il municipio di cinisello balsamo si apre come museo e registra il tutto esaurito alle visite guidate
Il municipio di Cinisello Balsamo diventa un museo a cielo aperto, offrendo visite guidate mensili per riscoprire la storia e l’arte della città attraverso opere e racconti significativi.

Il municipio di Cinisello Balsamo si trasforma in un museo aperto al pubblico con visite guidate mensili che valorizzano la storia, l’arte e il patrimonio culturale della città attraverso opere, cimeli e racconti significativi. - Unita.tv
Il municipio di Cinisello Balsamo ha trasformato alcuni dei suoi spazi interni in un vero e proprio museo a cielo aperto. Questo progetto coinvolge i cittadini attraverso visite guidate curate con attenzione, portando alla luce la storia e l’arte custodite nel palazzo comunale. Dall’edificio e la sua architettura agli affreschi e ai cimeli storici, le iniziative chiamano la comunità a riscoprire il legame con le origini e le trasformazioni della città.
La città si riappropria della sua storia grazie all’apertura mensile delle visite
Il sindaco Giacomo Ghilardi ha sottolineato come l’apertura mensile del municipio nelle vesti di museo sia un segno di attenzione verso la memoria cittadina. “L’iniziativa intende coinvolgere la cittadinanza, offrendo l’opportunità di conoscere non solo la storia antica ma anche quella più recente di Cinisello Balsamo.”
Il palazzo, con le sue sale, le lapidi, i gonfaloni e le opere d’arte, rappresenta una testimonianza tangibile degli eventi e delle trasformazioni che hanno interessato la città nel corso del Novecento. La scelta di aprire regolarmente questi spazi permette di mantenere vivo il legame con il passato e di far comprendere le radici a chi vive o visita la zona.
Gli appuntamenti mensili riescono già a coinvolgere un pubblico eterogeneo, composto da appassionati, famiglie e studenti. Le visite guidate offrono una narrazione dettagliata che collega arte, politica e società, portando alla luce episodi e personalità che hanno segnato il territorio. In questo modo, il municipio diventa un luogo che racconta la comunità, oltre a fornire occasioni di incontro e riflessione su chi ha costruito la città e su come è arrivata a oggi.
Il percorso delle visite guidate e le opere che raccontano cinisello balsamo
Il cuore del progetto museale è rappresentato dalle visite guidate che attraversano ogni parte del palazzo, svelando al pubblico spazi, opere e storie poco note. Il tour prende il via proprio dalle lapidi di palazzo confalonieri, accompagnato da racconti e aneddoti che fanno emergere il valore storico e artistico presente.
Gran parte dell’attenzione è rivolta al piano nobile, dove è conservato il primo gonfalone della città. Originariamente creato quando Cinisello e Balsamo erano ancora due comuni distinti, il gonfalone celebra l’unione sancita con il decreto regio del 1928. Il drappo riporta simboli e colori che rappresentano le due realtà: Balsamo nel rosso e Cinisello nell’azzurro. Questo pezzo di tessuto racconta le trasformazioni sociali e demografiche di quegli anni, quando la popolazione era per metà composta da operai, annunciando un cambiamento importante per la comunità.
Tra i capolavori conservati figurano affreschi provenienti da villa Ghirlanda, recuperati per proteggerli e portarli a conoscenza del pubblico cittadino. Le immagini ritraggono scene mitologiche come il mito di Issione, la nascita dei Centauri, e figure come Bacco e Ermes. Questi affreschi, con la loro valenza artistica e narrativa, arricchiscono il valore culturale del municipio.
La visita include anche opere di artisti contemporanei che hanno lasciato tracce nel territorio come Silvano Vismara e Mario Rudelli. La presenza di quadri e installazioni di epoche diverse completa il racconto della città e delle sue radici, offrendo una panoramica ampia e articolata del patrimonio.
Il ruolo di vittorio rossin e giuseppina alessandro nella valorizzazione del patrimonio cittadino
L’apertura del municipio come spazio dedicato all’arte e alla memoria locale è resa possibile grazie alla collaborazione di Vittorio Rossin e Giuseppina Alessandro. Vittorio, collezionista di testi e cimeli che narrano la storia di Cinisello Balsamo, si dedica allo studio dei personaggi e degli avvenimenti connessi alla città. Accanto a lui, Giuseppina Alessandro porta la sua esperienza di storica dell’arte, concentrando l’attenzione sugli aspetti artistici presenti all’interno del palazzo.
Il loro lavoro consiste nel guidare i visitatori attraverso gli ambienti, spiegando la destinazione originaria di ogni sala e facendo luce sulle opere che vi si trovano. Le visite sono molto partecipate, con un’affluenza che ha superato le aspettative fin dai primi mesi dall’avvio del progetto.
Grazie a questo impegno, il municipio diventa un luogo vivo e accessibile, una risorsa culturale per tutti gli abitanti. La presenza di esperti come Rossin e Alessandro permette anche di preservare e raccontare dettagli che altrimenti rischierebbero di andare persi, rafforzando l’identità collettiva.
La nascita e la storia di palazzo confalonieri, simbolo di un’epoca e di una città
Il palazzo Confalonieri, situato nel cuore di Cinisello Balsamo, rappresenta un esempio di architettura eclettica che riflette la borghesia imprenditoriale milanese di fine Ottocento. L’edificio fu voluto da Natale Confalonieri, che ricoprì anche il ruolo di sindaco tra il 1905 e il 1910. Sebbene la costruzione sia stata completata solo nel 1911, dopo la sua morte, la cittadinanza contribuì attivamente attraverso una sottoscrizione per realizzare questo progetto simbolico.
Le lapidi poste all’ingresso esterno ricordano Confalonieri, su una delle quali si può ammirare la mano dello scultore Leonardo Bistolfi, noto anche per il monumento a Carducci a Bologna. Accanto a queste si legge la poesia dedicata all’Italia, scritta appositamente per l’occasione dall’irregolare scrittrice Annie Vivanti. Il palazzo ha ospitato il primo consiglio comunale con Emilio Baj Macario come sindaco appena quattro giorni dopo l’inaugurazione, e la piazza antistante prese ufficialmente il nome di Confalonieri, in suo onore.
Nel novembre del 1919 il sindaco organizzò anche una cerimonia per commemorare i 52 caduti della prima guerra mondiale. La presenza di Bistolfi fu significativa, ma l’evento venne disturbato da proteste del partito socialista, riflettendo le tensioni del tempo. Questa serie di elementi racconta come il palazzo non sia solo un edificio pubblico, ma un contenitore di memoria storica e politica, che lega la vita della città ad avvenimenti e personaggi determinanti.