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Il contributo di Alessandra Locatelli all’assemblea Onu sulla disabilità e i nuovi obiettivi globali

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Alla 18° Conferenza ONU sui diritti delle persone con disabilità, la ministra Alessandra Locatelli ha ribadito l'impegno dell'Italia per l'inclusione, evidenziando priorità come il riconoscimento delle capacità, la cooperazione internazionale e il ruolo dei media nel cambiamento culturale. - Unita.tv
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Alla 18° Conferenza degli Stati firmatari della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, in corso a New York, la ministra Alessandra Locatelli ha preso la parola per ribadire l’impegno dell’Italia e della comunità internazionale verso l’inclusione e la valorizzazione di chi vive con disabilità. Nel suo intervento ha indicato tre priorità per orientare il lavoro futuro, sottolineando l’importanza della cooperazione tra istituzioni, settore privato e società civile.

Investimento nel valore delle persone con disabilità

Alessandra Locatelli ha aperto il suo discorso evidenziando come il primo passo sia riconoscere e sostenere il talento di ogni individuo. Ha chiesto di destinare risorse non solo per garantire pari opportunità ma soprattutto per far emergere le capacità e le competenze di chi ha una disabilità. L’obiettivo è non lasciare nessuno indietro, superando barriere culturali e materiali che ancora ostacolano la piena partecipazione sociale.

La ministra ha sottolineato che investire in questo modo significa rafforzare la società tutta, attraverso un approccio inclusivo e attento alle potenzialità di ciascuno. Ha espresso la convinzione che “solo così si potrà avanzare nel rispetto dei diritti e nella creazione di ambienti accessibili e sostenibili.” A questo si accompagna la necessità di collaborazione tra governo e settore privato, perché il cambiamento coinvolga diversi ambiti: dal lavoro all’istruzione, dallo sport alla vita comunitaria.

Il proseguimento del lavoro post-g7 e la cooperazione internazionale

Un secondo punto del discorso ha riguardato le iniziative internazionali nate per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità. Locatelli si è richiamata al primo G7 sull’inclusione e la disabilità e al documento finale di quella riunione, la Carta di Solfagnano, indicandoli come basi concrete su cui lavorare. Ha fatto presente che in Italia, ma anche in altre nazioni, si vedono progressi ma servono sforzi continui.

Ha voluto poi mettere in rilievo la responsabilità globale nel portare avanti questo cambiamento, nominando il ministro sudafricano Chikunga come promotore del primo Forum ministeriale del G20 sulla disabilità. L’Italia sarà presente a questo appuntamento, per contribuire al dialogo e all’azione. La ministra ha richiamato l’urgenza di affrontare situazioni critiche che riguardano bambini e adolescenti con disabilità, malattie rare, croniche o degenerative, insistendo sulla necessità di prendersene cura adeguatamente.

Poi ha ricordato che la discussione va oltre la salute, toccando temi come l’accessibilità universale, lo sviluppo tecnologico inclusivo, l’intelligenza artificiale, lo sport e le attività ricreative. Anche la protezione in contesti di crisi umanitarie, cambiamenti climatici e conflitti rientra nelle priorità, poiché colpisce le persone con disabilità in modo particolare. Ogni intervento deve tenere in conto queste varie sfide per garantire il diritto alla vita dignitosa.

Il ruolo dei media nel cambiamento culturale e sociale

L’ultimo tema affrontato da Locatelli riguarda il modo in cui i media trattano la disabilità e il valore delle persone coinvolte. Ha invitato i giornalisti e le emittenti a mostrare con maggiore frequenza e correttezza le attività quotidiane di chi vive con disabilità, oltre al lavoro svolto da caregiver e famiglie. Ampliare la conoscenza pubblica di questi aspetti aiuta a contrastare stereotipi e pregiudizi.

Secondo la ministra, è fondamentale usare un linguaggio appropriato e una prospettiva che metta in risalto il potenziale e le buone pratiche già in atto. I media devono offrire spazi per far conoscere storie di inclusione, innovazioni tecnologiche e le sfide che ancora si affrontano. “Informare in modo accurato contribuisce a costruire una società più aperta, dove ogni cittadino si sente parte di un progetto comune.”

Locatelli ha concluso il suo intervento con un appello alla responsabilità collettiva, sottolineando che “nessuno può pensare alla disabilità come a qualcosa di separato dal resto del mondo.” L’attenzione alle persone con disabilità equivale, infatti, a mettere al centro la dignità umana e la coesione sociale in tutte le sue forme.

Gli impegni richiamati dalla ministra illustrano un percorso preciso che coinvolge istituzioni e società civile a diversissimi livelli, in un confronto costante volto a migliorare la vita di milioni di persone. La sfida è aperta, e gli eventi come questa conferenza ONU rimangono momenti essenziali per confrontarsi e agire.

Written by
Matteo Bernardi

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