al mondo della detenzione. Gli studenti hanno potuto osservare da vicino come l’impegno personale possa diventare occasione di crescita umana, scoprendo il valore della solidarietà e dell’ascolto.
Lo spettacolo ha avuto un riscontro emotivo importante, provocando applausi sinceri e una partecipazione intensa. Avere scelto una storia che parla di cadute e ripartenze ha dato forza a un messaggio positivo, capace di toccare i cuori e di tracciare nuove rotte di speranza all’interno di un contesto complicato come quello di bollate.