A milano si è concluso il mistero della scomparsa di chamila dona wijesuriya, donna di 50 anni di origine cingalese. Il suo corpo è stato trovato nel pomeriggio all’interno del parco nord, luogo dove si presume si siano svolti i drammatici ultimi momenti della sua vita. Intanto il collega di lavoro, implicato in una violenta aggressione e ritenuto responsabile della sua morte, si è tolto la vita precipitando dalle terrazze del duomo.
Ritrovamento del corpo e contesto della scomparsa
Nel pomeriggio dell’11 maggio 2025 un passante ha notato il corpo senza vita di chamila dona wijesuriya vicino alla zona del parco nord a milano. La donna mancava dalla serata di venerdì, quando marito e figlio ne avevano denunciato la scomparsa. La distanza dal suo ultimo avvistamento, a circa un chilometro, ha spinto le forze dell’ordine ad avviare una ricerca estesa in quell’area verde della città . Il recupero è avvenuto con l’intervento di carabinieri, polizia locale e vigili del fuoco. Sul posto anche il pm di turno e gli operatori del 118.
Indagini e collegamenti
Nell’ambito delle indagini, è emerso un collegamento con un fatto di cronaca avvenuto nello stesso periodo. Chamila si era incontrata, proprio in quella zona, con un collega di lavoro, emanuele de maria, detenuto nel carcere di bollate ma autorizzato a lavorare all’hotel berna dove la donna era impiegata. Lo stesso uomo è stato trovato morto dopo essersi gettato da una delle terrazze del duomo poco prima delle 14 di giornata.
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il suicidio di emanuele de maria e l’aggressione sul lavoro
Emanuele de maria riveste un ruolo chiave in questa vicenda. Non solo si sospetta che sia coinvolto nella morte di chamila dona, ma è anche accusato di aver aggredito un altro collega sabato mattina in via napo torrani. Quel giorno, dopo un attacco con un coltello che ha ferito l’altro lavoratore, de maria è sparito nel nulla. Il ritrovamento del suo corpo senza vita nel cuore di milano ha gettato nuova luce sugli eventi.
L’aggressione, avvenuta con coltellate, ha destato preoccupazione tra i dipendenti dell’hotel berna. Dopo il gesto violento, emanuele de maria ha abbandonato il luogo senza lasciare tracce. I controlli e le segnalazioni non hanno permesso di rintracciarlo prima della tragica decisione di togliersi la vita dai piani alti di uno dei monumenti più famosi di milano.
Chamila dona wijesuriya: vita e famiglia a milano
Chamila dona aveva 50 anni ed era originaria dello Sri Lanka. Aveva lasciato il suo paese nel 1999, raggiungendo il marito che era arrivato in Italia tre anni prima. La coppia viveva in via gorky, proprio davanti all’ingresso del parco nord a milano. Avevano un figlio di 17 anni, nato in Italia, che frequentava una scuola internazionale della zona.
Lavorava all’hotel berna dal 2006 prima con un contratto part time. Dal 2009 invece ha assunto un ruolo a tempo pieno, dimostrandosi un punto fisso tra i dipendenti. Il marito, cuoco di professione, aveva ottenuto la cittadinanza italiana insieme alla moglie. La famiglia manteneva un profilo tranquillo e immerso nella comunità locale.
Ultime comunicazioni prima della scomparsa
Nel pomeriggio di venerdì, giorno della scomparsa, chamila dona ha parlato l’ultima volta con il marito intorno alle 15.20. Lei lo ha informato di essere appena uscita dalla palestra. Poco dopo, tra le 17.30 e le 19.30, il marito ha provato invano a richiamarla più volte senza risposta.
La svolta è avvenuta quando ha risposto un uomo che ha detto di aver trovato quel cellulare in metropolitana, chiedendo di ritirarlo a bignami. È stato il figlio adolescente, rientrando dalla biblioteca, a recuperare il telefono da un addetto alle pulizie a cui l’uomo lo aveva affidato. Quel tipo di contatto ha segnato l’inizio delle ricerche più concentrate, visto il silenzio della donna e l’improbabilità che avesse perso il telefono senza lasciare tracce.