Il 28 giugno si terrà a Budapest la parata del Pride, evento che sfida apertamente la recente legge nazionale ungherese che ne vieta lo svolgimento. Anche il Comune di Milano sarà presente con una propria delegazione guidata da Elena Buscemi, presidente del Consiglio comunale e rappresentante del sindaco Giuseppe Sala. La partecipazione avviene in un momento delicato per i diritti civili in Europa, mettendo in luce le tensioni tra amministrazioni locali e governi nazionali su temi come l’inclusione della comunità Lgbtqia+. Nello stesso giorno è previsto anche il Pride di Milano, confermando l’impegno italiano verso queste tematiche.
La presenza del comune di milano al pride di budapest: chi rappresenterà la città
Elena Buscemi sarà a Budapest per rappresentare ufficialmente il Comune di Milano durante la manifestazione. Delegata dal sindaco Giuseppe Sala, sfilerà accanto al primo cittadino locale Gergely Karácsony, promotore della parata nonostante i divieti imposti dal governo guidato da Viktor Orban. Questa scelta sottolinea una posizione chiara contro le restrizioni sui diritti civili imposte dall’esecutivo ungherese.
Buscemi ha spiegato che questa partecipazione segue quella a Kiev durante il Giorno dell’Europa, dove ha portato solidarietà alla popolazione ucraina colpita dalla guerra. Ha ribadito quanto sia importante essere presenti fisicamente nei luoghi dove si lotta per difendere valori europei fondamentali come i diritti della comunità Lgbtqia+. Ha inoltre evidenziato come l’attuale governo italiano guidato da Giorgia Meloni sia uno dei pochi esecutivi europei a non aver preso posizione contro la legge che proibisce il Pride in Ungheria.
Impegni istituzionali e incontri previsti durante il pride
Oltre alla sfilata prevista per sabato 28 giugno, Elena Buscemi parteciperà ad altri appuntamenti istituzionali organizzati dal Comune di Budapest e dalle associazioni impegnate nel campo dei diritti civili. Il 27 giugno sarà ospite a un ricevimento dedicato agli invitati diplomatici e internazionali promosso dall’amministrazione cittadina.
La mattina del 28 prenderà parte all’assemblea cittadina su democrazia e diritto promossa da EUmans insieme a NPWJ e all’associazione Luca Coscioni. Questo incontro offrirà uno spazio pubblico per discutere delle libertà fondamentali minacciate dalle nuove normative autoritarie nel paese magiaro.
Nel pomeriggio infine Buscemi assisterà all’incontro tra Gergely Karácsony e diversi sindaci europei riuniti nella sede comunale per confrontarsi sulle politiche urbane legate ai diritti umani prima dell’avvio ufficiale della manifestazione Pride prevista nelle strade della capitale ungherese.
Contesto politico ed europeo dietro il divieto della parata pride in ungheria
La decisione del governo Orban vietare lo svolgimento delle manifestazioni Pride riflette una linea politica conservatrice molto rigida verso le minoranze sessuali nel paese orientale europeo. Questa misura ha sollevato critiche pesanti da più parti dentro l’Unione europea ma anche oltre i confini continentali perché limita forme pacifiche d’espressione civile garantite dai trattati internazionali sui diritti umani.
Nonostante ciò alcune amministrazioni locali come quella guidata dal sindaco Karácsony hanno deciso volontariamente di sostenere pubblicamente queste iniziative ritenute simbolo imprescindibile delle libertá democratiche moderne ma osteggiate dai governi nazionalisti populisti ancora presenti nell’est Europa.
Tensioni europee e reazioni differenziate
Questa situazione mette sotto pressione anche altri governi europei; mentre alcuni prendono posizioni chiare contro tali restrizioni altri restano neutrali o silenziosi alimentando così tensioni interne alle istituzioni continentali sul rispetto effettivo dei valori fondanti dell’Ue quali pluralismo ed uguaglianza sociale senza discriminazioni basate sull’identità sessuale o genere.