In Lombardia la formazione pratica dei chirurghi specializzandi in sala operatoria pesa in modo considerevole sulle risorse degli ospedali. Ogni intervento con la presenza di giovani medici provoca un aumento dei costi superiori agli 880 euro, senza considerare i rischi medico-legali. Per ridurre queste criticità, alcune strutture sanitarie stanno investendo in centri avanzati di simulazione pediatrica dotati di tecnologie all’avanguardia. Questi spazi permettono agli specializzandi di esercitarsi su casi realistici senza coinvolgere pazienti reali. I centri offrono così nuove opportunità per affinare abilità chirurgiche e anestesiologiche, sia per i medici in formazione sia per specialisti già affermati.
Il costo della formazione chirurgica in sala operatoria in lombardia
La formazione di un nuovo chirurgo direttamente in sala operatoria comporta un dispendio economico significativo. Secondo dati raccolti da esperti come Gian Vincenzo Zuccotti, direttore della pediatria all’ospedale dei bambini di Milano, ogni minuto in sala costa circa 33 euro quando coinvolge specializzandi. Ogni intervento in media richiede 26,7 minuti supplementari, determinando così un incremento di circa 880 euro per ogni operazione effettuata con la presenza di un medico in formazione. Questi dati non considerano l’aumento di rischio legato a possibili contenziosi medico-legali, che potrebbero gravare ulteriormente sui costi a carico delle strutture sanitarie.
L’aumento temporale necessario deriva dal bisogno di spiegare procedure, correggere errori e assicurarsi che il giovane medico acquisisca competenze pratiche senza causare danni al paziente. I lunghi tempi in sala operatoria rallentano i flussi operatori e consumano risorse che potrebbero essere altrimenti impiegate in ulteriori interventi. Il risultato è un impatto economico non solo diretto, ma anche legato all’efficienza complessiva del sistema ospedaliero.
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L’importanza dei simulatori nella formazione pratica
Questo investimento è fondamentale, poiché permette di formare senza rischi e con maggiore rapidità rispetto alla formazione tradizionale, confermando così un cambio di paradigma nella didattica chirurgica.
L’importanza dei nuovi centri di simulazione pediatrica a milano
Per ridurre costi e rischi legati alla formazione chirurgica sul campo, l’ospedale dei bambini di Milano ha recentemente inaugurato un centro di simulazione pediatrica. Questo spazio, donato dalla fondazione Prossimo Mio, utilizza simulatori di ultima generazione che ricreano situazioni di emergenza molto complesse. Dai casi di inalazione di corpi estranei fino alle ustioni gravi o agli interventi ostetrici e ginecologici, i simulatori permettono di mettere alla prova capacità chirurgiche in un ambiente controllato. Ida Salvo, ex primaria della terapia intensiva del Buzzi, osserva che “il centro garantisce che nessun medico tocchi un bambino o una donna senza aver prima acquisito esperienza su queste simulazioni.”
Il centro raccoglie anestesisti e infermieri pediatrici che da quasi vent’anni si occupano di formare giovani medici e aggiornare gli operatori di ospedali meno specializzati. Ora i nuovi strumenti coinvolgono manichini iper-realistici, visori con realtà aumentata e modelli di organi stampati in 3D. Questi modelli 3D sono prodotti da Huvant, una start-up milanese guidata da medici e fisici della Statale, e riproducono fedelmente le caratteristiche anatomiche di pazienti reali.
Tecnologie al servizio della formazione pediatrica
L’adozione di tecnologie come la realtà aumentata e la stampa 3D rappresenta un salto qualitativo nell’apprendimento delle procedure complesse, consentendo una preparazione dettagliata e personalizzata.
Un modello di collaborazione tra ospedali e università per interventi complessi
Ai nuovi centri si affianca un crescente interesse nel lavorare in rete tra ospedali e università lombarde. Secondo l’assessore regionale al welfare Guido Bertolaso, i chirurghi del San Gerardo di Monza si stanno esercitando con tali simulatori per prepararsi all’intervento che coinvolgerà le gemelline siamesi unite per la testa, provenienti dal Senegal. Questa preparazione condivisa mette in evidenza come la tecnologia possa supportare casi chirurgici di altissima complessità.
La simulazione non solo aiuta la formazione ma diventa uno strumento di pianificazione degli interventi, permettendo agli specialisti di studiare con precisione ogni dettaglio prima di entrare in sala operatoria. Questo approccio riduce il margine di errore e migliora la sicurezza per i pazienti più fragili.
Simulazione come strumento di pianificazione
La capacità di replicare scenari complessi aumenta la confidenza degli operatori e ottimizza i risultati clinici, riducendo i rischi associati a procedure ad alto impatto.
Nuovi investimenti e richieste di cambiamento nelle strutture lombarde
Nella stessa mattinata in cui il centro del Buzzi veniva inaugurato, al Policlinico di Milano veniva aperto un altro centro di simulazione pediatrica finanziato con 600mila euro dalla fondazione De Marchi. Qui si punta sullo stesso obiettivo: far crescere le competenze dei medici attraverso la pratica protetta e tecnologica.
Alessandro Fermi, assessore all’università, è intervenuto per sottolineare la necessità di superare individualismi e lavorare in modo coordinato tra le varie istituzioni. Bertolaso ha richiamato i rettori lombardi a modificare le regole per la nomina dei primari negli ospedali universitari. “Vuole più peso per i rettori, a scapito dei singoli direttori generali.” L’obiettivo è migliorare il dialogo tra università e ospedali, favorendo un approccio più unitario e meno frammentato nella gestione delle risorse e della formazione. Questa dinamica potrebbe portare a una maggiore condivisione delle tecnologie di simulazione e a una più efficace crescita dei futuri professionisti della sanità lombarda.