Il distretto sanitario di Paullo affronta un periodo di serie difficoltà. Dopo la chiusura dell’ambulatorio di Cardiologia, causata dal pensionamento del dottor Landolfi, anche il reparto di Otorinolaringoiatria si è trovato senza medico. Mentre alcune specializzazioni restano attive, la riduzione dei servizi sanitari preoccupa chi abita il territorio. Le ore settimanali dedicate alla specialistica sono calate drasticamente, mettendo a rischio la capacità di offrire cure tempestive e complete alla popolazione.
La riduzione delle ore di specialistica e l’impatto sulla qualità delle cure
Nel 2016, il distretto sanitario di Paullo garantiva 72 ore settimanali suddivise tra otto specialità differenti. In quello stesso periodo si parlava anche di un potenziamento che avrebbe portato il servizio fino a 16 discipline e 118 ore settimanali. Oggi la situazione è molto diversa. Dopo la chiusura dell’ambulatorio di Cardiologia, il numero di ore si è ridotto drasticamente fino a circa 20 a settimana, con il dipartimento di Otorinolaringoiatria anch’esso privo di un medico titolare.
L’impatto della diminuzione degli orari
La diminuzione degli orari significa minori disponibilità per visite, diagnosi e terapie. La capacità del distretto di rispondere alle esigenze sanitarie del territorio si restringe, aumentando i tempi di attesa e obbligando i pazienti a rivolgersi altrove. Il fatto che all’inizio del 2023 l’assessore regionale Guido Bertolaso abbia confermato in Consiglio regionale una riduzione delle ore a meno di 35, e che ora si sia scesi a 20, evidenzia una tendenza preoccupante.
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Questo calo non è solo un dato numerico. Si traduce in difficoltà nella gestione quotidiana delle patologie croniche o acute, e in un carico maggiore per gli altri reparti funzionanti come Diabetologia, Neurologia, Senologia e Chirurgia, che pure hanno ridotto la loro presenza.
Difficoltà a reperire nuovi medici, la situazione dei bandi e le critiche sul distretto
Dopo il pensionamento del dottor Landolfi, la Asst ha pubblicato diversi bandi per sostituire i medici andati via, ma senza risultati soddisfacenti. Non è ancora arrivato alcun professionista in grado di coprire le assenze in cardiologia e otorinolaringoiatria. Questo problema di reclutamento alimenta il malcontento e solleva dubbi sulle strategie adottate.
Massimo Gatti, capogruppo della lista Cittadini di Paullo, ha espresso forte preoccupazione definendo la situazione “sconfortante” e incomprensibile. Da lui arriva anche il confronto con altri distretti lombardi, dove le assunzioni in ambito sanitario sarebbero avvenute senza particolari difficoltà. Per Gatti, Paullo si colloca così all’ultimo posto in Lombardia per la capacità del sistema sanitario pubblico di garantire cure specialistiche.
La questione non riguarda solo la carenza di professionisti, ma anche la gestione delle risorse disponibili e la prevenzione di un ulteriore indebolimento del servizio.
La proposta di un ospedale di comunità per rafforzare il sistema sanitario locale
Di fronte a queste difficoltà, il capogruppo Gatti ha avanzato una proposta chiara e concreta. Invita cittadini e consiglieri comunali ad unire le forze in difesa della salute pubblica sul territorio. Propone di creare un ospedale di comunità che integrerebbe e metterebbe in rete il distretto sanitario, le rsa, la guardia medica e le associazioni sociali locali.
Obiettivi dell’ospedale di comunità
L’obiettivo è consolidare le strutture già attive a Paullo e Peschiera, in modo da offrire un servizio più completo e coordinato, capace di assorbire la pressione dovuta alla riduzione di specialisti. L’ospedale di comunità dovrebbe funzionare come un punto di riferimento per i bisogni sanitari, integrando risorse e facilitando l’accesso alle cure.
Questa soluzione mira a evitare che i cittadini siano costretti a spostamenti lunghi e difficili per accedere a visite specialistiche e terapie. Resta fondamentale però trovare nuove risorse mediche che possano supportare la rete e ridare forza al sistema locale, oggi in grande affanno.