Il festival videocittà torna a Roma per quattro giorni di eventi dedicati alla cultura digitale, videoarte e performance immersive. Dal 3 al 6 luglio, il Gazometro si trasforma in un palcoscenico dove tecnologia e creatività si incontrano per offrire esperienze visive uniche. La manifestazione celebra anche gli ottocento anni del Cantico delle creature attraverso opere che esplorano la luce, l’ambiente e l’innovazione.
Una partenza suggestiva tra storia e spiritualità nel cuore di trastevere
La presentazione ufficiale di videocittà ha avuto luogo davanti alla chiesa di san francesco a ripa, luogo simbolo scelto da francesco rutelli, ideatore del festival. Qui è stata visitata la cella dove san francesco dormiva su un sasso durante i suoi soggiorni romani. Questo passaggio non è casuale: collega idealmente la tradizione spirituale con le nuove forme d’arte digitale che saranno protagoniste dell’evento.
Rutelli sottolinea come la bellezza del sole sia fonte d’energia e immaginazione. Da questa riflessione nasce l’opera “solar”, creata dall’artista quayola per illuminare il gazometro durante il festival. L’intento è creare un ponte tra passato e presente attraverso la luce naturale reinterpretata in chiave tecnologica.
Solar: installazione luminosa ispirata ai raggi crepuscolari nel gazometro
L’opera “solar” rappresenta una delle attrazioni principali della manifestazione ed è composta da duecento faretti motorizzati che simulano cicli continui di alba e tramonto digitali all’interno della struttura industriale dismessa del gazometro romano. Un braccio meccanico simile a quelli usati nelle fabbriche dirige i fasci luminosi come se fosse un coreografo.
quayola spiega che questo lavoro segna il suo primo progetto realizzato esclusivamente con la luce su larga scala senza possibilità di test preventivi approfonditi; tuttavia l’effetto visivo dimostra subito efficacia scenica notevole. L’artista descrive solar come una ricerca personale sulle percezioni solari simile allo sforzo pittorico degli impressionisti nell’affrontare i cambiamenti naturali della luce.
Intelligenza artificiale protagonista nei dibattiti e nelle performance live
videocittà dedica ampio spazio alle tecnologie legate all’intelligenza artificiale tramite dibattiti aperti durante tutto il festival volti a esplorare le possibili evoluzioni culturali determinate da questi strumenti digitali avanzati. Francesco dobrovich, direttore creativo dell’evento, evidenzia come questo tema attraverserà molteplici attività programmate.
Tra le performance più attese c’è “onirica”, anteprima italiana firmata fuse*, in cui performer umani interagiscono direttamente con sistemi IA generativi creando uno spettacolo unico ogni sera dal 3 luglio in poi. Inoltre sarà proiettato “eno”, documentario generativo dedicato a brian eno che cambia ad ogni visione grazie proprio all’intervento dell’intelligenza artificiale nella sua elaborazione video.
Artisti internazionali tra musica elettronica, videoarte immersiva ed esperienze virtuali
Il programma musicale comprende nomi noti quali max cooper, victoria caribou, okgiorgio ma anche dardust, ela minus, noémi büchi impegnati in show audiovisivi capaci di fondere sonorità elettroniche con immagini digitali coinvolgenti sotto diversi punti vista artistici.
Nella rassegna videoarte spicca lu yang, artista cinese nota per installazioni high tech capaci di immergere lo spettatore dentro mondi virtualmente analoghi ai videogiochi ma ricchi di contenuti simbolici profondi legati alla società contemporanea.
Un’esperienza particolare sarà quella offerta dalla realtà virtuale “ayahuasca – kosmic journey” realizzata da jan kounen: gruppetti fino a otto persone potranno vivere sensazioni ispirate alle visioni indotte dalla bevanda amazzonica per venticinque minuti intensissimi dentro ambientazioni create ad hoc tramite tecnologia vr.
Talk tematici sul pinus pinea: botanica arte letteratura intrecciano natura cultura
Oltre agli eventi performativi ci sono tre incontri specificamente dedicati al pinus pinea o pino domestico considerato sotto vari aspetti culturali scientifico-artistici-letterari.
Gian marco mapelli, esperto ecologo, illustrerà caratteristiche botaniche dell’albero evidenziandone ruolo nella biodiversità locale.
Cristina giopp, storica dell’arte, parlerà invece delle rappresentazioni iconografiche del pino domestico nel corso dei secoli raccontando aneddoti legati ad alcune mostre internazionali curate personalmente.
Edoardo prati offrirà infine una lettura letteraria sull’importanza simbolica della pianta nei testi italiani mettendo in rilievo connessioni profonde fra natura parola tradizione scritta.
L’edizione 2025 conferma così videocittà quale appuntamento centrale per chi segue lo sviluppo delle arti digitali applicate alle nuove forme espressive contemporanee nella capitale italiana oltre ad essere occasione rara dove storia antica dialoga direttamente con tecnologie futuribili davanti agli occhi dei visitatori curiosi pronti ad assaporare nuovi modi d’intendere cultura spettacolo paesaggio urbano.